La polizia non ancora convinta sulla morte del commerciante ucciso per "uno scherzo"
La polizia non ancora convinta sulla morte del commerciante ucciso per "uno scherzo" Il fruttivendolo colpito con una rivoltellata alla fronte La polizia non ancora convinta sulla morte del commerciante ucciso per "uno scherzo" Per ora gli inquirenti danno credito alla versione secondo la quale l'uomo sarebbe stato vittima d'uno scherzo del genero, durante una gara di tiro a segno (Dal nostro corrispondente) Milano, 17 agosto. (g. m.) Il sostituto procuratore della Repubblica di Milano ha compiuto oggi un sopralluogo in località Ponte Vecchio di Magenta, dove ieri è stato ucciso con un colpo di pistola in fronte il commerciante di frutta e verdura Guido Biffanti, di 44 anni, via Brembo 5, nella zona di Porta Romana. Dalla lunga ricognizione non sono emersi nuovi particolari e per il momento si dà credito alla versione fornita, dopo lunghi tentennamenti, dal genero della vittima, Vincenzo Bellardita, di 27 anni, originario da Caltagirone: il giovane è stato dichiarato in arresto per omicidio colposo e detenzione abusiva di armi, in quanto sostiene di aver colpito acci- dentalmente il suocero du-1rante una gara di tiro a se- gno. |Dalle indagini non sono jemersi fatti nuovi, ma le numerose contraddizioni e te versioni fornite dal Bellardita, dal nipote Adelio Chiodini e persino dalla moglie della vittima, Rosa Ceriotti, di 42 anni, hanno insospettito gli inquirenti, che cercano di scavare nel passato del fruttivendolo e di suo genero. Tra i due i rapporti, infatti, non sono mai stati buoni. Guido Biffanti tre anni fa aveva denunciato Vincenzo Bellardita per violenza carnale, perché gli aveva sedotto la figlia Valeria, che aveva allora 15 anni, mettendola in stato interessante. Per evitare il carcere, il giovane aveva sposato la ragazza. I due giovani coniugi, anche se avevano una loro abitazione, praticamente vivevano in casa di Guido Biffanti, dove spesso il commerciante litigava col genero per motivi d'interesse. Anche i rapporti della vittima con la moglie non erano più affettuosi. I due coniugi spesso litigava no e la donna accusava il marito di non comportarsi da buon padre Se questi precedenti autorizzano gli inquirenti ad avere qualche sospètto, il racconto fatto da Rosa Ceriotti, Vincenzo Bellardita e Adelio Chiodini ha gettato altri dubbi sul tragico fatto di sangue. Ieri Guido Biffanti, accompagnato dalla moglie, dalla figlia e dal genero, si era recato a Magenta per la festività di San Rocco, ospite dei parenti della moglie. Subito dopo colazione — secondo il primo racconto dei familiari — il commerciante era uscito da solo col cane: visto che tardava a rientrare, erano andati a cercarlo, trovandolo gravemente ferito ai bordi di un canale d'irrigazione. All'ospedale di Magenta la moglie aveva detto agli agenti: «Mio marito deve aver cercato di uccidersi: da tempo era molto depresso ». Dall'ospedale di Magenta Guido Biffanti è stato trasportato al Policlinico di Milano, ma durante il tragitto è morto. La moglie della vittima è stata subito smentita dalle indagini: se suo marito si fosse ucciso, sarebbe stata trovata la pistola. Invece dell'arma nessuna traccia. A questa prima contestazione, Vincenzo Bellardita ha dato un'al. tra versione. « Mio suocero deve essere stato colpito da qualcuno che sparava a caso». Anche questa versione, però, non ha convinto. Il nipote della vittima, Adelio Chiodini, ha finalmente fornito una versione attendibile. « So?io uscito con mio zio e suo genero per fare del tiro a segno in un campo di granoturco di Ponte Vecchio: i due hanno sparato molti colpi contro gli alberi. Poi, mentre mio zio si trovava su un ponticello che attraversa un canale d'irrigazione, Vincenzo Bellardita, per spaventarlo, ha sparato alcuni colpi in acqua sotto i piedi del suocero. Un proiettile è rimbalzato colpendo mio zio alla testa. L'ho soccorso mentre Bellardita faceva sparire pistola e bossoli ». Quando al genero della vittima è stato riferito che il Chiodini aveva detto la verità, il giovane ha a sua volta confermato l'ultima versione e ha indicato il punto dove aveva nascosto le pistole, una calibro 7.65 e una 6.35, che sono state ritrovate.
Luoghi citati: Caltagirone, Magenta, Milano, Ponte Vecchio
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