Studente genovese è rapito da due banditi in Calabria

Studente genovese è rapito da due banditi in Calabria E il secondo sequestro nel mese di agosto Studente genovese è rapito da due banditi in Calabria Si chiama Francesco Bagalà, 21 anni, figlio d'un funzionario della Compagnia di Navigazione «Garibaldi» - E' stato bloccato mentre era sull'auto con la fidanzata (Nostro servizio particolare) Vibo Valentia, 17 agosto. Dn altro studente è stato sequestrato per estorsione in Calabria. Si chiama Francesco Bagalà, ha 21 anni, è figlio del comandante Giuseppe Bagalà, funzionario della Società Cooperativa di Navigazione « Garibaldi » di Genova. La famiglia Bagalà, di origine calabrese, è in villeggiatura a San Ferdinando di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. Sinora i banditi non si sono messi in contatto per chiedere i milioni del riscatto. Il rapimento è avvenuto la notte scorsa, verso 11,30. Francesco Bagalà, studente universitario, si era trattenuto ad una festa a Palmi. Verso l'I decideva di rientrare a casa. Era in compagnia della fidanzata Daniela Giannetti, 23 anni, di Genova. Aveva percorso pochi chilometri, quando due banditi mascherati e armati di mitra e pistola (uno dell'apparente età di 30 anni, l'altro sui 40) sbarravano la strada e bloccavano l'auto dei due giovani, una « Fiat 124 ». Uno dei fuorilegge sparava un colpo in aria, poi i due, senza dire parola, salivano a bordo e, pistola in pugno, obbligavano Francesco a dirigersi verso l'interno della piana di Gioia Tauro. Giunti in un posto convenuto, i banditi facevano fermare l'auto e costringevano lo studente a scendere e a salire su una « 125 Special » di colore avana, targata Reggio Calabria, sulla quale erano altri due complici. Con la vettura si dirigevano poi a forte velocità verso l'Aspromonte. La ragazza, lasciata sola nell'auto del fidanzato, dopo alcuni minuti di panico, si dirigeva a piedi verso il più vicino abitato e dava l'allarme. Veniva subito organizzata una vasta battuta da parte di squadre di polizia e di carabinieri, appoggiati da due elicotteri levatisi in volo da Vibo Valentia e da unità cinofìle. Sinora non sono state trovate tracce. E' questo il secondo sequestro avvenuto nel mese di agosto in Calabria: tredici giorni fa, al bivio di Maierato, era stato rapito un altro studente universitario, Giuseppe Galloro, di 21 anni, figlio dell'autotrasportatore Nicola, di 59 anni, da San Nicola da Crissa. Giuseppe Gailoro stava tornando a casa da Vibo Marina, dove il padre ha l'azienda, su una «Fiat 500», che è stata poi trovata abbandonata ai margini del laghetto artificiale dell'Angitola. Il giovane, del quale fino ad ora non si è avuta alcuna notizia, aveva in tasca un blocchetto di assegni bancari ed una somma di denaro non precisata. Egli tornava a casa dopo avere aiutato il padre Nicola nella contabilità dell'azienda, che si occupa soprattutto del tra! sporto di cemento da Vibo Marina ai vari paesi della regione. Giuseppe Galloro, un giovane dal carattere deciso, studia Lettere all'università di Messina. Il padre Nicola ha altri sette figli. Vani sono stati fino ad oggi i tentativi dei familiari per avere notizie sulle condizioni di salute del giovane, che si ritiene sia anch'egli tenuto prigioniero dei banditi in qualche anfratto dell'Aspromonte. Su richiesta di Nicola Galloro, polizia e carabinieri hanno allentato le ricerche per favorire eventuali contatti con emissari dei banditi. Gli inquirenti ritengono che a sequestrare il Bagalà ed il Galloro siano i componenti di una stessa banda, che agisce nel Lametino, nel Vibonese e nella piana di Rosarno. Si tratterebbe di giovani da tempo ricercati per numerosi altri reati. La banda farebbe capo a Nicola Iannace, di 34 anni, gip. condannato all'ergastolo, e sarebbe composta dai cugini Rocco e Giuseppe Scriva (evaso da Nicastro il 4 giugno scorso) di 22 e 25 anni. e# c