Palermo circondata dalla polizia alla caccia dei "mafiosi,, latitanti

Palermo circondata dalla polizia alla caccia dei "mafiosi,, latitanti r , .j..... i« i i . . it mi m » Intensiricati 1 posti di blocco intorno alla citta Palermo circondata dalla polizia alla caccia dei "mafiosi,, latitanti Aumentati gli agenti e i carabinieri in servizio anche durante il giorno - Fermato il ricercato Marsala Consentite le visite dei familiari ai quarantacinque presunti mafiosi rinchiusi nelle carceri dell'Ucciardone (Dal nostro corrispondente) Palermo, 12 agosto. (a.r.) A Palermo da oggi sono stati intensificati i servizi di vigilanza nelle vie di accesso e di uscita dalla città e negli altri punti strategici. Circolano voci secondo cui questo potrebbe preludere a una nuova « stretta » contro la mafia, nei prossimi giorni, ma non c'è in proposito alcuna notizia ufficiale. Almeno in apparenza, il fat to non viene collegato neanche alle ricerche del ventisettenne Giuseppe Vassallo, rapito la sera, dell'8 giugno, nel capoluogo" siciliano sotto casa sua. Si ritiene piti probabile che l'obiettivo sia di rintracciare i numerosi latitanti, 38 dei quali sono ricercati dal 14 luglio, quando, durante Vi operazione antimafia » furono arrestati 47 presunti boss in varie città italiane. Da questa mattina i posti di blocco a Palermo e nelle immediate vicinanze sono sta ti raddoppiati ed è visibil- mente aumentato il numero degli agenti e dei carabinieri impegnati nel servizio. Le strade intorno alla città sono controllate giorno e la mattina del 5 maggio, quando in via dei Cipressi furono assassinati il procuratore capo della Repubblica Scaglione e il suo autista, Lo Russo. Fino a quel momento, i posti di blocco venivano istituiti soprattutto quando avveniva una rapina o un omicidio, i cui responsabili erano riusciti a fuggire. Le centrali operative dei carabinieri e della questura davano immediatamente l'allarme e le autoradio si disponevano nei punti strategioi previsti dal piano d'emergenza, sempre pronto a scattare in pochissimi minuti. Con il crimine di via dei Cipressi i posti di blocco divennero decine. Il provvedimento è stato a lungo discusso perché non tutti sono convinti della sua utilità e molti cittadini protestano. « Ma sono decisamente di più, ha detto un alto funzionario della questura, i cittadini che ci scrivono invitandoci a proseguire nei controlli, senza smontare i posti di blocco ». Stanotte, per esempio, all'alt intimato dalla polizia ha dovuto fermarsi il trentaquattrenne Giovanni Marsala, ricercato da alcuni mesi. Sorvegliato speciale perché presunto mafioso. E' ora a disposizione della questura. Forse sarà inviato in soggiorno obbligato. Il consigliere istruttore del tribunale di Palermo, Di Blasi, che sta conducendo l'indagine giudiziaria a carico degli esponenti della « nuova mafia », ha concesso stamane nulla osta di colloquio ai difensori e ai familiari dei 45 presunti mafiosi rinchiusi all'Ucciardone sotto l'accusa di associazione per delinquere. Di Blasi, che nel tardo pomeriggio di ieri ha avuto un incontro nel suo ufficio con il capo della squadra mobile, Mendolina, con il comandante del nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri, col. Porto, con i commissari Giuliano e Contrada e con il capitano Russo, avrebbe disposto ulteriori indagini nei confronti di alcune persone incluse nei rapporti degli inquirenti, poi sfociati nel ti processo degli 85 ». L'avv. Siniscalchi, del foro di Napoli ha detto di aver presentato un'istanza in favore di Stefano Giaconia, uno dei 25 latitanti contro i quali è stato emesso dalla procura della Repubblica di Palermo ordine di cattura per associazione per delinquere, essendo ritenuto uno dei nuovi boss della malavita orga- a nizzata. Se l'istanza dovesse essere accolta, l'istruttoria a carico degli esponenti della « nuova mafia » potrebbe essere dichiarata nulla.

Persone citate: Di Blasi, Fino, Giaconia, Giuseppe Vassallo, Lo Russo, Scaglione, Siniscalchi

Luoghi citati: Napoli, Palermo