Mondiale la russa Melnikil disco vola a 64,22 metri

Mondiale la russa Melnikil disco vola a 64,22 metri Un grande risultato nella terza giornata dei campionati europei di atletica ad Helsinki Mondiale la russa Melnikil disco vola a 64,22 metri L'Unione Sovietica ha conquistato una seconda medaglia d'oro con Eugenj Arzanov - Gli altri titoli assegnati ieri al francese Nallet, 400 ostacoli, alla tedesca orientale Seidler, 400 metri, al suo connazionale Kirst nel decathlon, all'austriaca Gusenbauer nell'alto ed alla jugoslava Nikolic dopo una drammatica gara negli 800 m - La tedesca Falk, la favorita della prova, è caduta con la Hoffmaister - La Simeoni, neoprimatista italiana nel salto in alto, ed il velocista Mennea belle conferme dell'atletica azzurra (Dal nostro invialo speciale) Helsinki, 12 agosto. Le atlete grandi protagoniste, nel trionfo e nel dramma, ad Helsinki nella terza giornata dei campionati europei. E' caduto il record del mondo del lancio del disco femminile: la giovane sovietica Faina Melnik ha superato la tedesca dell'Ovest Liesei Westermann (che guidava la gara con metri 61,90) con una bordata di 64,22. La Westermann ha così perso in un sol colpo il titolo europeo ed il primato, che era in suo possesso con metri 63.96 misura realizzata il 27 settembre del '69 ad Amburgo. Faina Melnik certo non è — come tutte le lanciatrici — un modello di grazia, ma non ha neppure il fisico sproporzionato di molte colleghe. E' alta un metro e 73, pesa sui 78 chili, è nata in Lettonia il 9 luglio del '45. Manco a dirlo è studentessa in educazione fisica, come quasi tutti gli atleti sovietici. Il dramma è arrivato negli 800 metri, una delle gare più r.ttese per la sfida a tre fra la recente primatista mondiale, la tedesca Ovest Hildegard Falk Janze (l'58"3), la jugoslava Vera Nikolic, la tedesca Est Gunhild Hoffmaister. La Nikolic è stata primatista d'Europa, la Hoffmaister non è rassegnata alla superiorità della Falk. La bagarre è scoppiata violentissima appena le atlete hanno abbandonato le corsie per lanciarsi alla corda. Sotto la pressione delle inglesi Lowe e Stirling, la Nikolic che non voleva cedere la prima posizione, ha avuto uno scarto, la Falk ha «frenato» la Hoffmaister l'ha toccata con il piede; le due te desche sono rotolate sulla pista, la folla ha urlato per il timore di guai seri. Il gruppo delle ragazze ha ancora avuto un sussulto, la Nikolic, con i capelli rossi al vento, si è lanciata, nell'ottimo tem- po di due minuti esatt', verso una vittoria che non deve comunque soddisfarla troppo, ma la ripaga di molte traversie, compreso l'amaro crollo alle Olimpiadi del Messico. La Hoffmaister, rialzatasi, ha ancora tentato una inutile rincorsa, la Falk si è avviata zoppicante e con le lacrime agli occhi verso gli spogliatoi. Allenamenti durissimi sprecati in un attimo, tutto rimandato alle Olimpiadi di Monaco. Più lineare la finale degli 800 maschili, vinta da uno dei più grossi personaggi dei campionati, il. sovietico Eugenj Arzanov. Ventitré anni, ucraino, abitante a Kiev, dove studia educazione fisica, Arzanov è considerato il « ragazzaccio » della squadra. E' il solo dell'ér/uipe sovietica che tenti di lasciarsi crescere i capelli, si dà arie da divo. Arriva dal calcio, è stato una discreta mezz'ala nelle squadre giovanili Kolioucha, la città dove è nato. Nelle batterie aveva stupito tutti con una tattica d'attesa che io aveva costretto ad un affannoso finale, oggi non si è certo lasciato distrarre. Ha lasciato condurre prima il fortissimo tedesco Est Fromm, quindi l'inglese Carter, poi ai duecento finali ha saltato il gruppo con una progressione impressionante che lo ha portato in testa, dove poi ha retto bene al tentativo di recupero dello stesso Fromm. Alla luce del suo pur ottimo tempo, l'45"6, ha avuto un moto di stizza. Da tempo va dicendo che i rivali di oggi non lo divertono più, il suo obiettivo è il record europeo (l'44"9) dei tedeschi Ovest Kemper e Adams. Una soddisfazione anche per i francesi in un pomeriggio che nelle gare maschili non ha offerto sorprese. Lo squadrone transalpino, venuto ad Helsinki con troppe speranze, ha perso Pani nel salto in lungo, Tracanelli nei salto con l'asta, ha avuto due velocisti « stirati » nelle gare individuali, con grave pregiudizio per la staffetta: è giunI ta quindi in tempo, a risollevare il morale, la vittoria j di Jean-Claude Nallet nei 400 I ostacoli. Il francese, fuggito i dai 400 piani, all'annuncio dei tempi del nostro Fiasconaro, ha però dovuto soffrire. Il tedesco Est Rodolph gli è arrivato vicinissimo ad un decimo di secondo. Il tempo di Nallet, 49"2, è ben lontano dal limite europeo mondiale US"! i dell'inglese Hemery. n o , i l e o n a i o o t e i o e l i e e a 0 o o Con 49"2, nove anni, fa nel 1962, Tito Morale già vinceva a Belgrado il suo titolo europeo. Dopo due giorni di lotta estenuante, il tedesco dell'Est Joachim Kirst ha vinco la prova del decathlon con 8196 punti davanti allo svedese Hedmark. L'ultima gara, quella dei 1500 metri ha visto gli atleti veramente stremati. Kirst al termine della sua prova è soivolato a terra, senza forze, soccorso dai compagni di squadra. Fino a tre quarti della gara pareva che il tedesco orientale potesse addirittura battere il record mondiale dell'americano Toomey che è di punii 8417, ma poi le prove conclusive segnatamente i 1500 metri e i 110 ostacoli hanno visto sfumare il sogno di Kirst. L'atleta della Germania Orientale ha ottenuto nelle dieci prove i seguenti risultati: m 100 in 11"; salto in lungo m 7,68; getto del peso m 16,59; salto in alto m 2,13; m 400 in 49"; m 110 hs in 16"2; lancio del disco m 45,40; lancio del giavellotto m 65,51; salto con l'asta m 4,60; m 1500 in 4' 44" 6. Il tutto, come s'è detto, per un totale di 8196 punti. L'ultima finale in programma è stata appannaggio dell'austriaca Urna Gusenbauer che ha vinto con m 1,88 il salto in alto femminile. La vincitrice ha tentato anche di eguagliare il record mondiale della Balas, ma ha fallito le tre prove a m 1,91. Pietro Mennea, diciannovenne, da Barletta, arrivato appena quest'anno alla maglia azzurra, è la bella conferma della giornata per la atletica italiana, che non può contare sempre sulle solite punte — alle quali si è oraaggiunto Fiasconaro ma | o l i ha l'urgente bisogno di allargare la sua base con altri uomini validi. Terzo nella batteria dei duecento metri in 21"2, al mattino, il giovane pugliese si è ripetuto nel pomeriggio in semi-finale. Ancora 21 "2, secondo a spalla del francese Fenouil. Una prova di validità atletica e di solidità nervosa: domani in finale, Mennea appare chiuso dagli avversari, ma è certo che saprà battersi beneL'importante per lui era arrivare alla finale. L'umidità lasciata dalla pioggia caduta fino ad un'ora dall'inizio delle prove demattino (il suo primo 21"2 Mennea l'ha quindi realizzato sotto l'acqua), non ha certo favorito i velocisti come ha pesato sulle gambe dequattrocentisti. Marcello Fiasconaro si è qualificato per la finale di domani, arrivando terzo nella sua semi-finale in 46"5, dopo aver controllato la corsa per restare dentro ai primi quattro senza forzare troppo. Sino ad oggi l'azzurro fia corso al risparmio, ma domani dovrà dimenticare ogni prudenzascordarsi anche il male alle gambe. Il Fiasconaro de45"5 di Viareggio, nella forma di quei giorni, non avrebbe difficoltà a vincere Ora l'azzurro invece sembra più fiacco, la sua partenza è parsa oggi molto lenta. Tra ventiquattro ore sapremo se le paure di questi giorni al villaggio erano solo per Fiasconaro una forma di prudenza, di difesa contro un pronostico troppo deciso, o se davvero sesettimane d'Italia sono riuscite a fiaccare muscoli e nervdello spavaldo rugbista, giunto a Roma il 25 giugno. Sara Simeoni è l'altra bella conferma della giornata pe l'atletica azzurra. Nel salto in alto femminile, conclusosi a notte, ha migliorato di un centimetro il record italiano della Massenz, portandolo a 1,78. Galvanizzata dal fatto di trovarsi in una gara ad ai- to livello, diventata beniami- na del pubblico per il suo « fosbury » veloce e spettacolare, la ragazza veronese ha ottenuto la misura alla seconda prova. Bruno Perucca Helsinki. Il lancio-record della russa Melnik (Teleloto)