Festa paesana per l'esercito dei 100 mila di Filiberto Dani

Festa paesana per l'esercito dei 100 mila Come si divertono in Riviera; da Loano a Spotorno Festa paesana per l'esercito dei 100 mila Nel taccuino dei villeggianti: tanto sole, passeggiate serali, sagre nell'entroterra - Tuttavia i «nights» prosperano con l'apporto dei turisti degli altri centri - Patty Pravo piace ai quarantenni (e chiede per una serata un milione e quatti ocentomila lire) (Dal nostro inviato speciale) Finale Ligure, 6 agosto. Le trombe dell'agosto hanno squillato, le spiagge di Loano, Pietra Ligure, Finale, Noli e Spotorno. assomigliano alla valle di Giosafat con i loro centomila 'bagnanti sdraiali di fronte al mure. Qui, le frenesie estive, le vacanze senza respiro, le notti ruggenti non hanno cittadinanza: appena arrivano ul mare, i villeggianti si conquistano un posto al sole e non si muovono più. Stando in un itinerario di turismo di massa, Loano, Pietra Ligure, Finale, Noli e Spotorno si tengono alla larga dalle tentazioni di cambiar faccia alla loro clientela, di tradire i loro caratteri quasi domestici. E questo piace ai villeggianti, com'è dimostrato dall'alto indice di affluenza. E dopo? Tutti ul mare, dunque, dall'alba al tramonto. E dopo? « Chissà dove vanno dopo », mi risponde con una punta di amarezza un organizzatore turistico, quasi a lasciar intendere che i più vanno a letto quando il cielo ha ancora riverberi d'azzurro. Non è così, naturalmente. A Finale, per esempio, la bellissima passeggiata a mare che si snoda tra palme e cespi di oleandri è affollata fino a mezzanotte, i dehors dei bar sono pieni di gente. E così negli altri quattro centri balneari, dove i litorali formicolano di divoratori di coni gelati. Vacanze all'antica, insomma, roba casalinga per chi ama la pace, ormai così rara. Eppure, mi spiegano, le iniziative private per rovesciare questa tendenza non mancano. Come quella di creare la Spoleto della Riviera ligure a Borgia Verezzi, dove una compagnia di appassionati ha messo in piedi un pregevole spettacolo teatrale. L'alchimista, sulla piccola piazza del paese che con le facciate delle sue case medioevali faceva da fondale naturale. Prezzo del biglietto, 1500 lire. Ebbene, mi dicono, c'erano più sedie vuote che spettatori. Un'altra iniziativa, che con la cultura non ha però niente da spartire, è stata sfornata dal proprietario di un dancing di San Bernardino, un angolo panoramico tra i più suggestivi, sempre sulle alture finalesi: per favorire l'afflusso dei villeggianti nel suo locale, lia istituito un servizio di trasporto gratuito con un pulmino che fa la spola, ad orari prestabiliti, tra il centro e l'altura. Ebbene, mi dicono, ci sono più posti vuoti che passeggeri. Il grosso dei villeggianti di questa parte della Riviera rifugge da ogni mondanità. Qui, il clima di parossismo che regna a Sanremo e ad Alassio appare inconcepibile: soltanto il mare è essenziale, insostituibile. Il discorso, ovviamente, è circoscritto, perché se così non fosse i ventiquattro nightclubs e dancings disseminati tra Loano e Spotorno a quest'ora sarebbero già falliti. Invece, bene o male, campano tutti perché la loro clientela è formata per un terzo dai villeggianti stanziali e per due terzi dai villeggianti che vengono dai centri vicini, dall'entroterra e persino da Genova. Ci sono, infatti, loculi di grande richiamo come « I Pozzi » di Loano, il « Flora » di Pietra Ligure, il « Boncardo », l'« El Patio » e il « West End » di Finale, « Il Covo » di Varigotti, « La Cambusa» e « Il Club » di Spotorno, che certe sere fanno pienoni da gomitate, elettrizzando con le loro orchestre le morigerate notti di quest'arco di costa. Gli idoli « I Pozzi » di Loano, per esempio: duemila sedie e altrettanti tavolini nel mezzo di uno splendido parco, due orchestre, un ampio palco sul quale si avvicendano gli idoli televisivi della canzonetta. « Certe sere — mi dice uno dei due proprietari dei " Pozzi " il finalesc Aldo Astegiano — non sappiamo più dove mettere il pubblico: arriva da ogni angolo della Riviera ». Questo, naturalmente, succede quando l'idolo è sulla cresta dell'onda. Aldo Astegiano ha però scoperto che Patty Pravo funziona meglio di Nada o di Iva Zanicchi e me ne spiega la precisa ragione: la platinata del Piper (che ha portato le sue quotazioni a un milione e 400 mila lire per sera) piace soprattutto alla generazione quarantenne, che è poi quella che affolla le spiagge da Loano a Spotorno e che si nutre quasi esclusivamente di mare e di sole. Ecco allora lo strappo alla regola del tran tran balneare, l'invasione che mette in crisi il traffico di Loano. C'è poi un altro nome che offre garanzia di successo pieno: Ornella Vanoni. Anche per lei (un milione e 200 mila lire per sera) i quarantenni accorrono in formazioni compatte. E, chissà perché, consumano grandi quantità di champagne invece della solita bibita cui dà diritto il biglietto d'ingresso (1500-3000 lire, a seconda della serata). Operando in un mercato così mutevole, il compro prietario dei « Pozzi » è costretto a scelte delicate nell'ingaggio degli idoli da proporre. Un errore di valutazione e i quarantenni restano a casa; i giovani, le ragazzine che strillano isteriche non bastano a riempire i vuoti. Soltanto Mina riesce a fondere le due generazioni perché fa spettacolo: per lei, l'anno scorso, si sono mossi tutti, anziani e meno anziani, mamme e bambini, zie e nonne. Ma quest'anno Mina non ci sarà: ha un impegno con la cicogna. Dai « Pozzi » di Loano al « Covo » di Varigotti. Là un angolo di massa tra il verde degli alberi, qui un angolo appartato ed esclusivo che guarda sul porticciolo di Capo San Donato affollato di yachts. Già celebre nido di contrabbandieri e pirati, Varigotti è oggi un elegante centro residenziale in cui i torinesi con quattrini tengono banco. E al « Covo » sono di casa tutte le notti (orchestra, champa¬ gne) perché di giorno ì loro battelli li portano dove il mare non è lucido di idrocarburi. E' forse, l'unica oasi di mondanità che sopravvive In questa parte di Riviera. Anche a Spotorno, nell'area dei grandi alberghi, si ritrova una certa élite, ma il rimescolio della folla è tale che è difficile individuarla. E a Spotorno, come a Loano, Pietra Ligure, Finale c Noli, il panorama dei divertimenti non cambia: ogni forma di vita è rivolta al mare. C'è, semmai, un apprezzabile tentativo da parte dell'Azienda dì Soggiorno di elevarne la qualità, offrendo ai villeggianti la possibilità di godersi il teatro di Eschilo sul sagrato dell'oratorio di una vecchia chiesa; e da parte dei circoli sportivi spotornesi di organizzare tornei di tennis, gare di sci nautico e di vela (il binomio Eschilo-sport, mi assicurano, sta registrando - un allo indice di gradimento). Senza follie Senza follie e senza frenesie, dunque, le vacanze di questi centomila bagnanti. Gente alla buona e all'antica come sono alla buona e all'antica i loro divertimenti. La prova del nove? Eccola: tre recenti manifestazioni organizzate senza fracasso nell'entroterra hanno richiamato dalla costa non meno di sessantamila villeggianti. Erano quelle della sagra delle pesche, della sagra del miele, della sagra dell'anguria. Filiberto Dani

Persone citate: Aldo Astegiano, Boncardo, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Pozzi