La Nato contraria al piano inglese? di Mario Ciriello

La Nato contraria al piano inglese? Per la base di Malta La Nato contraria al piano inglese? Londra ha chiesto agli alleati atlantici di condividere gli oneri di un nuovo accordo finanziario con Dom Mintoff (Dal nostro corrispondente) Londra, 31 luglio. I tentativi del governo britannico per indurre i suoi alleati atlantici a condividere l'onere di un eventuale nuovo accordo finanziario con Malta, non sembrano avere molto successo. Lunedi, si riunirà a Bruxelles il Consiglio atlantico, e si discuterà il problema: .n» alcuni paesi hanno già* reagito con freddezza alle idee di Londra. Il governo norvegese — si apprende da buone fonti — avrebbe già detto no; la Danimarca, si accingerebbe a fare lo stesso; Canada e Stati Uniti manifestano dubbi. L'antefatto è noto. Il nuovo premier maltese Dom Mintoli vuole rinegoziare l'accordo con l'Inghilterra, grazie al quale Malta riceve cinque milioni di sterline l'anno, e Londra può servirsi delle sue installazioni militari. Se Mintoff chiedesse soltanto qualche milione in più, un compromesso non sarebbe difficile: ma sembra volerne molli — vi è chi dice 30 chi 40 milioni — e fa capire che potrebbe esigere un « prezzo » da ogni nazione Nato le cui forze si valgono dell'isola. Alle proteste britanniche, il premier avrebbe risposto ventilando la possibilità d'intese con i sovietici. La settimana scorsa, a Bruxelles, l'Inghilterra — almeno pare — avrebbe presentato alla Nato un piano che offrirebbe a Mintoff una discreta somma, cui ogni alleato contribuirebbe in misura diversa. In tal modo, Londra non dovrebbe reggere da sola il nuovo onere, e Mintoff sarebbe forse dissuaso dal cercare accordi bilaterali con altri paesi. Ma, come abbiamo detto, la prima accoglienza non è stata incoraggiante. L'America sembra considerare sufficienti per la Sesta Flotta le basi in Italia, in Spagna e a Gibilterra. Mintoff è un abile negoziatore, ma non deve trascurare che la sua isola non è più considerata elemento vitale nella difesa atlantica. Al suo ritorno da Malta, giorni fa, il ministro britannico della Difesa, Lord Carrington, dichiarò: « Noi e i nostri alleati riconosciamo l'importanza di Malta, ma i nostri rapporti con La Valletta dipenderanno in futuro dalle condizioni che ci saranno offerte. Le installazioni maltesi sono sono indispensabili e, se non si giungesse a un'intesa, non resteremmo sull'isola contro i desideri del governo locale ». Anche secondo VEconoinist, « l'Occidente può fare a. meno di Malta »: l'alleanza già « dispone della costa settentrionale del Mediterraneo ». I russi non hanno bisogno delle basi navali di Mintoff, perché si servono di Alessandria d'Egitto: ma, avessero accesso ai campi di aviazione maltesi, « potrebbero spezzare dall'aria il monopolio navale che l'Ovest- ha ancora nel Mediterraneo occidentale ». D'Economist conclude: «Bisogna quindi tenere i sovietici fuori di Malta». Mario Ciriello

Persone citate: Dom Mintoff, Lord Carrington