Colori incredibili, rocce nere, soffice polvere

Colori incredibili, rocce nere, soffice polvere Colori incredibili, rocce nere, soffice polvere (Dal nostro corrispondente) New York, 31 luglio. Questa è davvero la missione dei primati: come regolarità di volo, tempo di permanenza sulla superfìcie limare, vastità di esperimenti scientifici. La passeggiata in automobile, « the moon ride », ha colpito l'immaginazione del pubblico. Le immagini televisive sono apparse eccezionali, entusiasmanti. Il volo dell'Apollo 15, cominciato in una relativa indifferenza e costato (l'intero programma) la spaventosa cifra di 24 miliardi di dollari, si avvia a segnare, forse, un rilancio in grande stile dell'avventura spaziale americana. Al momento in cui scrivo, David Scott e James Irwin, 39 e 41 anni, entrambi ufficiali d'aviazione, sono rientrati nel modulo. L'orologio segna le 15,45, le 21,45 in Italia. Houston e Capo Kennedy esultano. Il presidente Nixon ha inviato un telegramma di congratulazioni, un altro è preannunciato dai sovietici. Il comandante Scott aveva detto, alla morte di Dobrovolskij, Volkov e Patsaev sulla Soyuz, un mese fa, che l'impresa era dedicata anche a loro. Il mondo s'augura che con l'Apollo 15 la Nasa superi la sua crisi, e Wàshington e Mosca imbocchino la via della collaborazione, l'unica possibile nel cosmo. Quanto - è avvenuto oggi costituisce una lezione d'umiltà e un incitamento. Un guasto allo sterzo delle ruote anteriori — tutte le ruote del Rover sono motrici e indipendenti — ha turbato la prima escursione automobilistica lunare. David Scott aveva denunciato inizialmente la perdita di corrente delle batterie, ma la diagnosi è risultata errata. E tuttavia, la macchina e gli astronauti hanno assolto in maniera magnifica il loro compito. Con lo sterzo limitato alle ru.o:?! posteriori, Scott, fianchjiigiato da Irwin, il quale impugnava i comandi secondari d'emergenza, ha superato disinvolto burroni e sassi, pendenze e discese. « La guida è facile, non scivoliamo, non sbandiamo, la polvere copre le ruote ina non ci j ostacola » hanno riferito riI petutamente i due piloti. Mai equipaggio di un Apol lo è parso così felice e cosi iiiiiiiiiiaiiitiiiiiiititiiiiiii min iiiiiiitiiii esultante sulla Luna. « E' come correre a un Gran Premio » ha gridato il comandante, tt Guardate come questa bambina scala le colline ». E Irwin: « E' come cavalcare uno stallone ad un rodeo. Per fortuna abbiamo le cinture di sicurezza ». Quando si sono fermati, dopo un primo trattò di 20 minuti, per raccogliere qualche campione, Scott non ha saputo trattenersi: « E' uno sport magnifico. Mi piacerebbe giocare un po' con que- ste pietre ». Il controllore e astronauta Joseph Alien ha dovuto esortarlo dal Centro di Houston: « Va avanti David, ce ne sono migliaia di altre ». La corsa è incominciata alle 17,19 italiane, con un certo ritardo. Scott ha dapprima incontrato qualche difficoltà: sterzando, le ruote davanti si bloccavano. Ma vi s'è adattato presto. « Cinque chilometri all'ora» ha detto. ii Dieci, quindici — otto, qui la strada non è buona — dodici ». I due uomini procedevano lungo la spaccatura di Hadley Rille, profonda 400 metri e larga 1600. dal lato opposto degli alti Appennini, diretti verso il cratere di San Giorgio, il loro obiettivo principale. Durante il viaggio, la televisione si spegneva, riaccendendosi a ogni sosta. Il primo punto fermo è stato il cosiddetto Cratere del Gomito, il secondo e ultimo San Giorgio. La raccolta del materiale e gli esperimenti hanno praticamente imposto a Scott e Irwin di rinunciare a metà del programma della giornata. Esclamazioni di stupore hanno costellato la loro fatica. « Le rocce che vedete sono probabilmente vecchie di 3 miliardi e mezzo di anni» li ha avvertiti Alien. «Non riesco a immaginare che abbiano preceduto l'avvento dell'uomo sulla Terra » ha risposto Irwin. Scott è sembrato scosso dallo spettacolo di Hadley Rille: « Non v'è nulla di simile da noi ». La spaccatura pare originata dal croilo di un letto di lava, e non da meteoriti o movimenti tellurici. Due volte da Houston hanno invitato gli astronauti a riposare. Alla radio si senti- va il loro respiro ansimante. Il dottor Charles Berry registrava l'aumento delle pulsazioni in seguito agli sforzi, ma non lo giudicava motivo d'allarme. «Tagliate corto» ha ordinato d'improvviso Alien. « Siamo in ritardo di circa un'ora ». Irwin ha obbedito con sollievo: la salita lungo il Cratere di San Giorgio era difficile. Con un cospicuo bottino, i due esploratori si sono accinti al ritorno. Nel loro colloquio con la Terra ci sono state delle interruzioni: scendendo da un declivio, Scott ha evitato miracolosamente una conca vulcanica, mentre Irwin protestava: più tardi l'auto ha fatto un giro su se stessa. Il comandante e il suo compagno hanno raggiunto il Lem alle 19,32 due ore e tredici minuti dopo averlo lasciato. Allegri, ridendo di soddisfazione, hanno eseguito i restanti compiti. Il più importante è stato la preparazione della « stazione atomica ». Si tratta di un complesso di strumenti destinato a funzionare per anni, e capace di misurare la velocità della Luna e il suo calore interno. Ma la passeggiata in automobile (in totale hanno percorso circa otto chilometri) ha continuato a dominare la loro conversazionei( Abbia7?io tenuto velocità ridotte » hanno ammesso « perché, accelerando, le ruote anteriori s'impuntavano, e noi ruotavamo di 180 gradi ». Gli ingegneri a Houston stanno tentando di trovare un rimedio. Nonostante la parziale défaillance e i contrattempi, l'auto elettrica ha così superato trionfalmente la sua prova. Il progetto del Bug — l'insetto — come lo chiamano gli americani è costato in tutto 38 milioni di dollari. Ma sono stati soldi « spesi bene », ha sostenuto Shepard, il « nonno » dello spazio, e comandante dell'Apollo 14. Il sistema di navigazione, dotato di sestante, computer e batteria solare, ha funzionato egregiamente. L'orizzonte lunare è di soli 4-5 chilometri, contro i 30-35 della Terra, ma gli astronauti, grazie all'apparecchiatura, non hanno mai perso l'orientamento. In origine si pensava a un « laboratorio mobile su ruote » o Molab, ma il Bug s'è dimostrato più pratico. La prima giornata di lavoro degli astronauti sulla Lu¬ na ha entusiasmato i familiari e gii scienziati a Houston. « David è un ottimo guidatore » ha dichiarato la signora Scott, emozionata, tra le lacrime e il sorriso. « Con lui, andrei anche nella spaccatura di Hadley Rille ». « Stiamo risalendo alle fonti del sistema solare » ha detto il geologo Robin Brett. « Confidiamo che Scott e Irwin ritornino con qualche frammento della crosta selenica primaria ». Il professor Harold Masursky ha aggiunto: « I due astronauti hanno già scoperto pietre di età diverse, e individuato fratture sui fianchi degli Appennini causate forse da lava. Sia)no persuasi che presto possede¬ remo la chiave dei pianeti e dei loro satelliti ». Un'altra escursione di sette ore, in gran parte sul Rover, attende domani i due ardimentosi. Il risveglio è fissato per le 9,27 ore italiane, la « corsa » agli Appennini per le 12,44. Scott e Irwin raccoglieranno campioni geologici, scaveranno buche di tre metri, scatteranno fotografie. Alle 19,44 rientreranno nel Lem per il loro ultimo periodo di riposo sulla Lima. Lunedì le loro ricerche saranno limitate a sei ore, la partenza per il rendez-vous in orbita con la cabina Endeavour avverrà alle 19,12. Per la prima volta, essa sarà seguita da Terra alla televisione. L'astronauta David Scott accanto all'automobile lunare, prima di metterla in moto, mentre James Irwin è ancora vicino al Lem (Tel. Ansa)

Luoghi citati: Houston, Italia, Mosca, New York