Il "metrò,, a Genova

Il "metrò,, a Genova Forse alla fine del '75 Il "metrò,, a Genova Il costo complessivo della colossale opera si aggira sui 110 miliardi (Dal nostro corrispondente) Genova, 30 luglio. Se ne parla da più di sessant'anni, .na solo ora è cominciato il conto alla rovescia per la metropolitana genovese: la prima corsa è annunciata per il 1975. La società « I. M. Intermetrò », nella quale confluiscono le maggiori aziende pubbliche e private di costruzioni, ha ultimato la progettazione di massima dei tronchi prioritari delle due linee, diciotto chilometri in tutto, che si irradieranno dal centro verso quattro vertici urbani e cioè Multedo, Staglieno, Boccadassc e Sturla. E' il primo passo sulla lunga strada del « metrò »: il secondo e il terzo dovranno essere compiuti dal consiglio comunale (con l'approvazione del piano dei trasporti e del progetto di massima ) e dal j ministero dei Trasporti (con la concessione e con l'indicazione del contributo statale). Il costo previsto dell'in-1 tera opera si aggira sui 110 miliardi di lire, come dire: (i miliardi a chilometro. Se Genova, come spera, otterrà un contributo del 6 per cento, la spesa potrà essere coperta per un buon 60 per cento; il rimanente 40 per cento resterà ovviamente a carico del Comune che potrà però usufruire di un mutuo garantito dallo Stato. Il tracciato definitivo della rete metropolitana genovese prevede due linee, la numero 1, di 13,2 chilometri, da Multedo a Sturla, e la numero 2, di 5,1 chilometri, da Staglieno a Boccadasse. Si comincerà con la « 1 », quella lungo il mare, che, almeno per ora, non sarà realizzata per intero: la prima fase dei lavori metterà a punto un primo tronco da Multedo a Brignole; soltanto in un secondo tempo, la linea sarà allungata fino a Sturla. Partendo da Multedo, la linea attraversa in sotterranea Sestri Ponente, Cornigliano, Sampierdarena, Dinegro, Principe, piazza della Zecca, piazza Corvetto e Brignole. Su questo percorso sorgeranno 11 stazioni (di cui una in prossimità dell'aeroporto di Sestri Ponente e del deposito delle vetture), un'area di interscambio (all'altezza della Lanterna, dove nasce l'autostrada Genova-Milano) e due collegamenti diretti, il primo con la stazione ferroviaria di Principe, il secondo, realizzato con un marciapiede mobile, con il molo Colombo, nella zona portuale, dove sono concentrati tutti i servizi di nave-traghetto che fanno capo a Genova. La linea « 2 » parte invece da Staglieno e attraversa, questa volta in sopraelevata, Marassi, piazza Manin, piazza Corvetto, piazza De Ferrari, Carignario da dove prosegue in sotterranea lino alla Foce; successivamente il tronco raggiungerà il terminale di Boccadasse. Nove le stazioni, una delle quali, la Staglieno-nord. sorgerà sull'area di interscambio con l'autostrada Genova-Livorno; la stazione di piazza De Ferrari, nel cuore della città, sarà dotata di ttn lungo marciapiede mobile per il collegamento con la zona portuale. Una volta realizzata la linea costiera e la « bretella » lungo la vallata del Bisagno, la metropolitana collegherà i più popolosi quartieri di Genova: secondo i calcoli, servirà più di 700 mila persone, pari al 70 per cento della popolazione prevista per gli Anni 80 (oggi gli abitanti sono t!42 mila). Per quanto riguarda le frequenze, è stato previsto il passaggio di un convoglio ogni tre minuti: considerando che un convoglio sarà composto al massimo di sei vetture, ciascuna linea potrà garantire il trasporlo di ventimila passeggeri l'ora nei due sensi. La prima fase della colossale opera metterà in esercizio dodici dei diciotlo chilometri dell'intero tracciato, per un importo di settanta, miliardi. Le difficoltà tecniche non sono poche. Dice Tingegner Luigi Agati. direttore dell'tt I.M. Intermetrò »: «Dalle prime indagini si è accer- \ lato che una parte del trac- i ciato corre sotto il livello dell'acqua, per cui bisognerà dar ! mano a un particolare tipo j di costruzione. Nella zona del j centro la profondità va dai ! 25 ai 30 metri, mentre sotto piazza Manin tocca addirittura i 50 metri. Si dovrà lavorare con il sistema v a talpa », cioè con una potente macchina che scava direttamente sottoterra senza creare ostacoli in superficie. Bisognerà inoltre attraversare due corsi d'acqua: il Polcevera c il Bisagno. Si passerà sotto il primo, mentre nella zona nord del Bisagno, anche in considerazione delle indicazioni dell'alluvione dello scorso ottobre, contiamo di stare in sopraelevatu ». f. d. (nusppoLzcpmsLatvrnrics

Luoghi citati: Brignole, Genova, Livorno, Milano