L'Argentario, paradiso di privilegiati cerca d'attirare un turismo di massa di Omero Marraccini

L'Argentario, paradiso di privilegiati cerca d'attirare un turismo di massa Sta pagando lo scotto d'una scelta fatta negli Anni 60 L'Argentario, paradiso di privilegiati cerca d'attirare un turismo di massa (Nostro servizio particolare) Monte Argentario, 30 luglio. Nell'Argentario, Porto Santo Stefano e Port'Ercole e in tutta la zona turistica satellite, chiamata Costa d'Argento (Orbetello, Ansedonia, Talamone, Capalbio, le isole del Giglio e Giannutri), non c'è più posto. Non si trova una stanza negli alberghi, nelle pensioni e presso i privati. Quarantotto esercizi alberghieri, per tutta la zona, sono decisamente pochi. La spinta edilizia si è bloccata nel 1968, dopo il periodo di «moratoria» (maggio-luglio) della legge ponte urbanistica, quando il solo sindaco di Monte Argentario rilasciò circa 400 licenze per costruzioni condominiali e ville, k bruciando » gli standards stabiliti dal ministero a scapito delle realizzazioni a carattere collettivo. Ecco perché all'Argentario la situazione ricettiva si presenta, anche quest'anno, critica; ecco perché centinaia di villeggianti non trovano posto negli al- berghi, che i più previdenti si sono assicurati, con prenotazioni, già dalla stagione invernale. « Ci sono troppe ville private all'Argentario, spiega un albergatore, e qualsiasi iniziativa, sul piano ricettivo, rimane bloccata perché il comune ha le mani legate, non può rilasciare licenze in attesa dell'approvazione ministeriale del piano regolatore ». Il « piano » è fermo al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, come quello di Orbetello, di Isola del Giglio e di Capalbio, in attesa di un nulla osta, sempre più improbabile, se non a condizione di grosse « varianti » nella sua articolazione. La conseguenza immediata di una situazione ricettiva così ridotta che taglia fuori fortissime correnti turistiche, è un rialzo dei prezzi negli alberghi e nelle pensioni. I dépliants parlano chiaramente: si passa, con estrema facilità, dalle 4.800-5.000 lire delle pensioni (pochissime, superaffollate e modeste), ad un costo standard giornaliero sulle 12.000 lire in albergo mentre, per gli hótels di lusso, fuori dai centri congestionati, dotati di spiaggia privata o di scogliera attrezzata, si sale dalle 12 alle 15 mila lire, esclusi gli « extra », per toccare, in alcuni rifugi à la page cifre che oscillano fra le 30 e le 50 mila lire quotidiane. Sono gli ambienti scelti da una clientela sofisticata, anche a carattere internazionale, che pretende un « buen retiro », lontano da occhi indiscreti e tranquillo. L'Argentario, negli anni del « boom », ha puntato tutto su un turismo di élite e oggi la sua economia ne paga lo scotto, poiché la scelta, fatta sulla soglia degli Anni 60, si è rivelata un boomerang: «Per quanto si dica in giro che abbiamo un turismo fiorente — ammette con amarezza Giovanni Lorenzini, direttore dell'Azienda di Soggiorno — il numero dei villeggianti è fermo a quello di tre anni fa, proprio perché gli alberghi sono rimasti sempre gli stessi mentre è cresciuto il numero delle ville». « Noi che ci preoccupiamo di questo settore — prosegue Lorenzini — vorremmo che fi¬ nalmente fosse almeno sbloccata la questione dei piani regolatori per dare inizio a un programma di costruzioni alberghiere, effettivamente capace dì rompere la situazione abnorme che vede l'intera zona soffocata nelle proprie ambizioni di espansione turistica a tutto vantaggio di una categoria di villeggianti, preziosa quanto si vuole, ma che nidifica nelle ville, senza arrecare quei vantaggi all'economia locale che comporta invece il movimento di massa che, oggi come oggi, sfiora soltanto le nostre zone ». Gli operatori turistici sperano che le cose cambino, almeno col tempo: « L'Argentario, già compromesso urbanisticamente — dice Benito Grassi, vicesindaco — fra poco non avrà più un significato, da un punto di vista turistico, ridotto, com'è, a una sorta di "riserva" per privilegiati ». « Certo — prosegue Grassi — sono importanti da un punto di vista... coreografico. e perché no?... come richiamo, le ville da mille e una notte che costellano il Promontorio, ma la gente, quella sulla quale si regge il turismo, che qui da noi è una linfa vitale per tutta una serie di altre attività, deve pur trovare dove sistemarsi, dove passare una notte od una settimana, dove fare il bagno a mare ». « All'Argentario — esclama polemicamente l'amministratore — è praticamente vietato, ai comuni mortali, fare un bagno: spiagge private, calette fra gli scogli recinte, luoghi inaccessibili: è tempo di cambiare strada! A mio avviso — conclude Grassi — ed in questo senso si muove la politica della giunta, occorre ritornare con i piedi bene a terra: rendere l'Argentario più a misura d'uomo, creare centri sportivi, alberghi alla portata di tutti, fare insomma del turismo con la " T " maiuscola ». Omero Marraccini

Persone citate: Benito Grassi, Giovanni Lorenzini, Lorenzini

Luoghi citati: Capalbio, Isola Del Giglio, Monte Argentario, Orbetello, Port'ercole, Porto Santo Stefano