La vittima: dieci anni di sfida alla legge

La vittima: dieci anni di sfida alla legge La vittima: dieci anni di sfida alla legge A 17 anni il primo arresto, poi ha subito parecchie altre condanne - Biscazziere, era un esponente della malavita - La sua amicizia con D'Aguanno - I genitori lo piangono : « Aveva commesso qualche errore » E' iinilo come Luigi D'Aguanno | di cui era amico: a colpi di pi- I stola, alla periferia della città. E j conosceva anche Antonio Cardul- i lo tenutario di una bisca e ter- j mato all'epoca del delitto Mar- I tine per suoi rapporti con Ugo I Goanu. |C'è un legame che unisce i vari jesponenti della malavita e le per- 1sone che In qualche modo vi ruo- |tano attorno: biscazzieri, rapina- tori, ladri, contrabbandieri, sfrut- tatori e chi, con l'omertà e il silenzio favorisce la loro attività, Un legame fatto di leggi ferree, chi le viola è punito. Ed è quasi certo che Giuseppe Pinto, tro- vato ucciso la notte scorsa vi- cino a Settimo, sia stato vittima di un regolamento di conti. Ora si scava nel suo passato, si esamina i! voluminoso fasci- colo che lo Interessa (furti e ra- pine, carcere e misure di polizia) j e si seguono due piste: una è i costituita dalle conoscenze di '' Lu'K' D'Aguanno, ladro, rapinato Tf e,, biscazziere del quale pare '!ne " P'mo aVeSSe, raCC0 ? 1 er6' dita; 1 altra, porta a Vincenzo i Cardullo e ai suoi soci Giovanni , Casano e Giulio Todaro, I primi ' due già fermati, l'altro ricercato. i ire uvevano aperto una bisca 1 jn via Garibaldi e il 29 maggio | scorso Giuseppe Pinto e un coni- plice, per ora sconosciuto, vi avevano fatto irruzione, e rapinato le 22 persone che frequentavano il locale. Anche allora era parso che si trattasse di un regolamento di conti. Il Cardullo non aveva avvertito la polizia e per questo era stato denunciato. Le due piste finiscono con il congiungersi. Infatti entrambe conducono nell'ambiente dei giocatori d'azzardo. Pare che il Pinto ne fosse uno dei « boss », e frequentasse l'ambiente di Porta Nuova. Nato a Cerignola (Foggia) 28 anni fa, si era trasferito a Torino con la famiglia nel 1959. Suo padre, Antonio, è conosciuto dal la Questura. La madre, Addolo rata, ha avuto una denuncia per minaccia a mano armata. Giusep pe è cresciuto sbandato, come i fratelli. Ne aveva cinque: Fran cesco, Vincenzo, Nicola HI minore di 16 anni), Ripalta e Carmela, lutti hanno avuto che fare con la giustizia. Francesco e Vincenzo ora sono irreperibili, Ripalta è stata denunciata per furto, l'altra sorella per mancata assistenza e abbandono del tetto coniugale. Giuseppe Pinto ha incomlncia- rnnlcfgfgfDfse to presto. A 17 anni, è slato arre- | slato per il furto di una moto- | retta. Condanna, carcere. Ma ha | ripreso subito. Si è spicializzato nel furto di auto: nuova condanna nel 1962. Non è servila a nulla, ne collezionerà allre sei. Nel 1963 e nel 1964 ha agito per conto della banda « Battlstini »: furti di pellicce, spaccate in gioiellerie, in negozi di ottici e di fotografi. Reclusione e poi sorveglianza speciale. Nel 1968 con un foglio di via è mandato a Val D'Astico (Vicenza). Ma se ne va. Lo riprendono, fugge di nuovo. A questo punto si aggrega a Luigi D'Aguanno (furti, rapine e gioco d'azzardo) e ne diventa il braccio destro. E' rispettato e temuto. Quando il capobanda è assassinato (22 giugno dello scorso anno), sembra che lo sostituisca al comando. Subisce unu nuova condanna, lo mandano al « confino » a Castrovillari (Cosenza), ma il 17 febbraio scorso fugge. Falsifica, peraltro grossolanamente, il suo nome sulla carta d'Identità (da Pinto a Blndo). Dopo la rapina alla bisca del Cardullo è segnalato dalle parti di Bardonecchla. I genitori lo piangono disperati. Dicono: « Aveva commesso qualche errore, ma era tornato sulla buona strada ». Un ritratto idilliaco che contrasta con la realtà. I genitori o ignorano o fingono. Antonio Cardullo, fermato

Luoghi citati: Blndo, Castrovillari, Cerignola, Cosenza, Foggia, Torino, Vicenza