Due fratelli orafi sono derubati di preziosi per oltre 120 milioni

Due fratelli orafi sono derubati di preziosi per oltre 120 milioni Il furto davanti a una gioielleria di Roma Due fratelli orafi sono derubati di preziosi per oltre 120 milioni Sono di Valenza e si erano recati nella capitale con il campionario - Mentre erano in negozio, i ladri sono fuggiti sull'auto che conteneva la valigetta con i gioielli (Dalla redazione romana) Roma, 29 luglio. Un'auto contenente una valigia con gioielli per 120 milioni è stata rubata stamane, a Roma, a due rappresentanti di preziosi venuti con il campionario da Valenza Po per il loro consueto giro d'affari. Le vittime del furto sono i fratelli Marco e Vito Paneri, di 42 e 57 anni. Poco prima di mezzogiorno sono arrivati, a bordo di una « Fiat 130 » davanti alla gioielleria di Sergio Bellori, 39 anni, in Circonvallazione ostiense. Non avendo trovato posto nel parcheggio antistante il negozio, hanno lasciato la vettura accostata al marciapiede opposto. Dopo aver bloccato il volante, hanno preso dal portabagagli il « campionario » che pensavano avrebbe interessato il Bellori e sono entrati nella gioielleria lasciando però nell'auto un'altra valigia, con preziosi per centoventi milioni. Il proprietario della oreficeria era momentaneamente assente, e i due rappresentanti hanno atteso il suo ritorno conversando con i commessi. Pochi minuti più tardi Marco Paneri si è affacciato alla porta, per dare una occhiata alla vettura, ma la « 130 » targata AL 195014 era scomparsa. Accompagnati da un nipote del gioielliere, i derubati si sono recati a denunciare il fatto al commissariato di zona, che metteva in allarme via radio tutte le pattuglie in servizio a Roma e nei dintorni. Poco tempo dopo una « pantera » della volante incrociava sull'Aurelia la «130» scura, che viaggiava a forte velocità. L'auto della polizia compiva un'inversione di marcia e si lanciava all'inseguimento a sirene spiegate, ma il vantaggio preso dai ladri era ormai incolmabile. Mezz'ora più tardi, una « gazzella » dei carabinieri avvistava l'auto ricercata, in via Boccea. Data l'ora, il traffico era molto intenso e questa circostanza ha consentito ai malviventi di eclissarsi, mentre la vettura dei carabinieri tentava di districarsi dagli ingorghi. Nel frat¬ tempo accorrevano nella zona altre radiomobili di rinforzo; ma l'auto dei ladri evitava l'accerchiamento, riuscendo a far perdere le proprie tracce. L'ipotesi affacciata dalla polizia sostiene che qualcuno, venuto a conoscenza del percorso che gli orafi avrebbero compiuto stamane, li ha seguiti, attendendo il momento opportuno per impadronirsi della macchina. La rapidità stessa con cui si sono svolti ì i fatti fa pensare all'opera di un « professionista ». Non si può nemmeno escludere però che i ladri volessero soltanto rubare l'auto senza sapere che conteneva la preziosa valigetta.

Persone citate: Aurelia, Paneri, Sergio Bellori, Vito Paneri

Luoghi citati: Roma, Valenza