A giudizio cinque italo-tunisini per l'uccisione di un "buttafuori"

A giudizio cinque italo-tunisini per l'uccisione di un "buttafuori" Saranno giudicati dalla corte d'assise di Genova A giudizio cinque italo-tunisini per l'uccisione di un "buttafuori" Dovranno rispondere di omicidio premeditato, associazione per delinquere ed estorsione - Volevano imporre la loro «protezione» sui locali notturni genovesi (Dal nostro corrispondente) Genova, 29 luglio. tm.bj Accusati di omicidio premeditato, associazione per delinquere e estorsione, cinque italo-tunisini che volevano imporre il loro « racket » sui locali notturni genovesi, compariranno davanti alla corte d'assise di Genova. Secondo l'accusa, facevano parte del « commando » che alle quattro del mattino del 15 ottobre 1969 uccise a colpi di pistola, sulla porta di un night club, il « Las Vegas » di Sampierdarena, Giuseppe Giamporcaro, di 49 anni, detto « Pino il calabrese ». Gli incriminati sono: Giuseppe Russo, di 40 anni, i fratelli Alfredo e Francesco Basile, rispettivamente di 25 e 32, e i fratelli Diego e Bartolomeo Maltese, di 39 e 50. Con loro saranno giudicati anche Jacques Berenguer, di 35 anni, e Pascal Marchello, di 29, che devono rispondere del solo reato di estorsione.1 Il Giamporcaro si occupa- j va soprattutto di bische clandestine; inoltre faceva il « buttafuori » al « Las Ve- j gas », sul quale i cinque tu- j nisini avevano posto le loro pntgrtcAgicVciurcscalSmire. Questi, figli di emigrati I siciliani in Tunisia, cresciuti nel « milieu » di Marsiglia, erano stati espulsi dalla Fran-1 eia e avevano deciso di cer-1care fortuna a Genova. IProprio sul finire del '69 la i città vide un arrivo in massa di tunisini che tentavano di scalzare da alcuni « affari » ( protezione dei locali notturni e prostituzione) la malavita locale (in quel periodo, tra l'altro, arrivarono nel capoluogo ligure, portate dai tunisini, molte prostilu- te trancesi e nonostante ì | numerosi « fogli di via » pa- ; recchie battono ancora i | marciapiedi genovesi). Il Rus- I so, i Basile c i Maltese, seni I pre secondo l'accusa, avevano per obiettivo i locali notturni. Prima, con il Berenguer e il Marchello, cercarono di taglieggiare i proprietari del « Moulin Rouge » di corso Italia, Luigi e Palmira Anastasi, due fratelli di origine tunisina. Costoro, però, invece di cedere alle minacce si rivolsero alla polizia. Poi fu la volta del « Las Vegas»: il Giamporcaro vi occupava un « posto chiave » e i tunisini decisero di dargli una lezione. La mattina del delitto, arrivarono con le loro auto davanti al « night club ». Entrò Francesco Basile, che disse « Vieni un attimo fuori. Devo dirti una cosa ». « Pino il calabrese », appena varcata la soglia, fu accolto da una scarica 'di pistolettate. Cadde a terra, in una pozza di sangue, senza nemmeno il tempo di impugnare la rivoltella, per difendersi.

Luoghi citati: Genova, Las Vegas, Marsiglia, Tunisia