In giugno per gli Stati Uniti nuovo disavanzo commerciale

In giugno per gli Stati Uniti nuovo disavanzo commerciale Sarebbe di circa 280 milioni di dollari In giugno per gli Stati Uniti nuovo disavanzo commerciale (Dal nostro corrispondente) , New York, 28 luglio. Il deficit della bilancia commerciale americana si è aggravato a giugno, e il ministro del Commercio Stans ha ammonito che si estenderà a tutto il '71. Sarebbe la prima volta dal 1893 —quindi quasi da ottant'anni — che gli scambi Usa chiudono l'anno «in the red», nel rosso, come dicono qui, in passivo. Il ministro ha fatto capire che non si tratta di un fenomeno temporaneo, ma di una tendenza difficile da invertire. Il deficit di maggio era stato di 205 milioni di dollari, quello di aprile di 215. Non si ha ancora la cifra ufficiale di giugno, ma essa sfiorerebbe i 280 milioni. Tre mesi consecutivi di disavanzo non si registravano da prima della guerra. Ne sono profondamente allarmati sia l'industria che i sindacati, ma soprattutto il governo. Esso te- me infatti che le spinte protezionistiche si accentuino, nonostante la sua opposizione. La prospettiva di un «Trade bill » al Congresso entro dicembre si rafforza. La gravità della situazione è stata sottolineata da Stans in una dichiarazione al Congresso ieri. Il ministro ha presentato ai senatori e ai deputati un'imponente documentazione in cui si dividono gli scambi in quattro gruppi: agricoli, materie prime, prodotti di bassa tecnologia e prodotti di alta tecnologia. Nel primo gruppo la bilancia è moderatamente attiva, nei due successivi denuncia un deficit di alcuni miliardi di dollari. «Finora siamo stati salvati dalle esportazioni dei beni di alta tecnologìa» ha detto Stans «che negli ultimi anni hanno registrato attivi di 10 milioni di dollari in media. Ma stiamo perdendo terreno anche in tale gruppo: ad esempio, siamo al rosso col Giappone». E ha concluso: «E' ora che pensiamo seria-1 mente al da farsi. La situazione è nuova ed è complessa: occorrono rimedi immediati e radicali». Il ministro ha proposto incentivi fiscali alle esportazioni, alla ricerca e allo sviluppo scientifici, nonché una riforma delle leggi «antitrust», per rendere più competitive le società americane. Egli ha insistito anche sulla necessità di avviare trattative con i Paesi stranieri per concessioni reciproche, e per una più equa divisione degli oneri della difesa. Giappone ed Europa sono stati ancora una volta i bersagli principali del dibattito. Ma un deputato, il democratico John Davis, ha affermato: du| «Facciamo prima un esame di coscienza: è arrivato un gelido inverno per la nostra tecnologia e i nostri scambi». e. c.

Persone citate: John Davis

Luoghi citati: Europa, Giappone, New York, Stati Uniti, Usa