Prossimi alla meta Oggi orbita lunare di Ennio Caretto

Prossimi alla meta Oggi orbita lunare Messaggio degli uomini di Apollo 15 Prossimi alla meta Oggi orbita lunare Scomparse le preoccupazioni per il vetro rotto d'un altimetro e per un interruttore difettoso - Houston conferma che tutto è a posto per la discesa che avverrà nella notte tra domani e sabato - «Luna, arriviamo» ha gridato Scott dopo il risveglio (Dal nostro corrispondente) New York, 28 luglio. Alle 22,05 di domani, ore italiane, l'« Apollo 15 » entrerà in orbita intorno alla Luna. Il motore principale, di cui l'altro ieri si era temuto un guasto, funziona regolarmente. Secondo il Centro di Houston, la manovra non presenta alcun pericolo, come non ne presenta quella dell'atterraggio nella notte tra venerdì e sabato. Oggi pomeriggio la velocità dell'astronave è scesa sotto le 2000 miglia orarie: ricomincerà ad aumentare domattina, per effetto della gravità lunare. David Scott, James Irwin e Alfred Worden sono in ottime condizioni di spirito e fisiche. « Ci avviciniamo al bersaglio — hanno detto allegramente.— Dal finestrino appare molto bello ». Un laconico comunicato del direttore del volo, Glynn Lunney, del centro di Houston, informa che la « tabella di marcia è soddisfacente, la traiettoria normale, il funzionamento dei sistemi di bordo buono ». « La missio- a a ne procede come previsto n ha aggiunto Lunney. « Eseguiremo soltanto controlli sia nella cabina sia nel modulo, per evitare sorprese n. Il programma serale degli astronauti, che si sono svegliati alle 16, ora italiana, include alcuni esperimenti sui raggi cosmici e una seconda esplorazione del Lem. Le ultime ore del volo prima che Scott, Irwin e Worden si addormentassero non sono state prive di suspense. Non è accaduto nulla di grave, né si è temuto che lo sbarco sulla Luna dovesse essere rinviato. Ma il centro di Houston ha di nuovo trascorso momenti di ansietà, dopo l'allarme dell'altro ieri per il motore principale. Il comandante Scott e il tenente colonnello Irwin, infatti, entrando nel modulo hanno scoperto una parte del vetro dell'altimetro rotto. Non si è trovata una spiegazione precisa dell'incidente: forse è stato causato dall'urto tra il Lem e la cabina al momento dell'aggancio, dopo il distacco dall'orbita terrestre. L'altimetro del « Falcon », come gli astronauti hanno chiamato il modulo, è molto delicato. Normalmente, esso è protetto da una soluzione di elio, ma con la rottura del vetro è rimasto esposto prima al vuoto assoluto poi all'ossigeno. Senza lo strumento, Scott e Irwin non sarebbero in grado di scendere sulla Luna. L'esame dei due piloti è stato rassicurante: « Mi pare che funzioni lo stesso perfettamente » ha dichiarato Scott dopo alcune prove. «Non risulta danneggiato ». Irwin ha cercato di raccogliere quante più schegge possibili, mentre da Houston i tecnici, a loro volta, tentavano di controllare lo strumento. Due ore più tardi, i piloti sono rientrati nella cabina sereni e fiduciosi. Prima del riposo, un altro motivo di apprensione: un segnale d'allarme, una spia luminosa, s'è accesa improvvisamente a bordo dell'Apollo 15. Nessuno dei tre astronauti ha però individuato un guasto nella strumentazione. Alla fine, si sono accorti che un interruttore rimaneva aperto. Anche questo inconveniente è stato superato, e Scott, Irwin e Worden si sono coricati con un respiro di sollievo. Il centro di Houston li ha lasciati dormire per nove ore, una di più di quanto stabilito. « Se lo sono meritati » ha commentato il direttore del programma Apollo, Rocco Petrone. Il risveglio ha visto i tre astronauti pronti a qualsiasi fatica. « Luna, arriviamo » ha gridato Scott. Irwin ha complimentato i cuochi di Houston « per l'eccellente colazione ». Soltanto Lunney, da terra, ha introdotto una nota di cautela. « Potrebbero esserci ancora dei pezzi di vetro nel Lem — ha detto — calcoliamo che Irwin ne abbia raccolti il 60 per cento con un nastro adesivo e un aspirapolvere. Gli ordineremo di usare il ventilatore per un quarto d'ora stasera. Non vogliamo altri incidenti». Scott ed Irwin, tenteranno con un ventilatore installato a bordo del « Falcon » di compiere una pulizia radicale del modulo lunare. La paura principale è che frammenti, anche minuscoli, di vetro possano infilarsi tra i due lembi del porcellone di sicurezza del « Falcon » rendendo poi meno ermetica, dopo la prima apertura, la chiusura del veicolo. Questo deve essere invece perfettamente sigillato per potervi realizzare l'atmosfera artificiale necessaria durante i periodi che i due uomini vi trascorreranno, sia in volo, sia negli intervalli tra le tre esplorazioni della superficie selenica. Come con l'Apollo 14, che risolse felicemente il problema delle batterie e quello del computer per l'atterraggio, con l'Apollo 15 la Nasa ha dimostrato di avere rag¬ grslmegdg«lssutmgHsgns giunto un alto livello di sicurezza nelle esplorazioni dello spazio. Essa si attiene non solo al principio che ogni strumento, in qualsiasi fase, può essere duplicato. Mette anche gli astronauti in condizione di superare difficoltà di ogni genere. Come dimenticare il « miracolo » dell'ossigeno sull'Apollo 13, nel '70, dopo l'esplosione del serbatoio, e del suo ritorno a terra? Questo livello è frutto di una straordinaria simbiosi tra l'uomo e la macchina, del magnifico coordinamento tra gli scienziati e i tecnici di Houston e i piloti in volo verso la Luna, e di tutto il baefcground di ricerca del governo, dell'università e dell'industria. Scott, Irwin e Worden sono più che coraggiosi ufficiali d'aviazione: il loro know-how e la loro esperienza (il comandante è al suo terzo viaggio nel cosmo) li collocano tra i pionieri della scienza. La morte di Dobrovolskij, Volkov e Patsaev sulla Soyuz, quattro settimane fa, ha gettato un'ombra su tutte le ricerche spaziali, e specialmente su questa missione lunare. Ma ha anche spinto la Nasa a raddoppiare le sue precauzioni: Scott, Irwin e Worden non corrono rischi, per quel che dipende dall'uomo. Per un cumulo di circostanze, la loro impresa potrebbe aprire un capitolo nuovo: quello delle basi sulla Luna, della collaborazione tra l'Urss e gli Usa nel settore delle stazioni orbitanti. L'Apollo 15 è costato 445 milioni di dollari, di cui 8 solo per l'automobile elettrica. Nella valle tra gli alti Appennini e la profonda spaccatura di Hadley Rille, Scott e Irwin troveranno forse la chiave del sistema solare in 20 ore di esplorazioni, e 67 di permanenza sulla superficie selenica. Ennio Caretto

Luoghi citati: Houston, New York, Urss, Usa