Decisa dai Sei una politica comune verso i "neutrali,, e il Comecon di Vittorio Zucconi

Decisa dai Sei una politica comune verso i "neutrali,, e il Comecon Conclusa ieri all'alba la riunione presieduta da Moro Decisa dai Sei una politica comune verso i "neutrali,, e il Comecon Ai primi la Comunità propone la creazione di una «zona di libero scambio», per i secondi prorogata al 1975 la scadenza per la revisione dei singoli accordi dei membri del Mercato Comune con l'Est - Discussioni sul futuro dell'Europa « a dieci » (Dal nostro corrispondente) I Bruxelles, 27 luglio. 1 lavori dei « Sci » per la « stagione » 1970-71 si sono conclusi oggi, con la fine dell'ultimo consiglio dei minisiri degli Esteri, clic ha affrontato due punti-chiave per l'avvenire dell'Europa: i rapporti « esteri » della futura co-1 munita a dieci con il gruppo dei Paesi « neutrali » e quelli ' con il Comecon. Contemporaneamente, ieri, j la Cee fra affrontato i nodi della sua « politica interna ». cioè i rapporti tra i singoli \ Paesi membri, il Consiglio dei ministri, la Commissione esecutiva. Il dibattito sulle relazioni Commissione - governi è emerso inatteso c a dra mmatico. Lo scontro tra l'Esecutivo, guidato da Malfatti, e il francese Scintillami, difensore delle autonomie nazionali, ha raggiunto il tono dì un braccio di ferro duralo oltre tre ore, nel cuore dellu notte (dal- \ l'uva alle 4,30) c tanlo grazie alla abile mediazione presidente dì turno del Consiglio. Nei confronti degli altri Paesi europei, la Comunità lui assunto posizioni ciliare: fìrecisa offerta al gruppo dei « neutrali » e dei Paesi che non possono o non vogliono aderire al Mec. cioè Svezia. Svìzzera. Finlandia. Austria, Portogallo c Islanda: allcggiamento « possibiììsln » verso i Paesi comunisti. I i I j volte 1 I i i j | j risolto sol- j paziente e ì di Moro, \ \ Per i primi sì propone la creazione dì una « zona di libero scambio ». mentre per i Paesi dell'Est, i Sei hanno compiuto un passo di buona volonlà. prorogando il termine che impone ai membri del Mec una politica comune verso il Comecon dal 1" gennaio 1973 al 1" gennaio 1975. Sono cine anni in più, concessi formalmente per non mettere in dlI I i e| i I dI | imbarazzo la Francia, il cui I accordo con JVrss scade alla \ che quindi I fine del '74 e avrebbe dovuto nel frattali i po rivederlo. In realtà essi I sono offerti all'Est, per dare il tempo a Mosca e agli altri del Comecon di rivedere il j loro atteggiamento negativo 1 verso 11 Mec- Si è saputa oggi clic la Po- I Ionia ha deciso dì inviare. i par senza veste formale, tre alti diplomatici a Bruxelles. I i con il preciso incarico dì te- j j nere contatti con la Comunità j | e che la Romania ha chiesto j j di essere inclusa nel gruppo 1 j Paesi che godono delle co ì siddetle « preferenze genera- j Uzzate ». previste dagli accor- i di commerciali di favore t.ra\ il Mec e i Paesi in via di ! sviluppo. Se la chiarificazione dei rap- \ porti tra la Ccc e il resto d'Europa sembra dunque accelerarsi sotto la spinta dell'imminente allargamento a «dicci» /oggi un altro dei quuttro Paesi candidati, la \ Norvegia, ha praticamente risolto molli degli ultimi problemi che ancora la sepurano Ni i, | | I i j dall'adesione) non meno velocemente si avvicina il « momento della verità » per la viI la interna della Cee. I All'alba di stamane, Francia i e Commissione Malfatti si so| no affrontate in campo aperi lo. Il pretesto è venuto dalla I discussione sull'atleggiamenI to dei « Sei » durante il pe| riodo di un anno, intercor¬ rente tra la firma di adesione I dei quattro candidati (Iiiqhit \ terra, Irlanda. Danimarca c I Norvegia) e l'ingresso vero e proprio fi" gennaio 1973). La Commissione chiedeva che, prima di presentare proposte e prendere decisioni, essa potesse consultare i «quat¬ tro» c che tale procedura venisse messa per iscritto. Schumann rifiutava, ricordando a Malfatti che tali consultazioni rientrano già nei diritti e nelle competenze dell'Esecutivo e che pertanto non era necessario mettere nulla per iscrìtto nei verbali del Consiglio. Il dibattilo rischiava di prolungarsi, ma all'alba interveniva Moro che tranquillizzava la Commissione con ripetute affermazioni di rispetto per ì suoi diritti istituzionali e faceva contento Schumann. togliendo dalla risoluzione finale la frase incriminala Vittorio Zucconi

Persone citate: Malfatti, Moro, Schumann