Previsti altri cinque arresti a Ventimiglia per le tasse pagate cen le "bustarelle" di Filiberto Dani

Previsti altri cinque arresti a Ventimiglia per le tasse pagate cen le "bustarelle" Lo scandalo nell'ufficio distrettuale delle imposte Previsti altri cinque arresti a Ventimiglia per le tasse pagate cen le "bustarelle" Nell'ufficio dove lavoravano il procuratore e l'impiegata, ora in carcere, due funzionari stanno esaminando le pratiche dei maggiori contribuenti - Il caos è indescrivibile e si presume che l'episodio sia solo una maglia di una lunga catena - Domani i due arrestati a confronto - Sono accusati di concussione (Dal nostro inviato speciale) Ventimiglia, 22 luglio. Dieci carabinieri circondano la palazzina in cui ha sede l'ufficio distrettuale delle imposte dirette di Ventimiglia, in piazza della Libertà 1, irrompono nella stanza numero cinque, aprono cassetti, svuotano scaffali, scartabellano fascicoli, affondano le mani nelle scartoffie vecchie di tre, cinque anni. Poi, sotto gli sguardi allibiti degli impiegati che si sono affacciati agli usci delle altre stanze, sigillano la porta e se ne vanno, lasciando uno dei loro a guardia dell'ingresso principale. Nello stesso istante, a Bordighera, altri carabinieri mettono le manette all'impiegata d'ordine Giuseppina Ricci, 52 anni, nubile, e altri ancora, a Limone Piemonte, si portano via, sempre in manette, un villeggiante, Lucio Panacci, 55 anni, sposato, un figlio di 15 anni, procuratore dell'ufficio distrettuale delle Imposte Dirette di Ventimiglia. I due mandati di cattura, firmati dal pretore di Bordighera Mariano Galiano, parlano di concussione. Scoppia così lo scandalo delle tasse nella città di frontiera. li pretore non ha peli sulla lingua: « Nell'ufficio delle Imposte abbiamo trovato caos e disordine. E quando caos e disordine sono sistema, l'uno e l'altro diventano fonti dì illeciti ». Da stamane l'ufficio delle Imposte è « occupato » da due funzionari dell'Ispettorato compartimentale della finanza di Genova che passano al setaccio le pratiche dei maggiori contribuenti di Ventimiglia. Ci saranno altri arresti? « Non posso escludere questa ipotesi », risponde il pretore. C'è addirittura chi dice che egli ha già pronti altri cinque mandati di cattura. Concussione, dunque: un reato, punito con il carcere da quattro a dodici anni, in cui cade un pubblico ufficiale quando, per compiere o non compiere atti del suo ufficio, sollecita un personale favore. Che cosa hanno fatto il procuratore e la sua impiegata per tirarsi addosso questa accusa? Tre giorni fa un impresario di Bordighera, Emidio Volpi, viene convocato presso l'ufficio distrettuale delle Imposte di Ventimiglia, stanza numero cinque. Dietro la scrivania c'è il procuratore Lucio Panacci, che in quell'ufficio lavora da più di vent'anni. L'impresario è nei guai perché il fisco vuole una cospicua fetta, ottocentomila lire di quanto egli ha ricavato dalla vendita di due appartamenti di sua proprietà. Si affanna perciò a spiegare al procuratore che lui, da quella vendita, non ha ricavato proprio niente, perché i soldi gli sono serviti per pagare le ipoteche sugli appartamenti. Il procuratore lo sta a sen- 111111 II I II 1111111111111111111111 11 11111II111111 a o o . e o i l o i e . tire, poi dice che si rende conto d'aver a che fare con un povero diavolo, ma gli dice anche che il fisco è fisco e che le tasse bisogna pagarle. L'artigiano ha le lacrime agli occhi, implora, supplica. | « Centomila » gli spara a bruciapelo il procuratore. « Centomila, che cosa? » chiede l'impresario. « Centomila lire per mettere tutto a tacere. Allora? ». Allora, l'impresario cava di tasca il portafogli e mette fuori diecimila lire. « Non ho altro con me » spiega mortificato, ma il procuratore non ha fretta può aspettare: « Intanto — dice — prendo queste diecimila lire a titolo di acconto. Il resto, anzi le centomila tutte intere, le consegni alla mia impiegata, la signorina Giuseppina Ricci: abita a Bordighera in via Manzoni 3; sa io, devo andare in ferie... ». Tornato a casa, l'impresario ci ripensa e arriva a concludere che la proposta del procuratore è una bella porcheria. Corre dal pretore Mariano Galiano e gli racconta tutto. Non ci vuole molto per mettere a punto la trappola: dieci biglietti di banca da diecimila lire l'uno, tutti contrassegnati. E l'indomani, dopo che l'artigiano ha consegnato i soldi all'impiegata d'ordine, arrivano i carabinieri. Manette a Giuseppina Ricci, manette a Lucio Panacci (nel frattempo partito per la villeggiatura), irruzione e sigilli nella stanza numero cinque. La notizia dei due arresti suscita scalpore. Lucio Panacci, che abita a Ventimiglia in via Fondega 58, godeva stima e considerazione. « Un uomo senza grilli per la testa, tutto casa e lavoro » dicono di lui. Gratta, gratta, però, oggi è venuto fuori che il procuratore s'era fatta una villetta a Limone Piemonte e che era in procinto di farsene un'altra a Latte di Ventimiglia, dove già aveva acquistato il terreno. Non diverso il giudizio per Giuseppina Ricci, anche lei - tutta casa, lavoro e chiesa, la madre di 81 anni da accudire. Ora tutti attendono gli sviluppi dell'inchiesta, perché è fuor di dubbio che ce ne saranno. « E' possibile — dice il pretore — che vengano in luce altre responsabilità a carico dei due arrestati, che domani metteremo a confronto, e di altri dipendenti dell'Ufficio imposte. Esaminerevtorcon scrupolo i fascicoli dei contribuenti, andandando anche indietro negli anni », Insomma l'andazzo di questo ufficio fa presumere che l'episodio dell'impresario sia solo una maglia di una lunga catena di « bustarelle ». Filiberto Dani |