Valerij Borzov maratoneta dello sprint di Paolo Garimberti

Valerij Borzov maratoneta dello sprint In Urss 44 milioni e mezzo di atleti "filtrati,, dalla Spartachiade Valerij Borzov maratoneta dello sprint Per i russi è il nuovo Owens: allo stadio Lenin ha vinto otto gare in due giorni, stabilendo anche il nuovo record europeo dei 200 metri - Novemila concorrenti rimasti in gara dopo le lunghe selezioni in tutto il paese (Dal nostro corrispondente) Mosca, 20 luglio. C'è una piacevole confusione in questi giorni a Mosca, per la coincidenza di due avvenimenti: il settimo festival internazionale del cinema e la quinta Spartachiade dell'Unione Sovietica. Nell'immensa e labirintica hall dell'albergo «Rossija», quartier generale del festival del cinema, è tutto un via-vai di bellezze muliebri, che portano in giro, pittorescamente paludati, i loro corpi, abbondantemente mostrati, senza paludamenti, alle platee di tutto il mondo. Allo stadio «Lenin», tempio dello sport sovietico, fanno passerella i più bei muscoli dell'Unione Sovietica, impegnati in una competizione che, almeno nell'atletica leggera, sta dando risultati di valore mondiale. La Spartachiade è una specie di festa nazionale dello sport, che, sul piano politico, ricorda quei ludi, di gusto imperiale, che andavano di moda in Italia prima della guerra. Alla fase eliminatoria, a carattere locale, hanno partecipato 44 milioni e 662 mila atleti, cioè ha gareggiato un abitante su cinque dell'Unione Sovietica. I primati sono fioccati come frutti maturi nelle varie discipline sportive: sono stati migliorati o eguagliati ben 1S6 records sovietici. Ora, alla fase finale, che durerà 15 giorni, partecipano novemila atleti, il fior fiere dello sport sovietico, che si spartiranno 1054 medaglie, tra oro, argento e bronzo. Come alle Olimpiadi, l'atletica è la regina di questi giochi pansovietici, anche perché è dall'atletica che sono venuti finora i risultati più interessanti, compreso il primato europeo di Valeri] Borzov (20"2) sui duecento piani. Soprattutto, in questa Spartachiade, l'Unione Sovietica ha ritrovato come d'incanto, grazie anche alla nuova pista in recordtan dello stadio «Lenin», velocisti di grande valore, al punto che la staffetta veloce della Repubblica Ukraina ha vinto la finale con il tempo di 39"2. Basta dare un'occhiata alla classifica dei cento metri, del resto, per rendersene conto: Borzov, ancora lui, ha vìnto in 10" 1, Korneljuk, dell'Azerbajdzhan, è stato secondo in 10"2. Zhidkich, bielorusso, terzo in 10"3 e Lykash, ukraino come Borzov, quarto in 10"4. r russi, che esagerano spes¬ so e volentieri, dicono ora che Borzov (che «Sovetskij Sport» stamane definisce un «intellettuale della pista» solo perché è... diplomato all'istituto superiore di educazione fisica) è come Owens, o giù di lì. E' vero, però, che il ventunenne velocista ùkraino è un atleta eccezionalmente dotato, che ricorda in modo impressionante l'americano Bob Morroiv, «stella» delle Olimpiadi di Melbourne del 1956. Come Morrow, Borzov ha un fisico ideale per la velocità: è alto 1.83 e pesa 78 chili. E' cioè un longilineo puro, stilisticamente impeccabile e queste due doti, messe assieme, gli consentono, proprio come Bob Morrow. di eccellere sia sui cento che sui duecento metri. Il paragone con Bob Morrow vale ancora su un terzo punto: Borzov ha una straordinaria resistenza alla fatica, come ha dimostrato in questa Spartachiade, correndo otto gare (tra cento, duecento e staffetta) in due giorni e vincendole tutte. In più, Borzov è un «match-winner», prima ancora che un «recardman»: perciò, dopo i risultati di questi giorni, non ci sono dubbi che egli sarà il grande favorito nelle gare di velocità ai prossimi campionati europei e, perché no, alle Olimpiadi 1972. Se il livello delle gare di atletica è stato finora così elevato il merito è soprattutto degli ukraini e dei georgiani. Il georgiano Viktor Saneev ha vinto il salto triplo con 17.16, il georgiano Moshiashvili ha dominato i 110 ostacoli con 13"9, e l'ukraino Rustani Achmetov ha vinto il salto in alto con 2.23. Achmetov ha 21 anni, aveva un primato personale di 2.14, ma è esploso improvvisamente in questa competizione, lasciando il favoritissimo Kestutis Shapka sei centimetri più indietro. Achmetov ha tentalo anche i 2.30, sperando di riportare in patria il primato di Brumel, da poco battuto dall'americano Matzdorf. Ma, a quanto si è visto, dovrà scorrere ancora molta acqua sotto i ponti della Moskva prima che tale misura sia alla portata di Achmetov, come di tutti gli altri saltatori sovietici di oggi. Paolo Garimberti

Luoghi citati: Italia, Melbourne, Mosca, Ukraina, Unione Sovietica, Urss