Strade bloccate, uffici occupati per lo sciopero dei braccianti di Mario Dilio

Strade bloccate, uffici occupati per lo sciopero dei braccianti Continua Pagitazione in tutta la Puglia Strade bloccate, uffici occupati per lo sciopero dei braccianti 1 numerosi incidenti vengono subito sedati dai sindacalisti - L'astensione dal lavoro è stata generale in provincia di Foggia - Donat-Cattin ha inviato il sottosegretario Toros a Bari per tentare di comporre la vertenza (Nostro servizio particolare) Bari, 16 luglio. L'intera provincia di Foggia si è fermata oggi per lo sciopero generale promosso unitariamente dai sindacati, in appoggio alle rivendicazioni dei salariati fissi, dei braccianti e dei coloni, che da 20 giorni hanno posto il problema del rinnovo del contratto e della partecipazione dei lavoratori all'elaborazione dei piani di ristrutturazione colturale delle aziende agricole, con il controllo effettivo dei fondi. A Cerignola, dove ha parlato il segretario confederale della Cisl Scalia, sono rimaste interrotte per alcune ore le statali 16 e 98, che collegano la Capitanata al Nord e al Sud della Puglia. Hanno scioperato tutte le fabbriche, i lavoratori dei cantieri edili e quelli delle numerose industrie estrattive della zona. Ad Altamura, Corato e Gioia del Colle nella notte i contadini hanno bloccato tutte le mietitrebbie delle aziende cerealicole, per evitare che, utilizzando personale reclutato in altre province, i proprietari possano mietere il grano. A Troia nessuna corriera è stata fatta partire verso Foggia, con grave disagio per i numerosi lavoratori pendolari e per gli studenti alle prese con gli esami. A San Ferdinando e Sant'Eramo, sono state occupate le sedi dei municipi e gruppi di braccianti stazionano nelle aule dei Consigli comunali. Aspra è l'agitazione nel Salento, a Lizzano, Talsano e Salice Salentino, centri noti per la produzione di uve da vino; gruppi di estrema destra hanno più volte disturbato l'azione di picchettaggio dei lavoratori presso le aziende e lungo le arterie stradali. I numerosi incidenti e scontri vengono normalmente sedati dagli stessi sindacalisti, che ovunque fanno opera di moderazione. Posti di blocco sulle strade si sono registrati oggi a Cellino S. Marco e a San Vito dei Normanni. I dirigenti delle associazioni agricoltori nelle cinque province non vogliono aprire le trattative e quando lo fanno le interrompono subito o pongono la pregiudiziale di discutere soltanto la parte contrattuale della piattaforma rivendicativa, tralasciando quella che riguarda le trasformazioni colturali delle aziende ed il controllo dei fondi pubblici, perché siano investiti sulla terra e non nella speculazione edilizia. Un dirigente sindacale ha detto questa mattina che si sta avvicinando il limite di resistenza dei lavoratori, i quali in tutta la Puglia sono da due settimane sulla terra a presidiare le aziende, non lavorano e non ricevono alcun salario. Un gruppo di lavoratori stamane, a San Ferdinando di Puglia, diceva ai giornalisti: «Noi mangiamo tutto l'anno con le nostre famiglie e non soltanto quattro mesi ». Il tema predominante è quello della mancanza del lavoro continuo. Ecco perché i lavoratori chiedono l'equiparazione previdenziale agli operai dell'industria, l'istituzione del !la « Cassa integrazione sala- ri » e forme di assistenza alle lamighe specialmente nei lun- ghi periodi di tempo (l'inver- no soprattutto) quando le pratiche colturali si riducono e diminuisce il lavoro. Ieri sera c'era stato l'annuncio di un viaggio a Bari per martedì 20 luglio del ministro del Lavoro DonatCattin, ma la situazione è così seria che egli ha deciso di inviare a Bari, oggi stesso, il sottosegretario Toros, che ha già preso contatto nel tardo pomeriggio con le autorità, prima di avvicinare i sindacati e i dirigenti degli agricoltori. Mario Dilio

Persone citate: Cellino S., Donat-cattin, Eramo, Toros