Fiat: un limitato incremento delle vendite nel 1° semestre

Fiat: un limitato incremento delle vendite nel 1° semestre I dati del " Notiziario » inviato agli azionisti Fiat: un limitato incremento delle vendite nel 1° semestre L'aumento di 31 mila autoveicoli sullo stesso periodo '70 (in totale 808 mila) è stato ottenuto mediante prelievo dalle scorte - Fatturato di 900 miliardi - Le agitazioni e l'assenteismo - Mancata produzione di 133 mila vetture - Forte ascesa dei costi Il « Notiziario Fiat », pubblicazione riservata agli azionisti, dà un consuntivo a metà anno dei risultati conseguiti dall'azienda. Il primo semestre 1971 è stato caratterizzato da un incremento limitato del fatturato rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso e da un contemporaneo aumento nel numero delle unità fatturate ottenuto mediante prelievo dalle giacenze di magazzino. Ecco i risultati del primo semestre 1971, confrontati con quelli dell'analogo periodo del '70. — Fatturato complessivo: 900 miliardi di lire, contro 830 del primo semestre 1970 (all'esportazione 315 miliardi di lire contro 293). — Autoveicoli: 808.000 vetture e veicoli industriali fatturati, 31.000 in più rispetto al primo semestre 1970. Esportate 300.001) unità, contro 299.000 del primo semestre 1970. — Trattori: 23.000 fatturati contro 29.000 del primo semestre 1970. Esportate 10.000 unità, contro 14.000 del primo semestre 1970. — Produzione siderurgica: convertito in acciaio l'equivalente di 960.000 tonnellate di lingotti, contro 1.100.000 del primo semestre 1970. — Dipendenti del Gruppo Fiat: 185.000 (147.600 operai e 37.400 impiegati), come a fine anno 1970. Il primo semestre del 1971 è stato ancora caratterizzato da agitazioni sindacali, assenteismo, utilizzazione insufficiente degli impianti che non hanno consentito all'azienda di recuperare le posizioni perdute sul mercato italiano e su quelli esteri durante l'anno 1970. Il presidente della società, Giovanni Agnelli, nella lettera indirizzata agli azionisti, sottolinea che il semestre trascorso è stato un periodo piuttosto delicato in cui l'azienda è stata scossa da una lunga e aspra vertenza, i costi sono ancora aumentati e questo aumento si è ribaltato inevitabilmente sui prezzi. « Un accordo sulla vertenza — scrive il presidente — è stato infine raggiunto. Dovremmo riprendere il lavoro in un clima sociale più disteso: è guanto la Fiat si attende dagli operai, è quanto gli operai si attendono dalla Fiat, è quanto probabilmente si attende tutto il paese ». In particolare il presidente della Fiat nella lettera agli azionisti, dopo aver ricordato che, se il 1970 è stato « l'anno delle occasioni perdute », la situazione non è migliorata nei primi mesi del 1971, afferma: « Da questo consuntivo risulta che abbiamo prodotto 133 mila vetture meno del previsto, sono stati persi tre milioni di ore di lavoro ». Circa il recente aumento dei prezzi delle automobili, Agnelli ha precisato che « la Fiat è in una situazione in cui ogni nuovo aumento di costo — qualunque ne sia la causa — non può più essere assorbito, ma deve necessariamente trasferirsi sul mercato, a carico del consumatore, compromettendo così la nostra capacità concorrenziale ». Se è vero che una larga parte dell'industria manifatturiera europea, specie nel settore automobilistico, ha gli stessi problemi che in Italia, « da noi — aggiunge la lettera — sono però più gravi per l'ampiezza e il ritmo ininterrotto con cui si sono susseguiti gli aumenti su tutti gli elementi che compongono i costi di produzione ». Il presidente della Fiat così conclude la lettera agli azionisti: « Va detto chiaramente che un sistematico scontro frontale tra le forze della produzione non può più entrare nello schema di una economia rivolta verso il futuro: è la lezione di questi anni. Deve essere la speranza per l'avvenire ed è la sola possibilità che ci si offre per una coesistenza civile e per un lavoro pacifico e proficuo per tutti ». Il « Notiziario » dopo aver analizzato brevemente la congiuntura economica nel mondo e in Italia, dove l'attività economica non dà alcun segno di progresso, fornisce un quadro sintetico ma completo delle varie attività svolte dalla Fiat nei vari settori sottolineando in particolare lo sviluppo delle nuove importanti •iniziative di produzione nel Mezzogiorno d'Italia e il rafforzamento dell'attività di produzione all'estero. Il lancio della « 127 », oltre a quello della « 128 Rally », ha suscitato fin dall'inizio interesse e una accoglienza senza precedenti da parte del mercato. L'accordo firmato il 19 maggio tra la Fiat e la John Deere per costituire mia impresa comune nel settore del¬ leettsdppstmtsszèdtCgndmrcpdl le macchine per l'agricoltura e movimento terra ha costituito un avvenimento importante: la nuova impresa consentirà di ampliare la gamma dei prodotti e il volume di produzione, rafforzando la presenza nei mercati in cui si opera e sviluppando le attività nelle nuove aree. Le iniziative Fiat nell'Italia meridionale sono state portate molto avanti e a Bari sono già in piena attività gli stabilimenti Fiat e OM. Il programma di realizzazione dei ristoranti aziendali è a buon punto: oltre agli undici di Rivalta stanno per entrare in funzione quelli di Carmagnola, Stupinigi, Sangone e entro la fine dell'anno saranno funzionanti quelli di Mirafiori. Il « Notiziario » si sofferma quindi sulla congiuntura automobilistica e sostiene che le speranze per una ripresa nel 1971 sono andate deluse per quanto riguarda l'Italia, mentre nei paesi eu¬ ropei che interessano soprattutto la nostra esportazione (Francia, Germania, Belgio) la produzione è aumentata, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, dall'8 al 9 per cento: il che ha permesso, ovviamente, di svolgere una politica di ampie esportazioni. Quanto all'andamento delle azioni Fiat in Borsa, il « Notiziario» osserva che nel complesso dei primi sei mesi esse hanno subito un ribasso percentualmente inferiore a quello medio dell'intero listino, rappresentato dall'indice generale. La situazione dei nuovi impianti a Trieste (Grandi Motori Trieste), a Vado Ligure, a Crescentino (nuova fonderia di ghisa), a Bari (palazzina uffici e stabilimenti Sob e OM in piena attività), a Lecce, a Cassino,' a Vasto, a Termoli e Sulmona; il potenziamento degli impianti a Mirafiori, Rivalta, Volvera, Ferriere, Carmagnola; un riassunto per i vari settori della produzione, concludono il « Notiziario » che la Fiat ha diramato ieri a tutti gli azionisti.

Persone citate: Agnelli, Giovanni Agnelli