Dall'Olanda, sulle punte

Dall'Olanda, sulle punte Il Nederlands Dans Theater nei Giardini di Palazzo Reale Dall'Olanda, sulle punte Trentadue ballerini e ballerine, sotto i venticinque anni, felici di passare il tempo libero dalle prove nelle discoteche: «Per fare quattro passi di danza assieme» Il Nederlands Dans Theater, uno dei più prestigiosi corpi di ballo del mondo, ha inaugurato ieri sera la stagione di spettacoli all'aperto organizzata dall'Ente Manifestazioni Torinesi. Nel fresco giardino di Palazzo Reale è stato eseguito un programma comprendente Grosse fuge, una coreografia di Hans Van Manen su musiche di Beethoven, Cinque Sketchi dello stesso Vari Manen su .ausiche di Hindemith e i Carmina Burana, coreografie di John Batter sull'opera di Cari Orff. Il nome del Nederlands Dans Theater ha ormai fatto il giro del mondo. In guasi dodici anni di attività, sotto la guida di Carel Birnie ha ottenuto successi ovunque, dal Festival dei Due Mondi di Spoleto al Théàtre des Nations di Parigi, dal City Center di New York al Sadler's Well Theatre di Londra. I 32 ballerini (16 maschi e altrettante ragazze) sono tutti giovanissimi: l'età media non supera i 25 anni, qualcu¬ no è ancora minorenne. Rigorosamente seri e precisi sulla scena, anche durante le prove, sono pronti a scatenarsi appena scesi dal palco: arrivati domenica da Montecarlo, hanno trascorso tutte le ore libere del loro soggiorno torinese sguazzando felici nella piscina dello Stadio Comunale o vagabondando per le vie della città. La sera, dopo tante ore di prove sulle punte, hanno «visitato» le discoteche: «Per fare quattro passi di danza assieme», ci hanno detto. Nella compagnia, del resto, non esistono regole ferree. L'unico appuntamento di rito, a cui nessuno manca mai, è quello delle prove: un'ora e mezzo il mattino, due il pomeriggio anche quando la sera c'è lo spettacolo. Poi libertà assoluta. Ma con giudizio: «Siamo delle professioniste — dice Lia Haecken, di 24 anni — e sappiamo noi stesse quello che si può e quello che non si può fare». Per lei comunque il problema della «scappatella» non esiste: «Sono sposata con il capo elettricista della compagnia. E' lui il mio maggiore controllore. Guai a sgarrare». Nella hall dell'albergo, tre ore pr.ma dello spettacolo, c'è una breve adunata generale. Arrivano i ragazzi, capelli lunghi, magliette militari. jeans striminziti. Ed ecco le cilsraJnade è a s statuarie girls. quasi tutte in j nhot-pants. lucide e tornite come gli antichi atleti. La maggioranza dei giovani è olandese: ma John Benoit viene dagli Stati Uniti, Gerard Lemaitre dalla Francia. E Mitsuyo Kishibe, minuscola ragazzina dalla pelle d'ebano, è arrivata fresca fresca il mese scorso dal Giappone. Piccola e spaesata, è naturalmente la mascotte della compagnia e gli altri fanno di tutto per facilitarle l'ambientamento. Ma lei aspira ad altro: «Sono fidanzata — dice — con un ragazzo inglese. Sogno di sposarmi. Quando lo farò, abbandonerò questa vita di giramondo. Voglio avere una casa tutta mia e dei bambini». La gentilezza orientale di Mitsuyo Kishibe è un po' un'eccezione. Preziose e taciturne come certe principesse delle fiabe, alcune delle ragazze se ne stanno in disparte, non desiderano parlare con «estranei». Altre accettano di farlo solo dopo insistenti inviti. E ci tengono subito a mettere in chiaro che nel gruppo non esistono prime donne, sono tutte uguali e si alternano con assoluta parità nei ruoli principali. Non conoscono (o dicono di non conoscere) la tradizione del balletto nel loro paese, non hanno mai sentito parlare della Scala né delle più famose ballerine-soliste del mondo (■«Carla Fracci? Chi èli»); rifiutano qualsiasi paragone o accostamento con altri corpi di ballo. Affermano di amare la danza, ma di continuare in questa attività soprattutto per amore dei viaggi, per desiderio di conoscere nuovi posti e nuove persone. E' difficile anche strappar loro di bocca qualche giudizio sulla musica: dai monosillabi carpiti. Beethoven e i Beatles sembrano dividersi a pari merito le loro preferenze. c. sart. Lo spettacolo del « Nederlands Dans Theater » sarà replicato soltanto questa sera. Pubblicheremo domani la recensione. 4-— classico, nata due anni fa per iniziativa di un allievo di Balanchine, Arthur Mitchell. Il suo repertorio comprende coreografie classiche, ispirate appunto a Balanchine e a Jerome Robbins, e balletti nuovi, di Mitchell, che si aprono verso la « modem dance ». A Moncalieri, la compagnia napoletana « Alfred Jarry » presenta questa sera il suo secondo spettacolo, per la stagione offerta gratuitamente dalla Provincia: il «Faust» di Christopher Marlowe. Venerdì andrà in scena Antonello capo brigante calabrese, di Vincenzo Padula, con il « Teatro in strada » di Milano. *