"Autolimitato,, l'export di scarpe italiane negli SU
"Autolimitato,, l'export di scarpe italiane negli SU "Autolimitato,, l'export di scarpe italiane negli SU Aumento massimo del 5% sul '70 - Da gennaio a giugno era salita del 22' \ : quindi dovrà diminuire (Dal nostro corrispondente) New York, 12 luglio. (e. c.) La decisione italiana di autolimitare le esportazioni di calzature negli Stati Uniti è stata accolta molto favorevolmente a Washington. Un portavoce del governo l'ha definita «un passo di estrema importanza verso la soluzione del problema dei commerci internazionali». Il portavoce ha precisato che il presidente Nixon è rimasto «veramente soddisfatto», e che spera che la Spagna (seconda esportatrice nel settore) segua l'esempio dell'Italia. Secondo le informazioni date dalla Casa Bianca, le esportazioni di calzature italiane negli Stati Uniti aumenterebbero quest'anno solo del 5 per cento rispetto al 1970. Poiché l'aumento da gennaio a giugno è stato già del 22 per cento, da adesso a dicembre le esportazioni dovrebbero diminuire. In sole calzature di cuoio, le vendite dall'Italia agli Usa hanno raggiunto l'anno scorso i 280 milioni di dollari, la metà del totale dall'estero. Tra Roma e Washington non è stato firmato nessun accordo, perché il regolamento del Mercato Comune non consente patti bilaterali del genere ai suoi membri. Roma si è però impegnata bona fide a controllare l'attività degli esportatori con speciali «visti». Oltre al presidente Nixon, anche il Congresso ha manifestato il suo compiacimento «per lo spirito d'amicizia e collaborazione» dell'Ita¬ lia. Il deputato Burke, il più acceso difensore dei calzaturifici americani, lo ha giudicato «un gesto di grande valore pratico e simbolico per la comunità occidentale». Con tutto ciò, l'adozione di contingentamenti contro quelle nazioni che non seguissero l'esempio italiano non è da escludere. L'industria è, insieme con quella tessile, la più pericolante del Paese.
Luoghi citati: Italia, New York, Roma, Stati Uniti, Usa, Washington
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