Barche in crisi per il vento

Barche in crisi per il vento Difficoltà a Sanremo per la maratona velica Barche in crisi per il vento (Dal nostro Inviato speciale) Sanremo, 10 luglio. La Giraglia è cominciata a mareia indietro. La grande maratona velica che in tre giorni porterà 126 barche da Sanremo a Tolone, dopo un giro di boa attorno all'Isola dì Giraglia davanti alla Corsica, ha registrato una totale assenza di vento proprio al momento del via della prima classe, quella formata dalle imbarcazioni di maggiori dimensioni. Il vento, piuttosto vivace in mattinata, e particolarmente alle 12,30, quando è scattata la classe numero 4 (sei metri al secondo denunciati dall'anemometro), si e placato del tutto nel pomeriggio: alle 17, il colpo di cannone ha dato il segnale del quinto ed ultimo « via » della giornata (le barche erano divise in cinque categorie e le partenze sono avvenute con un intervallo di un'ora e mezzo l'uria dall'altra) ma le vele non si sono spiegate. Le trentatré barche non riuscivano a superare nemmeno la linea di partenza, dietro la quale era avvenuto il previsto allineamento. Il gruppo pareva impegnato in un « surplace u tipo ciclismo su pista, ed un surplace prolungato, degno di Maspes e Gaiardonl, protrattosi per circa due ore. Ad un certo punto le imbarcazioni, sospinte dalla corrente contraria, sono tornate ad¬ dirittura indietro. Un avvio poco incoraggiante per chi deve compiere un percorso di oltre 450 chilometri In serata, il vento è tornato e finalmente la Giraglia ha preso il via in maniera effettiva, con sollievo anche dei concorrenti partiti in mattinata e costretti essi pure a lunghe soste al largo a metà pomeriggio. Vento a parte, la draglia è scattata con un bilancio positivo. Il numero del concorrenti è il record assoluto della manifestazione: lo scorso anno, non aveva raggiunto i cento. I partenti rappresentano nove nazioni (Francia, Panama, Usa, Malta, Svizzera, Spagna, Gran Bretagna, Costarica e Italia) e sono cosi suddivisi nelle varie categorie: 33 nella prima classe (quella delle barche più grandi, lunghe sino a 17 metri e dal costo che può raggiungere i cento milioni), 22 nella seconda, 25 nella terza, 16 nella quarta e 30 nella quinta. Come si vede, le classi più affollate sono state la prima, che di solito vede primeggiare barche italiane, e la quinta, « regno » delle imbarcazioni francesi. In questo numero-primato di partenti mancava il nome più atteso. Il maestro Von Karajan, il più famoso direttore d'orchestra del mondo, non s'è visto. La sua barca, che si chiama Heltsara III ed è stata costruita in Florida, ha preso comunque il via nella prima classe. Il « capo » dell'equipaggio (composto da dieci persone, nessuna donna) è il signor Jean Jargeais, un decoratore cinquantenne di Grenoble, amico di Von Karajan. Gli abbiamo parlato prima della partenza, mentre era intento a sistemare le provviste a bordo: «No, Von Karajan non può venire a gareggiare — ci lia detto — ina si fida del suo marinaio, Boris, un francese dl Tolone. E' bravissimo ». Oltre che bravissimo, Boris ha un cognome da record mondiale: si chiama Trpd, quattro consonanti c nemmeno una vocale. E' lut il timoniere della bellissima barca di Von Karajan sulla quulc sono stati caricati pure quattro bottiglioni di Barbera, ti Io sono un ammiratore del Piemonte e dei suoi vini » et ha confidato Jargeais prima dt partire. Se ci fosse stato Von Karajan, lui non avrebbe assaggiato il vino: è totalmente astemio. La fase dell'approvvigionamento per le barche grandi ha riempito tutta la mattinata, vivacizzando il porto e quasi trasformandolo in un mercato alimentare. Interessante la varietà delle bevande scelte dagli equipaggi: abbondano vermouth e pastis per i francesi, tanti fiaschi di vino per gli italiani, con aggiunta di grappa e champagne. Qualcuno, come l'ammiraglio Pino Straulino, famoso campione olimpionico, lia gusti semplici ma originali: molte gazzose, da bersi come dissetante e pure come aperitivo. Vino bianco durante i pasti. Straulino è alla quarta Giraglia della sua carriera. Sinora non ita ottenuto piazzamenti di rilievo, ma va sempre considerato tra i favoriti nella sua seconda classe con il Kerkyra HI (il nome della barca è quello dell'isola di Corfù in greco). E' pur. tito fiducioso, ma con un rammarico per l'assenza della figlia che gli aveva promesso dt seguirlo nella traversata. Contrariamente a quanto si crede, le donne, almeno quelle imparentate con i « maratoneti » della vela, non soffrono il mare e si rendono utili pure come cuoche. Anche Max Borts, ti fiorentino che Ita vinto la Giraglia nel '67 e nel '70, quando può si fa accompagnare dalle sue tre figlie. Boris è tra i candidati al successo con il Sumbra li: avrà la concorrenza di una donna, Serena Zaffagni (su Mabelle), e dt tanti uomini, tra cui i noti industriali lombardi Dino Sada (« Freya u) e Giorgio Falck. Quest'ultimo è uno di quei proprietari che ci tengono a gareggiare, non si limita a « dare il nome alla barca » facendo navigare l'equipaggio. E' orgogliosissimo del suo Guia. con il quale ha compiuto pure la regata transatlantica, e di chi ha a bordo (tutti amici, giovani come lui). « Per vincere le regate — dice Falck — sono necessarie tre cose: buona barca, buon equipaggio, buone vele. Ma non basta: in più ci vuole l'aiuto del vento u. La diagnosi di Falck si è rivelata subito esatta. Il vento è diventato protagonista, per la sua assenza, proprio al via, mentre le due fregate militari (una italiana e l'altra francese) che seguiranno la gara e i due elicotteri della Marina, giravano attorno all'immobile gruppo dei partenti dell'ultimo turno. Le vele restavano ferme, insufficienti pu re a riparare gli equipaggi dal sole ancora caldo sino atte 19. Antonio Tavarozzi Sanremo. Senza un alito di vento diffìcile avvio della «Giraglia». Le barche sono rimaste ferme per due ore (Tel.)