Il problema degli svincoli sull'Autostrada dei Fiori di Filiberto Dani

Il problema degli svincoli sull'Autostrada dei Fiori L'arteria percorribile entro l'anno da Savona a Ventimiglra Il problema degli svincoli sull'Autostrada dei Fiori Parecchi comuni rivieraschi non sono pronti ad assolvere l'unico compito che ad essi era stato demandato: cioè quello di garantire uno scorrimento fluido del traffico in entrata e uscita (Dal nostro inviato speciale) Imperia, 10 luglio. L'« Autostrada dei Fiori » sarà percorribile entro l'anno da Savona a Ventimiglia, ma la maggior parte dei comuni rivieraschi non sono pronti ad assolvere l'unico compito che ad essi era stato demandato, cioè quello di garantire uno scorrimento fluido del traffico in entrata e in uscita. « E' una prospettiva affliggente e nessuno avrà, il diritto di lamentarsi quando si scoprirà che l'arteria sarà più utile per la Francia che per l'Italia ». Il polemico e accorato commento è del dottor Manfredo Manfredi, presidente dell'amministrazione provinciale di Imperia e vicepresidente della società cui è affidata la realizzazione della ciclopica opera. Vespaio di opposizioni Con i suoi 114 chilometri che per metà corrono su 90 viadotti e in 64 gallerie, l'« Autostrada dei Fiori » doveva liberare il Ponente ligure dall'incubo del traffico intasato: un municipalismo miope, una difesa di interessi grettamente locali hanno invece tradito quella che sembrava essere l'aspettativa di tutti. Quasi ogni svincolo previsto ha suscitato e continua a suscitare un vespaio di opposizioni, ciascuna delle quali me- scola le ragioni (o i pretesti) turistici e paesaggistici alla salvaguardia di privilegi. Manfredo Manfredi non ha peli sulla lingua: « Nei Consigli comunali, quando si parla dell' " Autostrada dei Fiori " se ne parla con avversione, con sufficienza, come se quest'arteria non fosse al servizio dellr collettività ». L'« Autostrada dei Fiori », s'è detto, sarà completata entro l'anno, ma già nel prossimo mese gli automobilisti potranno percorrere il nastro d'asfalto da Savona a Sanremo essendo prevista l'apertura, prima di Ferragosto, del tratto Imperia Est-Sanremo; l'altro tratto da tempo in esercizio va da Bordighera al confine francese. Qual è, dunque, la situazione degli svincoli? Aprendo la panoramica dalla provincia di Savona, il primo svincolo che si incontra è quello di Spotorno-Noli. « Il casello è pronto — informa il vicepresidente della società — e sarà aperto in agosto, ma il raccordo si innesta su una strada provinciale che scende a precipizio su Spotorno e che è condizionata da un passaggio a livello della ferrovia. Le difficoltà di questo raccordo sono tali che probabilmente non esigeremo il pedaggio dagli automobilisti che se ne serviranno ». C'è poi la « barriera » di Feglino, che attualmente smaltisce il traffico leggero da e per Finale Ligure; più a Ponente, è in fase di costruzione, ma sarà ultimato soltanto nel 1972, il casello vero e proprio di Finale Ligure che dista dal mare tre chilometri contro i sette, tortuosissimi, di Feglino Ecco quindi il casello di Pietra Ligure-Loano: sarà aperto in agosto (una serie di frane hanno notevolmente rallentato la costruzione dello svincolo). Sempre in agosto, entrerà in funzione anche il nuovo casello di Albenga, in prossimità di Leca: sostituirà quello, provvisorio, di Campochiesa, ma, avverte Manfredo Manfredi, non sarà « uno svincolo facile » perché imporrà agli automobilisti l'attraversamento della strettoia di Leca (gli abitanti di questo paese hanno già fatto sapere che si coricheranno in mezzo alla loro strada per bloccare il traffico, fino a quando non sarà dato mano ai lavori per la variante della statale che passa a Sud dell'abitato). Malumori ad Albenga La preannunciata chiusura del casello di Albenga-Campochiesa ha inoltre suscitato malumori in tutta la zona orientale della piana albenganese. « Mi rendo perfettamente conto delle esigenze di questa popolazione — dice il vice presidente dell'Autostrada dei Fiori — e dichiaro fin d'ora che la società è disposta ad esaminare la possibilità di costruire un nuovo casello tra Albenga e Ce- a o e viale se ci sarà un accordo a livello locale ». Ad Andora, dove in agosto verrà aperto al traffico il viadotto del Merula (a tutt'oggi bisogna uscire dall'autostrada per rientrarvi lungo ripidissimi svincoli), la funzione del casello sarà momentaneamente limitata al traffico da e per Savona; in ottobre, accoglierà anche quello da e per Ventimiglia. San Bartolomeo a Mare (Diano Marina), altro problema: il casello è pronto ma non è ancora pronta la soluzione del raccordo; nella più ottimistica delle ipotesi, ci vorrà ancora un anno prima che l'opera veda la luce. Ed ecco ora gli svincoli di Imperia Est (Oneglia) e Imperia Ovest (Porto Maurizio), per i quali, fortunatamente, non ci sono state particolari difficoltà: quando il secondo sarà reso funzionante, e ciò avverrà fra tre mesi, il primo verrà provvisoriamente chiuso al traffico per essere dotato di una terza corsia. Da Imperia a Valle Argentina (Taggia) e qui il caso è davvero esemplare. « Il casello — spiega Manfredo Manfredi — è pronto ma manca la strada di raccordo perché non è stato ancora deciso il suo tracciato. Abbiamo già presentato ben undici progetti diversi, ma nessuno di essi ha ottenuto il " placet " comunale ». Il vice presidente non lo dice apertamente ma non si fa fatica ad intuire che dietro questi veti si nascondono nrobabilmente gretti personalismi. Previsioni negative Previsioni? « Sconfortanti. Prevediamo un impegno finanziario per la società di due o tre miliardi e un impegno di tempo non inferiore ai due, tre anni per portare a termine i lavori ». E così a Sanremo: entro Ferragosto entrerà in funzione il casello di Coldirodi (a ponente della città) ma lo svincolo, oltre ad essere disagevole, sarà precluso al traffico pesante. C'è, in effetti, la possibilità di costruire un secondo casello, ma gli amministratori comunali sono divisi sulla sua ubicazione: c'è chi lo vorrebbe in un posto, chi nell'altro; e intanto si polemizza, si litiga e si perde tempo prezioso. A Bordighera il casello c'è già, ma la società dovrà spendere parecchi miliardi per collegare lo svincolo con il fondo valle. « Ce lo hanno fatto costruire il più a monte possibile: occorreranno non meno di tre anni per arrivare a una soluzione definitiva ». Ultima tappa, Ventimiglia: « Anche qui — dice Manfredo Manfredi — problemi a non finire. Per esempio: ci hanno fatto spostare un ponte per ben quattro volte col risultato che per raggiun gere il casello l'automobili sta deve fare un giro vizioso continuando a passare in mezzo al traffico cittadino ». Conclusioni? « Sconfortantanti, visto che su tredici caselli soltanto quattro sono appena appena funzionali. In più c'è da dire che il groviglio di proposte e di contro poste per gli svincoli hanno sensibilmente ridotto anche la funzionalità dell'arteria. Le cifre parlano chiaro: ancora oggi VAurelio è percorsa, nelle 24 ore, da 25-30 mila veicoli; sull'Autostrada dei Fiori, nelle punte massime, ne passano sì e no 7500 ». E non è tutto: « Quindici anni fa siamo partiti con un progetto che preventivava 116 miliardi di spesa; oggi siamo a 245 miliardi e non è ancora il punto d'arrivo: tenuto conto degli interessi, deoli ammortamenti e delle spese generali (l'arteria ci costa cinque miliardi al mese), si può già parlare di 280 miliardi ». Gli amministratori pubblici del ponente ligure (non tutto, occorre orec'sarlo) non sembrano dar neso a queste cifre da caooeirn. agli interessi de"q collettività: valutano molto di oiù le loro oiccole contese di cpmpanile. Filiberto Dani

Persone citate: Manfredo Manfredi, Mare, Ponente