Gli ultimi "spirituals,, per Armstrong di Ennio Caretto

Gli ultimi "spirituals,, per Armstrong Tutti i grandi del jazz piangono ai funerali di Satchmo Gli ultimi "spirituals,, per Armstrong Folla convenuta a New York da tutti gli Stati d'America, e anche dall'estero - Il « re del jazz » sepolto nel suo abito da concerto; accanto, la tromba di un jazzista morto poche ore dopo di lui, che aveva espresso il desiderio di fargliela avere (Dal nostro corrispondente) New York, 9 luglio. In un sole accecante, tra una folla di migliaia di persone accorse da tutto il mondo, Louis Armstrong è stato oggi sepolto al cimitero presbiteriano di Piùshing, nel suo quartiere di Queens, a New York. In precedenza, alle 14 (corrispondenti alle 19 italiane), 500 invitati avevano assistito alla commovente messa funebre nella piccola chiesa di Corona. - Peggy Lee aveva cantato piangendo « La preghiera del Signore », « When the Saints go marchin' in », e « Soltanto un'ultima passeggiata con te ». Le esequie sono state seguite alla tv, in cronaca registrata o diretta, in ogni continente. Come ha scritto stamani la Washington Post nel suo editoriale, l'intera America ha pianto l'indimenticabile « Satchmo ». Erano presenti nella cappella, all'estremo commiato, insieme coi familiari, gli amici e i colleghi più cari, Duke Ellington, Lionel Hampton, Gene Krupa, Ella Fitzgerald, Pearl Bailey, Benny Goodman. Fuori, la folla s'accalcava sui marciapiedi, tra gli alberelli spenti dal caldo, contenuta a stento dalla polizia. Bianchi e negri ricordavano le composizioni più belle « del miglior trombettista del mondo ». Rappresentavano lo Stato il governatore Rockefeller e il comune di New York il sindaco Lindsay. La bara di bronzo è stata chiusa stamane alle 10,30. La vedova Lucilie, la quarta moglie, insieme con Lil Hardin, la seconda, ha messo tra le mani di «Satchmo» un grande fazzoletto bianco, 10 stesso da lui usato per asciugarsi la fronte ai concerti. Accanto, è stata collocata la tromba di Charlie Shavers, un jazzista della seconda generazione, che aveva espresso questo desiderio ieri, morendo. Shavers era ammalato da tempo, la scomparsa di Armstrong, il suo idolo, era stato per lui l'ultimo colpo. La bara, posta su una vettura nera, si è mossa quindi dall'armeria di Park Lane, a Manhattan, verso la chiesa di Corona. Lucilie Armstrong, che aveva trascorso col marito gli ultimi trent'anni, è parsa affranta, in lacrime. Vestita di nero, sorretta da Lil Hardin, dalla cognata Beatrice Collins, e dai suoi due fratellastri, è rimasta a sedere la maggior parte del tempo. Sul feretro, poggiavano solo tre mazzi di fiori, crisantemi, gigli e rose. Il pastore ha pronunciato un breve, dignitoso discorso, elogiando il musicista e 1 uomo per la sua arte e la sua bontà. Un amico, il radiocronista Fred Robbins, ha detto che « Armstrong fu 11 migliore ambasciatore di buona volontà dell'America all'estero ». « Egli soleva descrivere la musica come un linguaggio universale». Circa 30 mila persone avevano già reso omaggio ieri alle spoglie di « Satchmo » nell'armeria di Park Lane. Alle 4 del mattino, cioè sei ore prima dell'apertura, oltre un centinaio facevano già coda all'ingresso. Molti venivano da New Orleans, la sua città natale; alcuni stranieri avevano preso un tassì direttamente allo sbarco all'aeroporto Kennedy. Su un tavolo c'era una composizione floreale con la forma iella mappa della Louisiana, lo Stato di Louis Armstrong, mandata dal governatore McKeithen. Ai piedi del t'ere- tio, un'altra composizione dalla forma di tromba, inviata dal direttore d'orchestra Dick Digan. Infine una terza, di rose, del governatore Rockefeller, per New York. La vedova aveva promesso al marito la massima in¬ timità. Ella ha chiesto, anziché fiori, donazioni per l'istituto di ricerche sulle malattie renali, che afflissero Armstrong dal '69. Ha gentilmente respinto la richiesta di molti artisti di suonare nell'armeria le creazioni più belle del jazz, in segno di commiato. Mentre il pubblico affluiva nella sa la, si è ritirata nella sua casa. E' tornata a sera, da sola. La segretaria apriva le migliaia di telegrammi che continuavano a giungere. Ira i più tristi, quello del vecchio maestro di musica di | « Satchmo », Edward Ory, di 84 anni, che vive ad Honolulu. « Ho voluto che " Satchmo " fosse seppellito nel suo abito da concerto — ha detto Lucilie Armstrong —. Per questo ho messo anche il fazzoletto bianco. Sono sicura che ha sentito l'affetto di tutti coloro che sono venuti, che hanno pensato a lui in questi giortii ». Il « re » del jazz era spirato martedì poco prima dell'alba, nel sonno, per un collasso cardiaco, due giorni dopo il suo settantunesimo compleanno. A marzo e aprile aveva trascorso alcune settimane in ospedale, rimanendo alcuni giorni in coma. I medici avevano detto che non avrebbe suonato mai più. Ancora domenica, Invece, egli si esercitava alla tromba, sognando nuovi concerti. Ennio Caretto | New York. Lucilie Armstrong. Aveva diviso per 30 anni la vita di Satchmo (Tel. Ap)