Dichiarato il fallimento di Marzollo fuggito dopo il "crack" di 20 miliardi

Dichiarato il fallimento di Marzollo fuggito dopo il "crack" di 20 miliardi La sentenza firmata ieri dal magistrato di Venezia Dichiarato il fallimento di Marzollo fuggito dopo il "crack" di 20 miliardi E' il primo provvedimento contro lo scomparso - Ancora impossibile conoscere l'ammontare preciso dei debiti - Gli inquirenti dopo una perquisizione avrebbero trovato documenti che proverebbero la bancarotta fraudolenta e quindi l'emissione del mandato di cattura - La verifica dei crediti il 27 settembre (Dal nostro corrispondente) Venezia, 8 luglio. Attilio Marzollo è fallito. Stamane pochi attimi prima delle 12, a 20 giorni dalla sua tuga da Venezia, il dott. Spicciati, presidente del tribunale civile ed altri due magistrati, il dott. Candiani ed il dott. Gradella, ai quali era stata affidata l'analisi della situazione emersa dopo la scomparsa hanno sottoscritto la sentenza di fallimento. Il provvedimento appare come la prima conseguenza dell'indagine condotta dal giudice istruttore dott. Fortuna in collaborazione con il dirigente della Mobile veneziana, dott. Barba. Una inchiesta complessa, lontana ancora dalla conclusione, che ha portato il sostituto procuratore della Repubblica ed il funzionario di polizia negli uffici di alcune fra le più importanti banche veneziane, per una verifica delle scritture contabili relative a tutte le operazioni che Attilio Marzollo ha compiuto, per un controllo dell'ammontare dei debiti che l'agente di cambio, fuggendo ha lasciato insoluti. Il riserbo che la magistratura mantiene sul « caso » e le poche dichiarazioni rilasciate dal dott. Stefano Dufour, presidente del direttivo degli agenti di cambio di Venezia, non consentono ancora di avere una chiara visione su tutta l'attività di Attilio Marzollo. La sentenza di fallimento, comunque, costituisce il primo atto della magistratura al quale altri ne seguiranno certamente. Secondo notizie non confermate né smentite, durante una perquisizione effettuata nell'ufficio dell'agente di cambio fuggito, il giudice istruttore Fortuna ed il dirigente della Mobile, Barba, avrebbero rinvenuto almeno un documento che consentirebbe loro, l'esatta ricostruzione di truffe di cui Attilio Marzollo si sarebbe reso responsabile, nello sforzo di restare a galla, in un turbine di complesse operazioni, per mascherare la reale inconsistenza delle sue coperture finanziarie. Al fallimento, dunque, potrebbe aggiungersi entro breve tempo l'accusa di bancarotto fraudolenta, che comporta, l'emissione obbligatoria del mandato di cattura. Lo sviluppo della vicenda è seguito con attenzione nervosa negli ambienti finanziari veneziani. Sui rapporti che Attilio Marzollo, prima di fuggire, aveva intrattenuto con il «Banco di San Marco», il « Banco Ambrosiano », il « Banco di Roma » ed altri istituti di credito è già stato detto tutto o quasi. Poco si sa, però della reale portata delle responsabilità di quelle persone che, operando in collegamento con Attilio Marzollo, possono aver favorito le azzardate manovre speculative dell'agente di Borsa veneziano, La domanda che tutti si pongono è: dov'è finito Attilio Marzollo? Qualcuno avanza l'ipotesi che l'agente di cambio si sia suicidato. Questa però appare poco credibile, anche per alcuni episodi avvenuti poco prima della veloce corsa in motoscafo che lo ha condotto dal suo ufficio a piazzale Roma, venerdì 18 giugno, poco dopo le 17: Marzollo ha portato con se una borsa di documenti; carte preziose, evidentemente, la cui mancanza — fra l'altro — ha reso estremamente difficoltosa, prima al dott. Stefano Dufour, incaricato dalla deputazione di Borsa di accertare lo « stato di difficoltà » dell'agente di cambio, e poi al dott. Fortuna l'esatta ricostruzione della situazione finanziaria dello scomparso. In secondo luogo, l'episodio, emerso soltanto quando l'agente di cambio era ormai fuggito, del trasferimento in luogo sconosciuto dei preziosi mobili antichi che l'operatore di Borsa custodiva nel sua appartamento. Il tribunale civile ha nominato curatore del « fallimento Marzollo » il prof. Gambino, docente dell'università di Ca' Foscari. L'udienza per il controllo dei crediti è stata fissata per il 27 settembre. g- r. ntcmItndhnbb

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