la Voce Repubblicana e il psi chiedono "Che cosa c'è sotto,,

la Voce Repubblicana e il psi chiedono "Che cosa c'è sotto,, la Voce Repubblicana e il psi chiedono "Che cosa c'è sotto,, Itoina. 7 luglio. Il « Caso Marzollo » è oggetto di un corsivo de La voce repubblicana, che si chiede « che cosa c'è dietro ». « L'affare Marzollo — serive La voce — non può chiùdersi con una semplice operazione di salvataggio deglistituti più esposti e con sanzioni amministrative e penalcontro i funzionari di banca i esponsabili delle operazionirregolari. Questo non basta e non può tranquillizzare l'opinione pubblica: bisogna chiarire il come e il perchéper quali interventi o atiraverso quali procedure un agente di cambio può accunudare scoperti così vistosiche interessano numerose banche. Se si fosse trattato dun caso singolo si poteva pensare alla negligenza o alla complicità dì un dirigente dbanca, ma quando lo scandalo coinvolge insieme con gli istituti locali anche banche dinteresse nazionale, allora bisogna concludere che qualcosa non ha funzionato o non è stato fatto funzionare ». Dopo essersi chiesta se veramente le procedure di Borsa sono talmente rituali chbisogna attendere la scadenza mensile per accertare una colossale insolvenza e se proprio bisognava attendere pe I far scattare l'azione giudizia ria che spirassero i « quattro I giorni bancari». La voce con I elude affermando che -e il si j j ' j \ i 1 \ | stema dei « buoni di cassa » è generalizzato e regolamenti e liquidazioni di conti vengono fatti in modo anomalo, allora « la situazione è assai più grave di quello che appare dallo stesso scandalo veneziano». (Ag. Italia) bile della sezione economica Conseguenze anche politiche Roma, 7 luglio. Antonio Landolfi, responsa- della direzione del psi, ha di chiarato: « Le conseguenze del " caso Marzollo ", l'agente di cambio giudicato insolvente, sono assai gravi sia sotto il profilo economico-finanziario sia sotto il profilo politico, poiché le dimensioni del " caso " hanno chiaramente superato i limiti di una vicenda personale. Siamo cioè di fronte a un macroscopico esempio di sommovimento borsistico che riguarda ormai non soltanto le attività di molti, anche importanti, agenti di cambio, ma il ruolo stesso delle grandi banche di interesse nazionale, la loro funzione pubblica nel quadro dell'economia italiana. E in primo luogo emerge il problema di come si articolano nel nostro Paese la diffusione e le motivazioni del credito bancario ». « Ma, al di là di queste considerazioni che ci sembrano doverose — ha aggiunto Landolfi —, c'è una particolare urgenza a considerare, nell'immediato, le conseguenze finanziarie del crack Marzollo. E' particolarmente grave che i debiti lasciati, che, a quanto hanno scritto i giornali, ammonterebbero a svariate decine di miliardi, siano diventati l'occasione per una diatriba fra le banche e la autorità della Borsa. A che cosa mira questo palleggia mento di responsabilità? Fi no a quando la liquidazione di Borsa verrà rinviala sine die? Come mai si è arrivati al punto di preparare un decreto di legge per istituzionalizzare un nuovo termine per la liquidazione mensile di Borsa? ». (Ansa) Interpellanza del pei Roma, 7 luglio. Una interpellanza è state presentata al ministro del Tesoro dall'on. Barca e da altri parlamentari del pei. Si afferma che nel dissesto di Marzoilo « sono coinvolte banche di interesse nazionale » e si chiede in particolare « come sia potuto avvenire che alcune grandi banche abbiano finanziato per anni le operazioni speculative di Marzollo per cifre assai ingenti e se è vero che tali banche abbiano deciso, dopo il dissesto, di garantire la solvibilità del Banco S. Marco». (Ag. Italia)

Persone citate: Antonio Landolfi, Barca, Borsa, Landolfi

Luoghi citati: Italia, Roma