Contrastanti i pareri dei periti sull'attore the uccise la moglie

Contrastanti i pareri dei periti sull'attore the uccise la moglie Il processo davanti alla corte d'assise di Genova Contrastanti i pareri dei periti sull'attore the uccise la moglie Secondo un referto l'imputato, sconvolto da un incidente stradale, al momento del delitto sarebbe stato psichicamente anormale - L'altra tesi sostiene che l'uxoricida agì in piena coscienza (Dal nostro corrispondente) Genova, 7 luglio. (in. b.) La seduta di oggi al processo a carico di Vincenzo Miraglia, l'ex attore di 52 anni che nel settembre del 1969 uccise a coltellate la moglie Natalia Maximoff, di 48 anni, al termine di una lite per gelosia, è stata quasi interamente dedicata alle perizie. Il prof. Giacomo Canepa, che fece la prima perizia, poi « contestata » dal p.m. durante il precedente processo e che convinse i giudici a rinviare il dibattimento a nuovo ruolo, ha affermato che « Miraglia risentì psìchicamente di un incidente d'auto di cui rimase vittima mesi prima dell'omicidio ». Secondo il perito « la personalità del Miraglia ne fu scossa al punto da riportarne un grave stato d'ansia ». Quindi al momento dell'omicidio « l'uomo era da considerarsi anormale ». Il prof. Luigi Sinisi, che ha fatto l'ultima perizia, si è detto d'accordo sullo stato di apprensione del Miraglia e sulle sue condizioni psichiche. Però, al contrario del collega, ha affermato che « l'ex attore uccise in piena coscienza e lucidità di mente ». Successivamente ha preso la parola l'avvocato Laerzio De Figuereido, patrono di parte civile (si sono costituiti il fratello della vittima Fernando Maximoff e i figli Davide e Maria Jolanda; l'altra figlia, Adriana, si è schierata dalla parte del padre). « Anche dal banco degli imputati — ha detto l'avvocato De Figuereido — Vincenzo Miraglia ha tentato ancora di gettare fango sul nome della moglie, accusandola di infedeltà e facendola apparire come una donna leggera e poco attaccata alla famiglia. Tutto ciò è assolutamente falso: lo hanno smentito in modo categorico i figli e le circostanze in cui fu commesso il delitto. Un delitto compiuto con lucidità agghiacciante e con spirito sanguinario ». Dopo aver fatto la storia del matrimonio fra Miraglia e la Maximoff, l'avvocato ha detto: « La pretesa infedeltà della moglie è stata soltanto un pretesto del Miraglia per un delitto che non trova giustificazione alcuna ». L'avvocato ha quindi concluso chiedendo una severa condanna. Domani vi sarà la requisitoria del p.m. dott. Nicola Marvulli. La sentenza è prevista per sabato. Il delitto era avvenuto al termine di un litigio provocato dalla gelosia. L'uomo non voleva permettere alla moglie di uscire; la donna rispose piuttosto seccata e il Mirglia, in preda all'ira, afferrò un coltello e infierì sulla vittima. Dopo l'omicidio, l'uomo si lavò tranquillamente, uscì di casa, salì sulla propria auto e si andò a costituire al direttore delle carceri di Marassi. Vincenzo Miraglia o i a e . e n e o Genova. Adriana Miraglia, figlia dell'uxoricida (Nazzaro)

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