Crisi nella Regione

Crisi nella Regione Il presidente conferma le dimissioni Crisi nella Regione Tensione in Consiglio - Calieri polemico con comunisti e socialisti sull'insediamento Lancia nel Biellese - «No all'assemblearismo e all'attribuzione alle commissioni dì poteri non contemplati dallo Statuto» - La de: sì al Centro Sinistra, no agli equilibri più avanzati La tensione creatasi in questi giorni nella Regione per le annunciate dimissioni del presidente della Giunta si è manifestata subito ieri mattina in apertura della seduta del Consiglio. Calieri doveva rispondere alle interrogazioni sulla Lancia nel Biellese, ma prima che il presidente dell'Assemblea gli desse la parola, il capogruppo comunista Berti ha chiesto « chiarimenti sulle dimissioni annunciate ai giornali dal presidente. Calieri ha ancora una volta violato i diritti del Consiglio, chiedo che su questo fatto si apra qui, subito, un dibattito ». Vittorelli gli ha fatto presente che « le dimissioni non mi sono ancora pervenute, non ho il potere statutario per farlo »; Calieri a sua volta ha risposto: «Non ho assolutamente difficoltà a dare una risposta, ma al momento opportuno ii. Le dimissioni sono j state confermate. Finito alle 15,30 j il Consiglio, si è subito riunita i lavaLtedseprbhet! h| pege« svdpdbaredl'palsoIntolecovspfala Giunta e II presidente ha spie- \ ctevs« tecdcsIgato i due motivi della decisione: 1») provocare una verifica tra i partiti della maggioranza, 2") chiarire le funzioni e i rapporti tra 1 diversi organi della Regione: Consiglio. Giunta e presidente della Giunta. I due I assessori socialisti hanno precisato che ii non ravvisano i motivi per l'apertura di una crisi ». La lettera di dimissioni è stata presentata alle 19 al presidente Vittorelli. il Consiglio è Stato convocato per venerdì 16 luglio per la' presa d'atto. Il vivace dibattito è stato aperto dal comunista Furia, « stupefatto perché l'insediamento Lancia è stato dato come acqui- j silo senza aver prima sentito la Giunta, il Consiglio, gli enti lo- ! cali. E' una dimostrazione di col- I pevole superficialità e di spirito presidenziale», quindi, ha ag-i giunto, ii non saremmo certo noi a dolerci delle dimissioni del presidenti della Giunta ». I comunisti ii prevedono serie preoccu- [ pozioni per il Biellese in quanto la nuova fabbrica della Lan- j eia è in contrasto con le esigenze di sviluppo equilibrato del j Piemonte e del Mezzogiorno 11. Il liberale Rossotto afferma che | « questo insediamento è una privia diga che arresta la gravitazione sull'area metropolitana e dà la possibilità di rompere la monoindustria in, crisi ». Garabel- 10 (de) ritiene et posillDo un nuoVO Inserimento produttivo nel I Biellese. Anche se il nostro statuto si pronuncia in favore dell'intervento per il Sud non dobbiamo dimenticare le nostre aree depresse». Nesi (psi): « Biaogna fare qualcosa per recuperare la situazione del Biellese. ma — si domanda — è questo il metodo vitgllore? Dovevamo almeno contrattare da part a pari questo insediamento e il presidente avrebbe avuto un ben maggiore potere politico se avesse chiesto l'appoggio di tutto il Consiglio, come a suo tempo fece per la Magnadyne li. Parla poi della necessità di sviluppare gli insediamenti nel Sud; questo argomento è ripreso dal repubblicano Gandolfi, il quale afferma, anche in polemica con i suoi compagni di partito che ii l'industrializzazione del Mezzogiorno presuppone ta competitività delle industrie del Nord e la formazione dl capitali che 11 governo deve orientare al Sud». , La Lancia nel Biellese risponde alla necessità di « arrestare il depauperamento delle vallate e j creare possibilità di vita civile »; i per quanto riguarda le accuse i di ii aver operato da solo » afferma che ii la Giunta ha dato a Calieri e all'assessore Pctrini il preciso mandato di trattare con la direzione Landa ». Anche Vera (psdi) giudica «corretto il comportamento del presidente e della Giunta: l'insediamento risponde alle esigenze dei lavoratori del Biellese e della regione ». Solo l'esponente del psiup Giovana dice un no deciso alla Lancia nel Biellese. perché « aggraverebbe i problemi della zona, di Torino e del Pie monte. Siamo decisamente contrari a questo insediamento — afferma — le scelte le dobbiamo fare noi nelt'interesse generale ». C'è ancora l'intervento della signora Carmen Fabbris (pei) sulla crisi tessile, quindi rispon | clono l'assessore al Lavoro, Petrini e il presidente Calieri. Que st'ultimo in apertura di seduta aveva illustrato la situazione preelsando che a il 27 aprile il Con- I sorzio dei Comuni biellesi con j j j i tre sindacati e il presidente della Provincia di Vercelli » lo avevano invitato a it sollecitare la Lancia ad assumere prontamente una decisione per la creazione di uno stabilimento nel Biellese ». La Giunta il giorno 30 approvò il suo Intervento. Sulla base di questi dati di fatto egli ha respinto quindi tutte le ac- etisi mossegli dall'opposizione; ! ha avuto spunti polemici con il | pei u che non /a passare la legge tessile ii ed ha affermato che « se va decelerato II tasso dl sviluppo in Piemonte, esso non deve certo essere annullato ». A proposito dell'insediamento Landa « ta Giunta ha operato sulla base delle indicazioni del piano regionale di sviluppo che prece- de il decongestionamento del- l'area metropolitana e contem- poraneamente è andata incontro alle esigenze espresse dal Con- sorzio biellese e dai sindacati, In tal modo ha anche valorizza- to le autonomie locali ». Calieri è stato vivacemente pò- lemico sia con i comunisti che con 1 socialisti ed ha citato più volte lo Statuto, soprattutto rispondendo alla sollecitazione di far esaminare la questione da una \ commissione. In sostanza la sua tesi — ed è quella che ha provocato le dimissioni con richiesta di chiarimento — è per il « rigoroso rispetto delle competenze degli organi della Regione, contro l'assemblearismo e ta tendenza a dare alle commissioni ciò che lo Statuto loro non assegna ». I Petrlni ha dato una risposta tecnica, ma ha anche ricordato che tutti i sindaci comunisti dei Consorzio (una ventina) concor- 1 darono per chiamare la Lancia nella zona. « 1m Giunta ha Impiegato in questa circostanza tutto il suo prestigio e la sua i attività quale mediatrice ed ha j agito secondo la logica della po litica di piano». * * All'una di notte la direzione regionale de e il gruppo consiliare hanno approvato (favorevoli jdorotei, fanfanianà tavianed, forze ,ltbere, astenuta Nuova sinistra, contrari Forze nuove) un ordine del giorno il quale rileva che « la crisi si pone nel più vasto con- testo del deterioramento del qua dro polìtico nazionale. L'aperta ricerca da parte del psi di " equi libri più avanzati " che in sostali sa significa volontà politica di mantenere un rapporto aperto con l'estrema sinistra ha creato i pre- supposti politici e sociali sui quali si e innestata la violenza estremista di destra e di sinistra nei confronti della quale e divenuta ogni giorno più difficile la salvaguardia della libertà democratica repubblicana ». Ci sono comunque possibilità per un chiarimento dal quale ti esca rafforzata la politica di-centro sinistra ad ogni livello ». La de si dice disponibile per un « serio rilancio della collaborazione ii. ma pone alcune ii condizioni essenziali e Irrinunciabili ii. Cioè: impegno politico della maggioranza a perseguire gli obiettivi programmatici senza la ricerca di consensi estranei allo schieramento politico di Centro Sinistra; revisione delle situazioni locali che siano in contrasto con la linea politica di Centro Sinistra; impegno a non considerare la formula del quadripartito come ii momento di transizione verso soluzioni cosiddette più avanzate delle anali contesta la validità ». I quattro di Forze Nuove (Conti, Garabello, Alberton, Piacenza) chiedono la riunione del comi¬ tato regionale n per una verifica globale che superi ogni interprc- tazìone involutiva che forze mo- derate tentano di far assumere al ruolo democratico e popolare del- la rie e dell'attuale formula di governo ».

Luoghi citati: Piacenza, Piemonte, Torino, Vercelli