A Bonn sono ottimisti sull'esito dei colloqui

A Bonn sono ottimisti sull'esito dei colloqui A Bonn sono ottimisti sull'esito dei colloqui , e a (Dal nostro corrispondente) Bonn, 3 luglio. Il cancelliere tedesco Willy Brandt dovrà cercare, lunedì e martedì, durante i suoi colloqui con il presidente francese Georges Pompidou, di placare le acque europee agitate due volte a Bruxelles dal suo «superministro» dell'Economia e della Finanza, Karl Schiller. A Borni, nonostante la nuova discordia nel Mercato comune, culminata ieri nel braccio di ferro tra Schiller e il suo collega francese Giscard d'Estaing, si ritiene che Brandt — con la sua pacatezza e la sua disposizione al compromesso — riuscirà nell'impresa e che il vertice confermerà la validità dal patto dì collaborazione franco-tedesco. Ottimisti e fiduciosi (a ragion veduta o per motivi tattici), gli ambienti politici tedeschi e la maggior parte dei giornali minimizzano o ignorano del tutto le divergenze franco-tedesche causate dall'assolo monetario dei marco, non parlano dell'irritazione di Parigi per la fluttuazione della moneta tedesca, sorvolano sui sospetti di Bonn per la nuova « entente cordiale » tra la Francia e la Gran Bretagna, ma parlano invece di una consultazione « nella migliore amicizia in un clima di rapporti del tutto in ordine », mettendo l'accento sulle prospettive per il futuro dell'Europa. Il Cancelliere, più possibilista e malleabile del suo « superministro », dovrebbe dare al presidente francese quelle assicurazioni circa un ritorno al cambio fisso del marco (forse anche circa la probabile data) che tranquillizzino Parigi e la inducano a concordare con gli altri Paesi della Cee una posizione comune, prima della riunione di fine settembre del Fondo monetario internazionale. Dalla chiarezza sulla futura politica monetaria tedesca — secondo diversi osservatori politici — dipende oggi il futuro dell'Europa, dopo che i francesi hanno abbattuto gli ostacoli che impedivano l'ingresso della Gran Bretagna. « Si tratta di fissare una data precisa, quella in cui verrà abolito il cambio libero del marco, scrive la " Frankfurter Neue Presse ". Nel caso che nei colloqui Brandt-Pompidou il problema non venga chiarito, la Francia non rifuggirà dall'indicare nei tedeschi i colpevoli di una nuova crisi euro¬ pea ». t. s.

Persone citate: Brandt, Brandt-pompidou, Georges Pompidou, Giscard D'estaing, Karl Schiller, Schiller, Willy Brandt