Incidenti e feriti ieri a Napoli per la sospensione del Festival di Adriaco Luise

Incidenti e feriti ieri a Napoli per la sospensione del Festival La città irritata per la proibizione del questore Incidenti e feriti ieri a Napoli per la sospensione del Festival Fra i contusi, i cantanti Luciano Rondinella, Mima Doris e l'attrice Angela Luce - Un capoclaque, privato del guadagno, ha tentato il suicidio - Una spiegazione della Rai: «Temevamo per l'incolumità del nostro personale» - Oggi si cerca un accordo a Roma (Dal nostro corrispondente) Napoli, 2 luglio. Ancora in alto mare il Festival di Napoli e quanti avevano sperato con ingenuo ottimismo in una revoca del provvedimento di sospensione da parte del questore sono rimasti delusi. Dopo ore di laboriose trattative, di estenuanti discussioni tra la polizia, i dirigenti locali della Rai-Tv e le delegazioni di orchestrali, discografici, cantanti ed editori, non è stato raggiunto alcun accordo. La ricerca di un compromesso è naufragata di fronte alla presa di posizione delle parti interessate e tutte le iniziative per salvare il Festival sono risultate inutili. L'irritazione crescente del mondo canoro — il malcontento è già sfociato in qualche isolato episodio di piazza — ha consigliato di spostare i colloqui a Roma in un ambiente più sereno, non lacerato da beghe e polemiche. Domani una commissione dei rappresentanti del Festival andrà a parlamentare con i dirigenti dell'ente televisivo per trovare una soluzione alla delicata vertenza. Non sarà un compito facile, anche se gli incontri di domani non saranno condizionati dalle clamorose e vivaci proteste che hanno caratterizzato la giornata di oggi. Vi sono tentativi di portare il problema sul piano sindacale e politico. Gli orchestrali, i tecnici e tutti coloro che operano nel mondo dello spettacolo, hanno inscenato manifestazioni di piazza a difesa del proprio lavoro. « Chi ci pagherà, chi difenderà ì nostri interessi? » dicevano i cartelli portati dai dimostranti. Il cantautore Aurelio Fierro, consigliere comunale democristiano, dopo una notte insonne trascorsa a fianco dei manifestanti, davanti alla sede del complesso radiotelevisivo di Napoli in via Marconi, ha minacciato una crisi in Comune. « Mi dispiace che il sindaco sia a Madrid — ha detto — altrimenti le cose sarebbero andate ben diversamente. Domani so io a chi rivolgermi perché a Napoli sia resa giustizia ». Il capo-claque Vittorio Esposito, di 36 anni, privato di un consistente guadagno, dalla sospensione del Festival, ha tentato il suicidio, ingerendo una ventina di compresse di barbiturici. E' ricoverato in ospedale, le sue condizioni sono preoccupanti. Non sono mancati gli incidenti. Nella ressa ai cancelli dell'edifìcio della Rai-Tv presidiata da ingenti forze di polizia, alcune persone sono cadute e sono state travolte dalla folla. Pasquale Ingenito, un decoratore di 61 anni, ha riportato la frattura del braccio destro. Lo stesso cantante Luciano Rondinella nel tentativo di sottrarsi alle proteste dei suoi fans è uscito malconcio e si è dovuto fare medicare escoriazioni multiple al corpo. Contuse anche la cantante Mima Doris e l'attrice Angela Luce. La situazione è tesa. La sagra canora lascia aperti molti problemi, sia economici sia sociali, gli animi sono sovraeccitati. Chi pagherà il mezzo miliardo di lire di danni, si domandano gli organizzatori del Festival? Come faremo a fronteggiare gli impegni assunti con le Case discografiche, cantanti, orchestrali e con il pubblico che ha già sborsato i soldi dei biglietti? Il questore di Napoli, dottor Alianello, ha precisato di avere sospeso il Festival per motivi di ordine pubblico dopo il ritiro delle telecamere dal Teatro Mediterraneo. «In queste condizioni — ha detto — mi sono dovuto preoccupare soprattutto del grave turbamento che una simile iniziativa poteva avere tra gli spettatori in sala, già eccitati dalle denunce di presunti illeciti fatte alla magistratura dagli autori esclusi. Non ho nulla da ridire se la manifestazione avverrà in forma privata, cioè a biglietto d'invito e non a pagamento. In questo caso la rassegna perderebbe il carattere di festival e si tratterebbe di uno spettacolo qualsiasi ». Questa soluzione non ha trovato consensi da parte degli interessati, poiché la sagra si ridurrebbe a una semplice passerella di canzoni a carattere piedigrottesco. Gli organizzatori del Festival insistono perché la rassegna avvenga nelle forme e con le modalità stabilite, altrimenti l'ente televisivo dovrà risarcire tutti i danni materiali e morali derivanti dalla sua improvvisa decisione di non mandare in onda lo spettacolo. Il dott. Bruno Gatta, di-rettore del Centro Rai-Tv di Napoli, ha spiegato le ragioni che lo hanno indotto a ritirare le telecamere dal Teatro: « Le vicende giudiziarie — ha detto — lo stato di tensione, le continue denunce anche nell'ambito di quelli che partecipano al festival, il timore di gravi incidenti, la preoccupazione di portare sul video episodi di malcostume che avrebbero potuto danneggiare il buon nome di Napoli, mi hanno consigliato l'azione intrapresa. Inoltre — ha proseguito — non potevo mettere a repentaglio la sicurezza del personale impiegato nelle riprese televisive dopo che erano state fatte minacce, né potevo ri- schiare attrezzature che vai- gono decine di milioni. Può essere stata una decisione impopolare, ma giusta ». Su che base allora si potrebbe raggiungere un accordo? Il ricorso al play-back è quello che trova questa sera maggior credito nell'ambiente del festival. La manifestazione registrata dalla tv potrebbe essere mandata in onda senza alcun timore di eventuali incidenti o chiassate per l'assenza del turbolento pubblico. Il sostituto procuratore del tribunale di Napoli dott. Massimo Krogh, che ieri ha sequestrato alcuni documenti del festival, procede nella sua indagine giudiziaria. Adriaco Luise

Persone citate: Angela Luce, Aurelio Fierro, Bruno Gatta, Ingenito, Luciano Rondinella, Massimo Krogh, Mima Doris, Vittorio Esposito