La "Pravda": tra russi e cinesi coesistenza, ma nel dissenso

La "Pravda": tra russi e cinesi coesistenza, ma nel dissenso La "Pravda": tra russi e cinesi coesistenza, ma nel dissenso Un articolo del giornale del pcus per i 50 anni del partito d: Mao Tse-tung (Dal nostro corrispondente) Mosca, 1 luglio. Sovietici e cinesi hanno abbandonato ogni speranza di riconciliazione sul piano ideologico, cioè a livello di partiti, ma s'impegnano a regolare i rapporti interstatali « sulla base dei cinque princìpi della coesistenza pacifica ». Così si conclude una lunghissima analisi dei rapporti cino-sovietici, pubblicata stamane dalla Pravda in occasione del cinquantenario del partito comunista cinese. E' la prima volta che l'irreversibilità della frattura ideologica tra Mosca e Pechino viene ammessa, ed accettata, con tanta franchezza. D'altra parte, l'articolo della Pravda è una presa di coscienza di una realtà evidente: da un anno a questa parte, i rapporti interstatali tra i due paesi sono nettamente migliorati, ma il dissenso tra 1 partiti, anziché comporsi, si è acuito. La Pravda prende atto di questa realtà non senza dispiacere: « Perché — scrive il giornale del pcus — il flirt dei cinesi con l'imperialismo su una base antisovietica e il sostegno delle pretese territoriali dei revanscisti giapponesi incoraggiano gli ambienti reazionari degli Stati Uniti, del Giappone e delle altre potenze imperialiste e fanno torto al fronte untiimperialista. La situazione nel mondo e in Asia richiede, più che in passato, la coesione e le azioni congiunte di tutte le forze rivoluziona rie e anti-imperialiste ». Secondo il giornale del pcus, Mao Tse-tung ha tradito le speranze del popolo cinese, che, con il congresso del 1956, aveva fissato come compito principale dei prò pri dirigenti « la necessità dì continuare il rafforzamento dell'amicizia fraterna, indefettibile ed eterna con la grande Unione Sovietica e tutti i paesi a democrazia popolare ». Invece, « il gruppo nazionalista, che dirige il partito comunista cinese, ha voluto porre la politica interna ed estera della Cina al servizio delle proprie aspirazioni egemoniche sull'arena internazionale ». Ancora una volta, la Piar da accusa i cinesi di aver iniziato la battaglia ideolo gica («il comitato centrale del pcus ha dovuto assumere un atteggiamento difensivo ») e afferma che il pcus « si oppone risolutamente all'estensione del grave disaccordo ideologico attuale alle relazioni interstatali », in quanto gli « interessi fondamentali dei popoli dell'Urss e della Cina non sono in contrasto, anzi, implicano la necessità di ristabilire e sviluppare l'amicizia ». p. g.

Persone citate: Mao

Luoghi citati: Asia, Cina, Giappone, Mosca, Pechino, Stati Uniti, Unione Sovietica, Urss