Grave la madre del vigile urbano assassinato sul lungopò di Torino
Grave la madre del vigile urbano assassinato sul lungopò di Torino Grave la madre del vigile urbano assassinato sul lungopò di Torino Ieri i funerali ad Alba - La donna non ha partecipato alle esequie - Perplessità sull'ipotesi che la guardia sia stata uccisa da ladri sorpresi a rubare Si sono svolti ieri i funerali di Luciano Ravinale, il vigile assassinato con tre revolverate domenica notte ta Lungopò Antonelli. Dal primo mattino colleghi, amici, gente qualunque era andata a rendere omaggio alla salma composta nella cappella dell'Istituto- di medicina legale. Numerose le firme sul registro fuori dalla cappella. Il Corpo dei vigili ha inviato in rappresentanza l'ispettore Leone e un picchetto d'onore. Molte le corone, fra le quali quella della fidanzata, Jolanda Aconito, della sorella, delle zie, degli ambulanti di Porta Palazzo: Ravinale era assai stimato e gli ambulanti con una colletta hanno raccolto 75 mila lire per 1 fiori e per la celebrazione di alcune Messe. Preceduto da un'autoradio, il furgone mortuario è partito alle 8 per Alba, dove il vigile era nato e abita ancora la medre. La donna non ha partecipato al corteo per le strade della cittadina: è malata di cuore e le sue condizioni, negli ultimi giorni sono peggiorate. Da quando tre anni cr sono il figlio maggiore, Giacomo, era morto in Francia ta un incidente stradale, vive in costante apprensione. « Devi stare molto attento — ripeteva a Luciano — fai un lavoro più pericoloso degli altri u. Per non farla stare in pensiero, domenica scorsa il vigile le aveva detto di aver rinunciato alla gita in auto a Genova. E' stato sepolto accanto al fratello. Polizia e carabinieri proseguono le indagini. Per il momento l'ipotesi più verosimile sul delitto rimane quella che il vigile sia stato ucciso da una banda di ladri sorpresi a rubare. Qualche particolare, tuttavia, lascia perplessi. Ravinale, per esemplo, era conosciuto come un buon tiratore: ogni settimana si allenava al poligono, colpiva il collo di una bottiglia a venti metri. E' strano che non sia riuscito a premere il grilletto neppure una volta. Un altro mistero sono le ultime parole del morente: « Tiratemi su. Sognavo che mi avevano sparato ». Fanno pensare che la vittima sia stata assolutamente sorpresa. Si continua anche a scavare nella vita del vigile: i carabinieri del Nucleo investigativo cercano qualche episodio che possa spiegare un'eventuale vendetta. hanno ricevuti il presidente ing. Siragusa, con il vice-presidente rag. Durando, alcuni consiglieri e ii direttore amministrativo dottor Romano. Gli ospiti hanno visitato il moderno complesso, accompagnati dagli amministratori e dai primari professori Orlandi e Bricarello, Mariani e Sommo. Il nuovo S. Luigi, costruito dopo molte polemiche su un terreno di 400 mila mq, ta sostituzione del vecchio ospedale di corso Orbassano e su progetto dell'ing. Bardelli (300 mila me su 20 mila mq), doveva servire solo alla cura della tbc. Prevedeva tra l'altro molti corridoi per il collegamento dei padiglioni, in modo che gli infermi vi accedessero separatamente. Ma negli ultimi dieci anni la tbc è diminuita di circa il 40 per cento, sono invece aumentate le affezioni di vario carattere polmonare. I padiglioni sono cinque: accettazione e pronto soccorso, tre di degenza (1008 posti, ieri erano occupati 967), diagnosi e cure. Fra terreno, costruzione e attrezzature, il nuovo S. Luigi è costato 5 miliardi e 95 milioni (4 miliardi e mezzo di contributi vari: 3 della Fiat che ha acquisito l'area del vecchio ospedale, 570 milioni del Comune, fldejussione della Provincia per mutui con il S. Paolo e la Cassa di Risparmio eco; per completarlo occorrerà ancora mezzo miliardo.
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