Condannati gli "sciacalli,, che in Svizzera tentarono di estorcere soldi a Rosa Gadolla

Condannati gli "sciacalli,, che in Svizzera tentarono di estorcere soldi a Rosa Gadolla Condannati gli "sciacalli,, che in Svizzera tentarono di estorcere soldi a Rosa Gadolla La sentenza a Genova contro tre emigrati - Due dovranno scontare rispettivamente diciotto e dieci mesi - Un terzo assolto per insufficienza di prove - La vicenda si svolse nel novembre dello scorso anno, mentre Sergio Gadolla era ancora prigioniero dei suoi rapitori - La lettera minatoria da Montreux (Dal nostro corrispondente) Genova, 30 giugno. Tre giovani emigrati in Svizzera che nel novembre scorso, un mese dopo il rapimento di Sergio Gadolla (rilasciato in cambio di un riscatto di duecento milioni) cercarono di estorcere un'ingente somma alla ma . dre del giovane, Rosa Ga-dolla, scrivendole una lette-ra minatoria da Montreux, sono stati giudicati stamane dal tribunale di Genova. Si tratta di Marco Beber, di 23 anni da Stresa, RaffaeleStorino, di 22 da Cosenza e Francesco Lo Presti, di 19 da Messina. Soltanto Beber era presente in aula. Al ter-mine dell'udienza il tribunale ha condannato Lo Presti a un anno e sei mesi di re-clusione, e lo Storino a die- ci mesi: il Beber è stato as-solfo per insufficienza di prove. La vicenda ebbe inizio il 18 novembre dellanno scorso. Rosa Gadolla, poco più di un mese dopo la dram matlca avventura del figlio, tenuto prigioniero cinque giorni dai suoi rapitori, ricevette una lettera scritta in stampatello nella quale le si ingiung9va di portare due cento milioni alla stazione di 1 Montreux. Secondo le istru1 zioni. la donna doveva posaj re il pacco su una panca po co prima della partenza del treno delle 16,27, quindi sa! lire sul convoglio diretto a 1 Milano. : Le direttive furono esegui! te alla lettera. Rosa Gadolla, : però, aveva anche informato 1 la polizia che aveva predi : dott. Arrigo Molinari, vice ! capo della Squadra Mobile j di Genova, erano infatti ap i postati nella stazione di Mon | sposto una trappola: una de | cina di agenti, guidati dal treux: il dott. Molinari (lo ha raccontato egli stesso oggi in udienza) era travestito da sciatore; altri agenti fingevano di pulire i vetri o di raccogliere la cartaccia fra le rotaie. Appena un giovane (risultato poi lo Storino) si avvicinò al pacco che la Gadolla aveva lasciato su una panchina d'attesa, cominciò il pedinamento. Egli, poco dopo, appena fuori della stazione, s'incontrò con Lo Presti e il Beber. La polizia li bloccò: Beber riuscì a fuggire ma venne arrestato poco dopo. Interrogato dalla polizia italiana e da quella svizzera, Lo Presti confessò di essere l'autore della lettera minatoria; Storino ha sempre sostenuto di essere all'oscuro del i ricatto: « Sono andato a ri! tirare il pacco — ha detto — | perchè Francesco Lo Presti mi pregò di farlo ». Beber, 1 dal canto suo, ha sempre det| to di essere del tutto estraneo alla vicenda. I tre giovani sono già stati giudicati alcuni mesi la dalla magistratura svizzera che ha condannato Lo Presti a dieci mesi di reclusione interamen- te condonati, assolvendo gli altri due. Oggi il pubblico ministero, dott. Mario Sossi, aveva chiesto la condanna di Lo Presti a due anni e sei mesi, di Beber e Storino a un anno e sei mesi. m. b. i ! | 1 |

Luoghi citati: Cosenza, Genova, Messina, Milano, Rosa Gadolla, Stresa, Svizzera