Causio e Capello in vena ma le «punte» non passano di Giulio Accatino

Causio e Capello in vena ma le «punte» non passano Causio e Capello in vena ma le «punte» non passano Anastasi, Landini e Novellini in difficoltà con una squadra «energica» impostata per il pareggio - Quando la radio ha annunciato la Fiorentina in vantaggio l'allenatore foggiano ha tentato invano di cambiare tattica e di spingere i suoi all'attacco Foggia Juventus 0 0 FOGGIA: Trentini 7, Marella G, Colla 6, Pirazzini 6, Lonzi 5, Villa 6. Salumi 7, Garzelli 5, Bi«oii 6, Maioli 7. Re Cecconi 6 (dal 63' Mola. s.v.). 12" Crespali. JUVENTUS: Piloni 6. Spinosi 6, Marchetti 6 (dal 46' Cuccureddu G. Furino 7, Morini 7. Roveta 6, Landini 5. Causio 8. Anastasi 6. Capello 8, Novellini 6. 12" Tancredi. Arbitro: Francescon 5. Spettatori: 26 mila: 17.502 paganti, 8 mila abbonati: incasso 36.523.000 lire. dal nostro inviato Foggia, lunedi mattina. E' finita 00, come tutti avevano pronosticato. Non ha segnato la Juventus, che presentava un attacco privo di Haller e di Bettega, non ha -segnato il Foggia, per scarsa vena dei suoi « gioielli » Bigon e Saltutti. Forse mai un risultato è stato più esatto: il gioco delle due squadre non meritava di più. Con questo pareggio la Juventus ha raggiunto l'undicesimo risultato utile consecutivo, segno che la « direzione » Vycpalek è altamente positiva. Il Foggia, invece, si trova nei guai, perché la classifica dice che i pugliesi hanno una differenza reti peggiore ira le squadre in zona pericolo. A « meno 12 » non si sta tranquilli neppure con un punto in più di Sampdòria, Fiorentina e Varese, che vantano una differenza reti migliore. La Juventus, ancora una volta, sarà chiamata a decidere della retrocessione. Infatti, i bianconeri domenica ospiteranno la Fiorentina, L'incont.,, di ieri non ha offerto spunti particolari per 1 un giudizio d'impegno. Fa- i ceva un caldo tropicale: 30 j gradi e forse più sono una temperatura di piena estate. Logico che fossero proprio i torinesi a risentire maggiormente la fatica. Nel primo tempo il gioco è stato equilibrato, con una leggera supremazia dei juventini. Manovravano meglio gli ospiti per l'intelligenza tattica di Capello e per l'impostazione pratica di Causio, che migliora domenica per domenica. Ma gli attaccanti — Landini, Anastasi e Novellini — parevano bloccati dall'ansia di strafare. Anastasi ha presentato alcuni dei suoi rapidi scatti, ma Lenzi, uno stopper duro e angoloso, non ha concesso al centravanti bianconero la possibilità di manovrare. Lenzi ha coni- messo anche molti falli sotto lo sguardo benevolo di un Francescon che eufemistica- mente vogliamo definire « ar-bitro di casa ». Landini ha corso molto, ha avuto spunti felici alternandoli a momenti di completa abulia. Abile nel palleggio, si I catperde inesorabilmente ogni guqual volta si presenta sotto to a porta avversaria. E' un at- ! le accante che non fa gol. No- j velimi e estroso, intrapren- [0 dente e generoso, però per drgiocare ha bisogno di spazio. I re Non può dialogare tra tanti i quavversari. Affiancarlo a Lan- podini è un errore. Parlando dell'attacco della Juventus non si può dimenicare la difesa del Foggia, composta da gente rude, decisa, a tratti cattiva. Maestrelli, che domenica scorsa a San Siro, contro l'Inter, aveva presentato una squadra d'attacco con tre punte vere, stavolta è tornato al'antico immettendo in formazione Villa e spostandc He Cecconi come ala finta ma con mansioni di mediano. La meta di Maestreili, evidentemente, era il pareggio. La Juventus, pur dominando il centrocampo con Furino, Causio e Capello (che ha avuto momenti deliziosi, da vero campione), non ha saputo sfruttare la sua evidente superiorità tecnica. Nella ripresa, uscito Marchetti, che veniva sostituito da Cuccureddu, la situazione mutava. i ritj simI l'U] vacotatnoDAForse il sole caldissimo e la fatica hanno creato qualche difficoltà ai bianconeri e il Foggia poteva tentare l'« a fondo ». Ma lo faceva senza convinzione. Spinosi, che ai- MCl'inizio era parso in difficol tà, aveva capito Saltutti, e Morini non lasciava spunti a Bigon, che pure si destreggiava nel correre a destra e a sinistra. Intanto, dalla radio giungevano notizie sempre più allarmanti per il Foggia. La condanna definitiva della Lazio era utile solo in parte. Vinceva il Vicenza, vinceva il Verona, vinceva la Sampdòria. E all'inizio della ripresa vinceva anche la Fiorentina. Dalla voce di Franco Ciotti sono giunte le emozioni più intense: prima il pareggio dell'Inter, poi addirittura l'Inter in vantaggio. Maestreili si agitava sulla panchina invitando i suoi ad attaccare. Faceva uscire il mediano Re Cecconi per sostituirlo con la « punta » Mola. Tentava tutto per sfondare. Nascevano dialoghi a distanza con i giocatori, che, a braccia alzate, rifiutavano gli ordini del loro trainer. L'invito all'attacco si concretizzava con un passaggio al proprio portiere... L'l-2 di Firenze calmava questa pubblica diatriba. Maestreili s'accontentava del pareggio, o almeno così sembrava. L'annuncio del 2-2 di Firenze giungeva quando le squadre erano negli spogliatoi: non era più possibile rimediare. Di chi la colpa? Prima di tutto del Vicenza, del Verona e della Sampdòria, che hanno vinto ieri; poi dello stesso Foggia che, sceso in campo con una formazione varata più per la difesa che per l'attacco, non poteva sperare in un risultato pieno. La squadra pugliese ha i pregi e i difetti ormai noti a tutti: gioca un bei calcio, ma vive all'attacco sui suggerimenti di Maioli e sugli scatti e le sgroppate di Saltutti e Bigon. Villa e Garzelli sono centrocampisti di rottura, ma non sanno quasi mai costruire azioni per le punte. La difesa è solida, caparbia, non lascia adito a critiche se si escludono alcune rudezze, che a volte raggiungono la Zi5,B12raNgs1Pegto(3scaPaIldmpproS I cattiveria. Il Foggia è nei guai, ma basterebbe un pun- to a Varese per chiudere tut- ! le le polemiche, j Concludendo, diciamo che [0 0-0 di ieri serve alla squa dra bianconera per conserva I re forse definitivamente il i quarto posto in classifica, posizione, questa, che dà di- i ritto a partecipare nella prosj sima stagione alla Coppa delI l'Uefa. Per una squadra gio] vane, in formazione, appena costruita, è già un bei risultato. Boniperti e Allodi hanno visto giusto. Giulio Accatino

Luoghi citati: Firenze, Foggia, Lazio, Varese