Attenzione, l'Eire è un'altra squadra

Attenzione, l'Eire è un'altra squadra Attenzione, l'Eire è un'altra squadra La nazionale irlandese, rispetto alla gara di andata vinta dall'Italia per 3 a 0 a Firenze, presenta ben sei giocatori diversi - Si tratta di protagonisti del campionato inglese dal nostro inviato Dublino, lunedi mattina. Un'Italia modulo Inter, come è logico considerando la situazione attuale del nostro calcio (Rivera a terra, Riva ancora da recuperare in pieno), affronta questa sera l'Eire nel quadro delle eliminatorie del campionato europeo delle nazioni. La formazione annunciata a mezzogiorno di ieri da Valcareggi ha confermato l'esattezza delle previsioni; per « inventare » il Jair italiano che manca fra i convocati (come era stato prospettato ieri) il nostro commissario tecnico farà indossare la maglia n. 7 a Prati. Logicamente il rossonero sarà a sinistra per la maggior parte della gara, il giochetto delle maglie non sposta il problema tattico della squadra azzurra. Tutto dipenderà dalla intelligenza I dei centrocampisti: De Sisti, Corso, Mazzola e Bertini dovranno trovare, in pochi minuti per evitare sbandamenti, la posizione esatta; dovranno arrivare subito all'accordo istintivo, sganciandosi a turno, per andare in appoggio alle punte. Per il resto, non dovrebbero esserci sorprese. Il et. scozzese Mike Meagan ha annunciato infatti che Highway del Liverpool, centravanti sabato nella Coppa di Inghilterra seguita in Italia per tv, indosserà la maglia n. 11 e cadrà giusto nella zona di Burgnich, il quale dovrà seguirlo in tutti gli spostamenti considerando che l'irlandese è ambidestro ed è solito muoversi su tutto il fronte dell'attacco. Rispetto alla gara di andata (3 a 0 per gli azzurri) dell'8 dicembre scorso a Firenze, l'Eire presenta ben sei uomini nuovi: Kinnear, Dunne, Giles, Mulligan, Conway, ed il già citato Highway. Il più temuto dai nostri è Giles, centrocampista del Leeds e cervello della compagine, un campione che la Juventus si troverà di fronte nella finale della Coppa delle Fiere. Oggi, Spinosi, Bettega ed Anastasi avranno l'occasione di vederlo da vicino. Giles intanto, in un artìcolo a sua firma comparso ieri, ha dichiarato che il suo pensiero va soprattutto alla finale di Coppa, nella quale il pronostico personale è netto a favore del Leeds. Escludendo Finucane del Limerick, l'incerto « libero » della gara di andata a Firenze, Mike Meagan ha tolto di squadra anche l'ultimo elemento militante nel campionato irlandese, per cui gli azzurri si troveranno di fronte undici elementi avvezzi alle sfide dei tornei britannici. Le previsioni sono per un assalto deciso dell'Eire, i cui giocatori sono soliti impegnarsi al massimo i.i queste rimpatriate calcistiche. Interpretando l'orgoglio e la tenacia di questo popolo coraggioso, la squadra verde si batterà di certo al limite delle energie e per gli azzurri il compito non si presenta facile come potrebbe far supporre il match di andata. La federazione irlandese aveva chiesto appunto, ed ottenuto, di giocare di lunedi per offrire almeno due giorni di riposo agli atleti eventualmente impegnati al sabato, come Highway, in Inghilterra. Gli italiani, accettando, hanno compiuto un gesto sportivo ed apprezzato. Dagli azzurri si attende una prova di carattere, al di là delle polemiche della settimana di vigilia. Della possibile confusione dovuta ai numeri di maglia e dei timori sulla tenuta di Cera si è già detto in abbondanza; ora la parola è agli atleti. Corso, concentrato e deciso, dovrebbe essere uno dei protagonisti della sfida, certo sarà il più seguito. Valcareggi teme già le conseguenze di una grande partita del mancino nerazzurro: cosa accadrà in avvenire, quando Rivera tornando in forma do- vesse riproporre la sua candidatura alla maglia azzuri ra e quando Riva sarà a punto? Nel nostro calcio nevrotico e pieno di interessi più ! o meno scoperti, quello del; l'abbondanza di buoni giocaj tori diventa un problema I grosso invece di essere un j vantaggio. Se si punta sugli uomini : esperti, il problema sembra di facile soluzione. Si scel| gano, — come qui a Dublino — gli atleti più in for| ma, senza i pazzeschi giori ni di mistero di Coverciano. Se invece si vuole guarI dare molto avanti, allora bisogna correre qualche riI schio. La scelta per la trasferta irlandese di atleti come Spinosi, Bet, Bettega e Bedin, costituisce già un primo passo verso il futuro azzurro. La grande attività delle nazionali minori, voluta con benemerita insistenza dal presidente Franchi, tende proprio a preparare gli uomini da inserire nella «A», ma con Valcareggi al comando questo inserimento sarà sempre arduo a causa dell'attaccamento del et. agli uomini del clan e della sua cieca fiducia sull'esperienza. Anche le ultime nervose giornate sono state provocate dal ballottaggio fra due « anziani », fra Corso e Domenghini. Mai è stata sfiorata la possibilità di mandare in campo un giovane. Adesso, comunque, c'è da superare l'ostacolo Eire, Una sconfitta, oggi, alla vigilia di un'altra trasferta che potrebbe rivelarsi scomoda (il 9 giugno in casa della Svezia) provocherebbe preoccupazioni anche se gli azzurri hanno già vinto due gare nel sesto gruppo eliminatorio. Per il match con l'Italia, Dublino ha riaperto al calcio il vecchio campo di « Landsdawn Road », capace di 45-50 mila spettatori ed usato solitamente per lo sport nazionale, un gioco a metà tra football e rugby. Le porte da calcio sono state infisse con I un po' di fretta, nell'alienaj mento di ieri mattina Zoff i ed Albertosi hanno avuto la 1 sconcertante sorpresa di rilevare che quella a destra i delle tribune è più alta di alj meno di 5 centimetri rispetto I al consueto. Il terreno è un i po' rovinato, i rugbisti hanno i lasciato i segni di cento bat: taglie. ' Non c'è illuminazione ar' tificiale, ma il particolare ; non crea problemi malgrado i la partita si inizi alle 19. Alle nove di sera a Dubli| no ( ma spesso sopra le nuvole) c'è ancora il sole. Il | « Landsdawn Road » è verso il mare, i gabbiani arrivano a radere con i loro lenti voli le gradinate. Sotto i piloni di sostegno delle tribune, che fanno quasi da galleria, passa una linea ferroviaria: lo sferragliare dei convogli pare far crollare tutto. Particolare che i giocatori azzurri non avvertono neppure, presi come sono dal clima della partita. Sono in un albergo a poca distanza da quello degli irlandesi, ma non hanno avuto contatti con i rivali. Ieri sera c'è stato un ricevimento alla nostra ambasciata, con molti auguri per oggi. Si prevede un pubblico caldo, appassionato, rumoroso, anche se fra l'altra sera e ieri, nei giorni del weekend, la città ha già sfogato la sua triste esuberanza in colossali sbronze nei « pub » e lungo le strade del centro. Bruno Perucca Sandro Mazzola