Quando non vince Merckx tocca ad un suo gregario

Quando non vince Merckx tocca ad un suo gregario Tour: Wagtmans primo ieri a Nancy Quando non vince Merckx tocca ad un suo gregario Eddy favorisce la fuga dell'olandese, che s'impone battendo in volata Hoban e altri otto (tra cui Guerra e Simonetti) - Immutata la classifica generale (Dal nostro inviato speciale) Nancy, 29 giugno. Quando non vince Merckx, tocca ad uno della sua squadra. Stamane, alla partenza da Strasburgo, la Maglia gialla, pregato di esprimere un pronostico sul vincitore di tappa, aveva risposto: Wagtmans. E, in corsa, il fuoriclasse belga ha fatto in modo di non smentirsi. Ha controllato spietatamente ogni iniziativa, lasciando soltanto un minimo di libertà ai concorrenti interessati alla lotta per il Gran Premio della Montagna; ed ha allentato le redini soltanto nel finale, a circa 25 chilometri dal traguardo di Nancy, quando ha preso corpo una fuga di dieci corridori in cui era riuscito ad inserirsi il «suo» Wagtmans, insieme ad un altro gregario della Molteni, Van Schil. Nella pattuglia di testa non v'erano uomini da classifica ed in essa erano rappresentate tutte le squadre più note. E' stato quindi abbastanza semplice per Merckx ed i suoi compagni proteggere il tentativo di Wagtmans e consentirgli di prendere una certa consistenza. E, per il resto, l'olandese si è protetto benissimo, con la collaborazione di Van Schil, respingendo tutti i tentativi degli altri compagni di avventura di sottrarre la corsa all'epilogo previsto da Merckx. Il più tenace nel cercare di opporsi al successo di Wagtmans è stato un italiano, Guerra, presente nel drappello di avanguardia assieme a Simonetti. Il veronese è scattato ad una ventina di chilometri dal traguardo, rimanendo solo al comando per qualche chilometro, poi ha ritentato ancora la sorte già nell'abitato di Nancy, vedendosi raggiunto quando era ormai in vista dell'ingresso nello stadio. E in pista Wagtmans, entrato per primo, ha imposto facilmente la sua legge. Il Tour insomma ha vissuto un'altra giornata all'insegna del predominio assoluto di Merckx. Una giornata tranquilla, dopo la burrasca di ieri che aveva ridotto a poco più di una dozzina gli avversari effettivi del fuoriclasse belga, tagliando il Giro di Francia praticamente in due tronconi. Eddy fa quello che vuole, con assoluta sicurezza e senza alcuna indulgenza per gli altri. Chi vince ha sempre ragione e non vi sono considerazioni valide da opporre alla logica stringente del « padrone » del Tour. Chi si aspettava una coraggiosa ribellione alla dittatura di Merckx, deve per ora accontentarsi di assistere soltanto ad una corsa di attesa dei miglio-ri, arroccati attorno alla Maglia gialla. Per qualcuno può andar bene anche cosi: per Motta, ad esempio, ogni giorno che passa allontana la possibilità di un crollo fisico legato ad una preparazione senz'altro incompleta. Il felice momento di Paolini controbilancia per la Scic la persistente sfortuna che bersaglia l'anziano Balmamion. Il ciclista piemontese, attardato ieri nel finale per una caduta conseguente alla rottura del cambio, ha dovu¬ to inseguire tenacemente, con l'aiuto di Conti e di Benfatto, per limitare il suo ritardo dal grosso a circa 4'. Purtroppo il ritardo di oggi, dovuto a circostanze chiaramente sfortunate, non costituisce la sola preoccupazione riguardante Balmamion. Il ciclista piemontese, com'è noto, gareggia con un chiodo ortopedico che gli salda i margini della frattura alla clavicola sinistra riportata durante il Giro d'Italia. Franco ha sentito un certo miglioramento nella sensibilità della spalla sotto sforzo, ma sembra purtroppo che il « chiodo » si muova leggermente dalla sua sede. Appena possibile, Balmamion si sottoporrà ad uno scrupoloso controllo medico per accertare la situazione. Non è escluso che debba sottoporsi ad un nuovo leggero intervento. Gianni Pignata

Luoghi citati: Francia, Italia, Nancy, Strasburgo