Morente per la fucilata del padre dopo aver litigato per un coniglio

Morente per la fucilata del padre dopo aver litigato per un coniglio L'episodio è avvenuto a Palestrina nei pressi di Roma Morente per la fucilata del padre dopo aver litigato per un coniglio Il giovane, 28 anni, è stato colpito mentre era sul balcone - Il padre, un muratore, aveva ucciso l'animale con la doppietta e il figlio l'aveva rimproverato - Sconvolto, gli ha teso un agguato (Dalla redazione romana) Roma, 29 giugno. Un muratore di Palestrina, Angelo Marcelli, 57 anni, ha sparato una fucilata al figlio Quirino, 28 anni, il quale lo aveva rimproverato perché aveva ucciso un coniglio fuggito dalla gabbia. Il giovane è in fin di vita all'ospedale, il muratore è stato arrestato. Il litigio tra padre e figlio è avvenuto ieri sera; Angelo Marcelli, che abita1 in una cascina alla periferia di Palestrina, a circa quaranta chilometri da Roma, aveva notato che un coniglio era riuscito a fuggire dalla gabbia e stava scorrazzando per la sua vigna. Per evitare che danneggiasse i filari, era corso in casa, aveva staccato la doppietta dal muro e si era messo alla caccia dell'animale. Poco dopo, Io scorgeva nascosto vicino ad un solco: gli sparava e lo fulminava sul colpo. Il figlio Quirino usciva di casa per vedere che cosa era successo. Aveva udito lo sparo e pensava vi fossero dei ladri nell'orto, tra gli alberi da frutta. Quando scorgeva il coniglio quasi spappolato dalla rosa dei pallini, inveiva contro il padre: « JVon c'era bisogno di sparargli — gli ha detto — hai ucciso una povera bestia e sprecato una cartuccia. Potevamo prenderlo con una rete. Hai la manìa di sparare, ma è ora che tu la finisca ». Il muratore non rispondeva; rientrava nella sua abitazione e appendeva il fucile da caccia alla parete. Trascorrevano alcune ore. Quirino Marcelli aveva già dimenticato quanto era avvenuto e si accingeva a sedersi sul ballatoio per prendere un po' di aria fresca. Si era appena appoggiato alla ringhiera, quando sentiva il padre che lo chiamava. Si voltava e diceva: « Allora, adesso che cosa c'è ». Una fucilata interrompeva la frase. Il padre gli aveva teso un vero e proprio agguato. Angelo Marcelli, infatti, armatosi della « doppietta » aveva atteso che il figlio non potesse reagire di fronte all'arma spianata perché colto di sorpresa e aveva fatto fuoco. I pallini colpivano il giovane al basso ventre. Comprimendosi la ferita con le mani e perdendo sangue, Quirino tentava di avventarsi sul padre, ma sveniva per il dolore. Allo sparo e alle grida accorrevano alcuni vicini. Veniva fermata un'auto di passaggio e il giovane era trasportato all'ospedale. I medici, constatata la gravità della ferita, decidevano di operarlo immediatamente. A tarda notte, il giovane veniva ricoverato in corsia con la prognosi riservata. Oggi ha xipreso conoscenza, ma non è ancora stato possibile interrogarlo. I carabinieri, che conducono le indagine sulla sparatoria, hanno arrestato Angelo Marcelli per tentato omicidio. Non risulta che tra padre e figlio vi fossero stati in precedenza litigi. « E' un bravo ragazzo », dicono i vicini di Quirino. E' probabile quindi che il muratore abbia agito in un momento di follìa. insultato i tre, si sarebbe precipitato loro contro, dando così origine alla rissa. Il Vinotti, che si trovava ancora nei locali del pronto soccorso all'arrivo degli agenti, dichiarava invece che, dovendo accudire ai tre figli ed alla sua giostra che è in funzione in questi giorni ad Asigliano Vercellese, non gli era stato possibile giungere prima all'ospedale. *

Persone citate: Angelo Marcelli, Morente, Quirino Marcelli, Vinotti

Luoghi citati: Asigliano Vercellese, Palestrina, Roma