Industria: il prodotto continua a diminuire

Industria: il prodotto continua a diminuire In maggio flessione del 4,5*fo sul '70 Industria: il prodotto continua a diminuire Nei primi 5 mesi è stato inferiore del 3 Jo allo stesso periodo dell'anno scorso - Anche l'occupazione in regresso (Nostro servizio particolare) Roma, 28 giugno. L'istituto di statistica comunica oggi i dati provvisori sulla produzione industriale di maggio: sono uguali a quelli d'aprile, che erano i peggiori dell'anno. L'indice di maggio è a quota 128,3 mentre quello provvisorio d'aprile era a quota 128,2, definitivamente corretto gli scorsi giorni in 127,5. Anche per maggio il dato definitivo sarà, assai probabilmente, corretto in diminuzione. E' ormai quasi una costante, infatti, che l'Istàt faccia correzioni definitive in aumento per i mesi nei quali vi è incremento sull'anno avanti e correzioni in diminuzione nei casi opposti. In maggio comunque, secondo i dati provvisori, si è avuta una flessione del 4,5 per cento rispetto a un anno avanti (la stessa esatta flessione davano i dati provvisori di aprile, mentre quelli definitivi registrano —5,1 per cento' come assai probabilmente risulterà anche per maggio). Per il secondo mese consecutivo, inoltre, il dato provvisorio di maggio risulta anche inferiore a quello del maggio di due anni prima. Neppure nei quattro mesi dell'autunno « caldo » si era andati al disotto dei risultati dell'analogo periodo di due anni avanti. Per tutti i primi cinque mesi di quest'anno, l'indice si trova a quota 126,5, cioè del 3 per cento inferiore a quello dell'analogo periodo 11)70. Per i primi tre mesi di quest'anno la flessione sull'uguale periodo 1970 era del 2 per cento; per i primi quattro mesi era del 2,6 per cento. Ormai l'indice della produzione media giornaliera tende, anche per l'intera frazione d'anno sinora conosciuta, ad abbassarsi addirittura sul livello dell'uguale periodo 1969. Quanto all'indice della produzione industriale globale, che ha poco significato per un solo mese, ma che ne ha per un intero periodo, esso denuncia che nei primi 5 mesi di quest'anno l'industria italiana ha prodotto il 2,2 per cento in meno dell'analogo periodo 1970, cioè appena l'I,2 per cento in più di quanto prodotto nell'uguale periodo 1969. Se la stagnazione è stata individuata da tempo, siamo ormai alle soglie della recessione, cioè della riduzione netta del prodotto. Questi dati sono tanto più negativi in quanto non comprendono l'edilizia, che è già da mesi in vera recessione. Proprio oggi l'Istat fornisce anche le variazioni percentuali dell'occupazione industriale nel mese di marzo. Del dato che, in questo caso, comprende anche l'edilizia, risulta una diminuzione dello 0,5 per cento degli occupati, rispetto al marzo 1970. La diminuzione dello 0,5 è il risultato d'un aumento de- gli inmpiegati che solo per metà compensa la diminuzione dell'I,1 per cento di operai e apprendisti. Il calo complessivo dell'occupazione dipende da una diminuzione dell'I,6 per cento degli addetti al settore delle costruzioni e istallazioni e del 4 per cento nel settore tessile e dell'abbigliamento. La disoccupazione dei settori tessile e della costruzione solo in parte è stata riassorbita dall'aumento di occupati del settore automobilistico, metallurgico e chimico. Questo aumento è però assai contenuto in quanto è dipeso solo dalla diminuzio¬ ne degli orari contrattuali, non da aumenti di produzione. La serietà della situazizone per alcuni settori industriali e per tutta la piccola industria è tale che la Commissione bilancio della Camera ha chiesto d'ascoltare il ministro Gioiitti, che riferirà mercoledì mattina. Si ritiene che i parlamentari, oltre ad ascoltare, domanderanno al ministro di conoscere le misure congiunturali che ha proposto e che, sembra ormai certo, Il governo dovrebbe finalmente approvare nella riunione di venerdì. ' g- rn.

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