L'agente di Borsa è scomparso per sfuggire a qualche nemico? di Giuliano Marchesini

L'agente di Borsa è scomparso per sfuggire a qualche nemico? Continua il misterioso silenzio di Attilio Marzollo L'agente di Borsa è scomparso per sfuggire a qualche nemico? Una telefonata anonima all'amica in Svizzera: « Dica a Marzollo che se tornerà, a Venezia non vivrà più di mezz'ora » - Non si esclude che il professionista attenda da lontano gli sviluppi d'una storia complicata ^ a è o o . a a l e . - f Dal nostro inviato speciale) Venezia, 28 giugno. Non accenna a diradarsi il mistero che avvolge la scomparsa dell'agente di cambio veneziano Attilio Marzollo. Sono trascorsi ormai 11 giorni da quando il professionista si congedò dai suo collaboratori come se partisse per una breve vacanza, manifestando l'intenzione di lasciare un poco in sospeso il giro vertiginoso dei suoi affari. Dapprima gli impiegati hanno atteso tranquillamente, perché non avevano alcun motivo di sospettare che l'assenza del principale si prolungasse in modo inquietante, poi sono piombati nello smarrimento. Non una telefonata, una comunicazione qualsiasi che consentisse loro di tirare un sospiro di sollievo. L'ufficio di Calle del Pestrin è rimasto come un battello in balìa di una burrasca, e senza comandante. Dove può essere andato Attilio Marzollo ad immergersi in una così sconcertante segretezza? Per quanti tentativi si siano fatti, finora non è venuto nemmeno un mozzicone di risposta. Da un lato è calato un silenzio fitto sulla sorte del noto agente di cambio, dall'altro s'è sollevato rumore, soprattutto negli ambienti degli operatori finanziari. Nei primi giorni è stato un intrecciarsi di perplessità, di convulse consultazioni, di riunioni d'urgenza. Si è cominciato a parlare di qualche « difficoltà » in cui il professionista avrebbe potuto trovarsi d'improvviso, poi si è fatto avanti il timore di un « crack » dalle proporzioni vistose, dato che tra le infaticabili mani di Attilio Marzollo passavano titoli ed azioni per miliardi. I lunghi, minuziosi accertamenti sui carteggi lasciati a Venezia dallo scomparso si sono conclusi, almeno per quanto riguarda la parte più consistènte. E sabato sera il presidente degli agenti di cambio veneziani, Stefano Dufour, ha lasciato intendere che, tutto sommato, il caso appariva piuttosto ridimensionato. In sostanza, a proposito della ponderosa attività di Marzollo in Borsa, il funzionario ha detto che forse una « falla » c'era, ma comunque non così grossa come indicavano le previsioni più pessimistiche. Stefano Dufour, anzi, si è mostrato disposto a un certo ottimismo: « Può darsi che alla situazione si possa anche rimediare. In ogni modo, adesso mi sento più tranquillo ». Stando a queste conclusioni, dunque, si direbbe che il battello non fosse proprio destinato ad affondare. Molti speravano che, con un certo mitigarsi delle apprensioni per la situazione finanziaria del professionista, Attilio Marzollo desse finalmente un cenno, informando qualcuno di jin suo prossimo ritorno. In fondo, visto che le acque non sembravano più tanto agitate, sarebbe potuto rientrare per fornire quelle spie gazioni che tutti si attendono. Invece, ancora silenzio Anche tra le persone cui l'agente di cambio è legato da tempo finora c'è soltan to angoscia. La signora che vive a Treviso, dalla quale Marzollo ha avuto due figli, non sà nulla, non è in grado di fornire una sia pur esile indicazione che possa con¬ dtldailsqcseaalcspvtPpnp durre a rintracciare l'operatore di Borsa. Attilio Marzollo è definito un uomo metodico, che di rado mancava agli appuntamenti, sempre intento a mantenere in piedi la quantità eccezionale dei suoi impegni. D'un tratto, questa febbrile attività pare caduta di schianto. Venerdì scorso, il giorno in cui partì, egli sarebbe dovuto andare a trovare i suoi due ragazzi a Treviso, come faceva di solito. Invece, sostituì la visita con una telefonata al figlio sedicenne: « Ciao, oggi non posso venire. Mi dispiace. Ci vedremo un'altra volta. Stai tranquillo, mi raccomando ». Poche, frettolose parole, la promessa di un ritorno. Poi, niente altro. Ursula Funk, l'attuale compagna di Attilio Marzollo, che si trova in vacanza in Svizzera con due bambini, ripete a sua volta di non avere notizie, di non sapere a quale ipotesi trovare appiglio. Tra gli elementi che infittiscono il mistero sulla vicenda del professionista si è inserita, qualche giorno fa, anche una telefonata anonima, minacciosa. L'ha ricevuta Ursula Funk. Una voce concitata avvertiva. « Dica a Marzollo che se tornerà a Venezia non vivrà più di mezz'ora ». Può darsi che si tratti del gesto di un mitomane, comunque l'episodio ha aggiunto un'altra inquietudine a questo caso. Qualcuno ricorda che una volta l'agente di càmbio disse: « Quando si è nel mezzo di un grosso giro d'affari, è naturale che si abbiano dei nemici ». Attilio Marzollo si è assentato per sottrarsi alla persecuzione di qualche « nemico »? Oppure la sua assenza è soltanto un'attesa, uno stare a guardare da lontano gli sviluppi di una storia complicata? C'è anche chi avanza l'ipotesi che il noto professionista sia ammalato e si stia curando in una clinica all'estero. Preso sempre più nel vortice delle sue operazioni finanziarie, avrebbe accusato un cedimento fisico. « Credo che stia per venirmi addosso un esaurimento ». confidò ad uno dei suoi collaboratori. Voci, congetture, attese che vanno deluse. E, fino a questo momento, nulla di, concreto sulla scomparsa di Attilio Marzollo. E' davvero arduo trovare il bandolo di una simile matassa. Giuliano Marchesini

Persone citate: Attilio Marzollo, Pestrin, Stefano Dufour, Ursula Funk

Luoghi citati: Svizzera, Treviso, Venezia