Altri assassinati sui marciapiedi

Altri assassinati sui marciapiedi Una malavita feroce e ignorante Altri assassinati sui marciapiedi Sdegno per il cinismo e la tracotanza della nuova delinquenza - Porta Palazzo, scuola del crimine Non cedere all'indifferenza o alla rassegnazione Grazie al cielo, Torino è ancora tanto civile da avere nausea per quello che accade nelle sue strade. Non se ne sta apatica o indifferente a guardare, ma è indignata ed esasperata. Grida « basta ». C'è prostituzione d'ambo i sessi, nelle strade, con i relativi tenutari. Aumentano rapinatori e scippatoli e ladri d'auto, ci sono contrabbandieri e trafficanti d'armi e biscazzieri con le « tre carte ». Ci sono sparatorie e cadaveri. E' improbabile che vi sia un'altra città con tanti assassinati in strada. Ricordate? La strage del primo maggio, quattro morti tra la folla di piazza Vittorio. L'altra sera un ragazzo, intruppato nel contrabbando delle sigarette, è stato ammazzato con una rivoltellata. E non in un vicolo fuori mano o in un sentiero della collina, ma a Porta Palazzo, una delle zone più animate della città. (Ma quante sparatorie e pestaggi ci sono già stati in questa Porta Palazzo?). Passano poche ore e un vigile urbano viene aggredito in Lungopò Antonelli e muore. La gente, quando legge talnotizie, prima di chiedersi: ii Perché questi signori sono stati ammazzati? », si domanda: o Ma come è possibile che in una cittla gente venga assassinata istrada e tra la folla? ». Si domanda anche: « Da dove vengono tutte queste armi? Perchun tale viag'la con il mitra sotto il sedile dell'auto e un altrcon la pistola in tasca? ». Ciò che più impressiona iquesti delitti è la tracotanza degli assassini. Il loro cinismo l'assoluto disprezzo per le legge per le norme del vivere civilee una delinquenza feroce e ignorante, che « regola 1 suoi conti in piazza, quasi a volere sfidaruna città e certa di farla francaA questo punto è immediatuna domanda: « Ma la polizia, chfa? ». Risposta: « Con i mezzi chha, fa miracoli ». Riesce a riempire le carceri, che le amnistidi tanto in tanto svuotano. Sinell'opera preventiva che in quela repressiva ha limiti che nopub superare. Questo è bene, iuna democrazia. Ma resta il fato che la malavita sa che queste quello i poliziotti non possonfarlo; e approfitta disinvoltamente della situazione. Troppe voltnella lotta tra le forze dell'ordine crimine, è questo a battersi iposizione di forza. Con i mezzi che ha la poliziati è detto. Si pensi che mentre ldelinquenza è in aumento, proprio a Porta Palazzo — uno defeudi della malavita — recentemente si è stati costretti a chiudere, per mancanza di personaleil commissariato di Borgo Dora la stazione del carabinieri di piaza della Repubblica. Si fanno rastrellamenti. Nelrete resta un pesciolino, poi tuttritorna come prima, peggio dprima. Nella zona ci sono centnaia di negozianti perbene chprotestano, ma la loro protestnon serve a nulla. I contrabbandieri di sigarette si sentono scuri fino all'arroganza. La Guadia di Finanza dice: « Fermiami contrabbandieri e gli troviamin tasca un quantitativo di tbacco mai superiore a quello idicato dalla legge per l'arrestNon ci resta che fare verbale mandarlo alla pretura, ma pastroppo tempo prima che arrirammenda. Intanto il contrabbadiere continua a fare sfrontatmente il suo lavoro . Sfrontato al punto da dire finanzieri: ii O mi lasciale lavoraIn pace oppure invece di vendre sigarette a Porta Palazzo vada svaligiare banche ». Eppure, attività dei venditori di «biondc la più vistosa, ma non è la pegiore al mercato clandestino Porta Palazzo. Si incomincia coil piccolo contrabbando delle garette, si passa a traffici piti loschi e assai più gravi. Vendita di armi o ricettazione. In locali che sono classici covi della malavita si formano bande, che or- | ganizzano furti o rapine. C'è chi parla di droga. E non dimentichiamo che il ii mercato delle braccia » avviene (o avveniva pri ma della strage del 1» maggio) proprio in questa piazza. Comunque, Porta Palazzo non genera la malavita. E' la malavita che vi si è installata. Se si riuscisse ad estirparla da questa piazza, troverebbe un altro terreno. Il problema non è bonificare Porta Palazzo, ma Torino. Ed è un problema la cui soluzione non tocca solo alle forze dell'ordine e ai magistrati, ma anche agli amministratori e a tutti i cittadini. La nausea che Torino ha in questi giorni per quanto sta accadendo, è un buon segno. La città reagisce. Anche in questa occasione — è tacile prevederlo — riceveremo lettere di cittadini che invocano la pena di morte. Non è questo il rimedio. Quello che conta, Invece, è non cedere ali'indifferenza o alla rassegnazione, ma fare sentire tutti la propria protesta. E domandarsi anche e, per egoismo o per quieto vivere, non si è un po' responsabili di quanto accade.

Persone citate: Antonelli

Luoghi citati: Borgo Dora, Torino