Mercato mondiale unico di Renato Cantoni

Mercato mondiale unico Conferènza a Milano di Richard Gardner Mercato mondiale unico Usa, Europa, Giappone devono eliminare gradualmente le barriere al movimento di merci e capitali ed i regimi agricoli preferenziali (Nostro servizio particolare) Milano, 24 giugno. Richard N. Gardner, professore di diritto e organizzazione internazionale presso l'Università di Columbia di New York, e attualmente membro della Commissione Nixon per il commercio internazionale e la politica degli investimenti, ha tenuto oggi a Milano una conferenza su « La crisi nelle relazioni economiche fra l'Europa e l'America: conflitto o libertà negli scambi commerciali ». Gardner ha tenuto a precisare che le opinioni formulate nel suo intervento debbono essere considerate come opinioni del tutto personali e non rappresentano necessariamente il punto di vista della Commissione. Tuttavia esse assumono un notevole rilievo, sia per la sua visione a lungo termine dei problemi che gravano sulle relazioni economiche internazionali, sia perché egli è un esponente del partito democratico ed ha ricoperto la carica di vicesegretario aggiunto nell'amministrazione Kennedy. Il suo timore è che il conflitto sfoci a lungo termine in una vera e propria guerra economica e commerciale, che porterebbe nuovamente al protezionismo e annullerebbe tutti i progressi fatti finora nel processo di liberalizzazione degli scambi. La sua proposta è un Mercato Comune di dimensioni mondiali. Non bastano iniziative sul tipo di quella condotta attualmente dal segretario di Stato Rogers nel quadro dell'Ocse che più che sulla sostanza mettono l'accento su problemi di procedura, ma occorrerebbe che si creasse un clima di maggior comprensione tra Stati Uniti, Europa e Giappone. I maggiori responsabili della politica economica e monetaria di questi paesi dovrebbero elaborare un programma a lun- go termine tendente a eliminare tutte le 'barriere che si oppongono al libero scambio e al libero movimento dei capitali, programma da realizzare gradualmente e in tappe di dieci anni ciascuna, un po' sul modello di quanto avviene nel quadro del Mec. In questo progetto va inclusa anche l'eliminazione dei regimi preferenziali per l'agricoltura. Gardner ha ammesso che il clima attuale non è favorevole al raggiungimento di tali fini; negli Stati Uniti la guerra in Vietnam e le elezioni del 1972 hanno la precedenza su qualsiasi altro problema; in Europa la soluzione delle crisi interne richiede una concentrazione di tutte le forze disponibili. A breve termine gli Stati Uniti dorrebbero comunque intensificare la lotta contro l'inflazione con mezzi diversi da quelli applicati finora, e cioè con una severa politica dei redditi e stimolando le im¬ portazioni; Europa e Giap pone, oltre a un adeguamento delle parità monetarie nei confronti del dollaro, dovrebbero liberalizzare i movimenti dei capitali. Sul problema monetario generale le opinioni di Gardner si avvicinano a quelle del governatore Guido Carli; egli infatti ritiene necessaria una maggior flessibilità delle parità monetarie, mediante un allargamento dei limiti di oscillazione, e la possibilità di correzioni nel tempo meno rigide di quelle attuali; E' comunque indispensabile — ha concluso il professor Gardner — che l'Europa dia prova di buona volontà nella soluzione dei problemi sul tappeto, per evitare che le correnti in favore di un maggior protezionismo, che già si delineano soprattutto in seno ai sindacati americani, non portino nel tempo a una situazione irreversibile. Forse l'Italia, che già quattro anni orsono, in un momento delicato, ha avuto un ruolo di primaria importanza quando contribuì in modo determinante all'adozione dei diritti speciali di prelievo, potrebbe anche oggi servire da ponte e diminuire la distanza che rischia di divenire sempre ( più grande tra le due sponde dell'Atlantico. Renato Cantoni Kichard Gardner (Telefoto)