I capitali speculativi saranno puniti nel Mec di Vittorio Zucconi
I capitali speculativi saranno puniti nel Mec Contro le ricorrenti crisi monetarie I capitali speculativi saranno puniti nel Mec La Commissione esecutiva ha presentato ai Ministri un pacchetto di proposte: nessun interesse sui depositi di non residenti, disciplina dell'indebitamento all'estero delle banche commerciali Cee, riserve vincolate per i prestiti in dollari (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 24 giugno. Risolta con successo « l'operazione Inghilterra » la Comunità affronta il più grave problema interno: la crisi dell'Unione economica e monetaria, provocata dalla fluttuazione del marco e del fiorino. La Commissione esecutiva ha messo a punto e inviato oggi al Consiglio dei ministri Cee il pacchetto di misure tecniche per il controllo dei capitali speculativi, misure che dovrebbero essere il primo passo verso un ritorno alla « normalità monetaria » nella Cee, premessa per la ripresa del cammino verso l'integrazione delle sei economie. La proposta che i ministri del Tesoro discuteranno a Bruxelles il 1" luglio prevede la. regolamentazione dei movimenti di capitali, mediante la non-remunerazione dei depositi di residenti in Paesi estranei alla Comunità. In altre parole, i capitali degli stranieri non godranno più di alcun interesse all'interno della Cee. Come corollario a questa misura, la Commissione propone che i prestiti contratti all'estero da residenti nella Cee (non dovuti a transazioni commerciali) siano soggetti ad autorizzazione dei governi. Un altro punto chiave del pacchetto presentato dall'esecutivo Malfatti è nella proposta che venga disciplinato rigorosamente l'indebitamento estero delle banche commerciali dei sei Paesi e che siano fissate quote obbligatorie di riserva per i prestiti in dollari degli stessi istituti e di quelli finanziari. Dalla proposta della Commissione mancano due punti sui quali l'esecutivo aveva in precedenza insistito molto: la possibilità di introdurre un doppio mercato dei cambi e un moderato allargamento della « banda » di fluttuazione delle" monete dei Sei verso il dollaro ( dall'I ,5 al 2 per cento), accompagnato dalla « riduzione Interna », del margine di oscillazione, come previsto dalla prima tappa dell'Unione economica e monetaria. Le ragioni di fondo di questa « assenza » stanno nella consapevolezza che il « doppio mercato » si scontrerebbe ora con la netta opposizione dei tedeschi e degli americani. Doppio mercato significa fissare il corso delle mone te per le transazioni commerciali e lasciarlo invece al gioco della domanda e della offerta per i movimenti di capitali. Il sottosegretario americano Samuels, durante il suo incontro con la Commissione, quindici giorni fa, affermò a chiare lettere l'avversione del suo governo per questo sistema. Esso infatti rivelerebbe che la debolezza del dollaro non è dovuta ad una scarsa competitività Usa in campo commerciale (il saldo importexport con la Cee è attivo per oltre 2 miliardi di dollari), ma ad altre cause (Vietnam, aiuti e investimenti all'estero, ecc.) che provocano il passivo della bilancia dei pagamenti e rendonq vulnerabile la moneta di Washington. Quindi, le rimostranze americane per la politica commerciale della Cee (che a loro avviso mette in crisi il dollaro) perderebbero ogni credibilità. Al Consiglio del 1" luglio anche il « doppio mercato dei cambi » sarà però oggetto di discussione, come la proposta, cara ai tedeschi, di una « fluttuazione congiunta » delle sei monete verso il dollaro, accompagnata da un « riavvicinamento » interno. La Commissione non avrà vita faoile nei suoi sforzi di trovare una soluzione comune alla crisi monetaria. Non esiste quell'accordo polìtico di fondo che ha permesso il successo del negoziato con Londra. Al contrario, Parigi e Bonn si sospettano reciprocamente: i francesi vedono nelle manovre tedesche un tentativo di imporre una egemonia del marco nell'ambito Cee, Bonn non vuole prestarsi alla crociata anti-dollaro cui, secondo i francesi, dovrebbe ispirarsi l'Unione. Comunque, se le proposte rese note oggi dalla Commissione venissero adottate dai Sei, anche se il marco (come sembra certo) continuerà a fluttuare sino a settembre, un grosso passo avanti verso la « normalizzazione » sarà stato compiuto. i Vittorio Zucconi
Persone citate: Samuels
Luoghi citati: Bonn, Bruxelles, Inghilterra, Londra, Parigi, Usa, Vietnam, Washington
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