Ospedali "di notte,, per diabetici

Ospedali "di notte,, per diabetici Le dosi di cibi "aggiustate,, per colazione e cena Ospedali "di notte,, per diabetici Sono parecchi, ormai, nel mondo, i moderni « ospedali di giorno » (vedi Cronache della Medicina dell'8-12-1968) dove certe fasi di particolari malattie (ematologiche, dermatologiche, neuropsichiatriche) possono essere controllate e curate — invece dei soliti lunghi ricoveri « 24 ore su 24 » — col malato che, ogni sera, se ne rientra tranquillamente a casa. Se ci mettiamo — non per gioco ma a ragion veduta — a rovesciare questi orari, otteniamo l'« ospedale di notte »: un'istituzione che — secondo quanto è stato detto alle 12 Giornate di Diabetologia francesi — può tornar molto utile ai diabetici che devono reinserirsi nella vita normale. L'esempio viene da Berlino Est dove, in dieci anni — dalla data della sua fondazione — l'« Ospedale di notte per diabetici » ha già ricoverato, più di dodicimila malati. Lo sappiamo tutti quanto sia difficile la vita del diabetico alle prese con le tabelle, le ri'ote, le calorie, l'insulina o ì tarmaci per bocca, gli esami e i controlli. E l'idea di un periodo di prova — ottenuta con la «semiospedalizzazione», qualcosa a metà strada tra le regole passive dell'ospedale e quelle attive della vita libe¬ ra — è, già di per sé, molto convincente. In questo speciale istituto — creai'.o apposta per far da intermediario tra l'ospedale vero e le cure ambulatoriali — il diabetico entra la sera, dopo il lavoro, ed esce il mattino, per tornare alla sua attività. Il malato, durante il periodo di osservazione, pratica i suoi esami di « adattamento »; consuma in ospedale — sotto controllo — la colazione del mattino e la cena; va al lavoro col pasto di mezzogiorno fornitogli dal servizio di dietetica; ricevei dinamicamente «aggiustata», la sua dose di insulina o di ìpoglicemizzanti. E, durante le ore serali, frequenta la « scuola per diabetici », dove si impara il modo di reinserirsi nell'ambiente lavorativo e familiare e di evitare gli errori dietetici; e come « aggiustare » le dosi del farmaci alle mutate necessità della vita attiva o come diminuire l'assenteismo. Tutte cose che — secondo quanto hanno detto i dott. Schliach e Lotz, nel maggio scorso, a Parigi — servono a compensare le tante insufficienze delle cure a domicilio e ad evitare i non pochi inconvenienti del ricovero ospedaliero del diabetico. il dottor X

Luoghi citati: Berlino Est, Parigi