Inquinamento: troppo tardi i provvedimenti a Palermo
Inquinamento: troppo tardi i provvedimenti a Palermo Lo affermano gli operatori turistici Inquinamento: troppo tardi i provvedimenti a Palermo Critiche alla decisione presa a stagione inoltrata - La Capitaneria non concede licenze per scarichi a mare senza adeguati impianti depurativi (Dal nostro corrispondente) Palermo, 22 giugno. (a.r) La Capitaneria di porto di Palermo ha precisato di non concedere già da molto tempo licenze per gli scarichi a mare se non siano previsti, già in sede di progettazione, di adeguati impianti di depurazione. Numerose domande di privati od anche di amministratori comunali del litorale palermitano sono state respinte dalla Capitaneria proprio per questa ragione. La lotta all'inquinamento prosegue nel capoluogo siciliano, dove, allo stato attuale, la situazione può essere considerata di gran lunga migliore di quella esistente altrove in Italia. Le autorità turistiche intanto contestano l'affermazione secondo cui sarebbe inquinato l'intero specchio di mare prospiciente Palermo. « E' chiaro — dice il dott. Paolo Bevilacqua presidente dell'azienda di turismo — che sarebbe impensabile considerare salubri le acque del porto e che logicamente nessuno può bagnarsi in quelle del cantiere navale ». Il dott. Alfredo Barbaro, uno dei maggiori e più intraprendenti agenti di viaggio siciliani, ha rilasciato una polemica dichiarazione: « E' semplicemente criminale — ha affermato — scoprire ad inizio di stagione che il mare è inquinato. Ciò denota una estrema mancanza di tempestività e di senso dì "pubblio relations" da parte delle nostre autorità ammalate di provincialismo e di miopia polìtica ».
Persone citate: Alfredo Barbaro, Paolo Bevilacqua
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