Il Socia Asti "vuole" la Serie A

Il Socia Asti "vuole" la Serie A Il basket piemontese trova una squadra guida Il Socia Asti "vuole" la Serie A Progetti ambiziosi (anche il trasferimento a Torino?) e tanti acquisti - Dopo Lazzari e Caglieris arriveranno Riva e Lucarelli (o D'Amico) - Sales diventerebbe allenatore del Fiat Il basket piemontese ha trovato una nuova squadra-guida. Biella cede il cambio ad Asti, il «regno» rimane in provìncia in attesa che Torino trovi modo di affacciarsi al grande giro della pallacanestro. Ad Asti stanno preparando una squadra nuova, con tante ambizioni: si vuole arrivare quest'anno alla promozione in serie A e perciò Voperazione-rinforzo va avanti a ritmo intenso. Caglieris è già stato ingaggiato, dopo trattative laboriose con l'Ignls (che deteneva II cartellino del giocatore e aveva ricevuto numerose offerte da varie società) e si tratta di un grosso a colpo ». considerando l'apporto dt inventiva e dt punti che il piccolo, geniale « play-maker » torinese è In grado di dare a qualsiasi squadra. Altri arrivi sono previsti o auspicati: quello di Lucarelli (che però costa molto caro e nel « prezzo » non c'entra il Biella) con l'alternativa D'Amico e di Riva (che potrebbe partire da Biella insieme con qualcun altro det suot vecchi compagni). In più c'è Lazzari ceduto dalla Forst per rimpiazzare il gigante Vendemmi tornato a Canta. Del « vecchi » dovrebbero restare Musetti, Billeri, Benevelli, Frediant, Ravalico e Lonero. CnntaM-ì Per mettere in atto muntemi n progeUo ai rapi. da « escalation » verso la serte A (ad Asti hanno sempre cercato di fare le cose presto e bene In fatto di basket: non per nulla sono saliti in due anni dalla serie D alla B), il Saclà non ha trascurato di curare i contatti a livello dirigenziale con varie società. Cosi è nato un piano dt « collaborazione » tecnica con VAstense, che cederà al Saclà I migliori prodotti del vivaio in cambio di qualche giocatore (Scartozzi, Possavlno, Cossettlnt) per rinforzare la sua formazione di D; cosi è stato messo in pratica un « assorbimento » dt gran parte del Biella che sta smantellando squadra e società dopo la retrocessione in B. Da Biella ad Asti dovrebbero passare diversi giocatori e forse pure il trainer Curinga che risulterebbe prezioso aiutante di Lafos Toth, il tecnico ungherese che ha avuto gran parte nell'ascesa del Saclà e potrebbe nella nuova veste dt D.T. lavorare con minore affanno e consentirsi viaggi più numerosi per « osservare » probabili acquisti o futuri avversari. La ii promozione » a Direi tore Tecnico non equivale di sicuro in questo caso a un « allontanamento a dalla guida della squadra: Toth è tecnico troppo abile e personaggio troppo benvoluto ad Asti per non restare nel ruolo di n numero uno » che indubbiamente merita. ambizioni del Saclà Asti sono confortanti per tutto il basket piemontese. C'è da augurarsi che riescano a portare stabilmente nella « élite » del basket un club della nostra regione, anche se questo costerà sacrifici e milioni in gran misura (il presidente Carlo Ercole lo sa, ma per fortuna la passione della pallacanestro è ormai per lui un male inguaribile). I problemi purtroppo aumentano di pari passo con la crescita della squadra. Cosi c'è il | ouaio del Palazzetto di Asti, trop¬ Torino ?m po piccolo (700 posti) per I calorosissimi tifosi locali: e al limite, in un futuro che ci si augura ansai prossimo, ci sarà anche quello dì Asti stessa, sede troppo angusta per un club che pretenda di stare al passo con le n grandi » della A. Il « caso Biella i) conferma che il basket In provincia è un fatto ormai superato a certi livelli: e se la ii grande riforma » del compio nati verrà attuata, il Saclà di serie A dovrà, secondo noi, pren dere in serta considerazione la prospettiva di trasferirsi a Tori no dove può trovare un Palasport ampio (6000 posti), come richiesto dalle regole federali. I p dnnnp Da aieci anni 11 ùa" ** «Oline sket femminile in Italia è fermo. Il gioco è scadente, il pubblico scarso, la Na ztonale gioca tre volte all'anno Eppure ti « parco glocatrlci » è atleticamente migliorato, occorrerebbe seguire in fretta l'esempio tecnico e organizzativo della Francia che in pochi anni ha portato le sue ragazze a battersi quasi da pari a pari con le invincibili russe. Uno det primi rimedi per la crisi del settore è quello di chiamare tecnici qualificati, moderni e disponibili « a tempo pieno » In palestra come avviene nel settore maschile. Quest'esigenza è stata avvertita pure dal Fiat, che ha un vivaio vastissimo, poco (e male) curato tecnicamente. Finalmente ci si è convinti della necessità di cercare un « grande nome » per la panchina il jugoslavo Vasofevlc ha risposto no, come pure Gamba e Bianchini. Adesso è stato interpellato il milanese Riccardo Sales. trainer della ex All'Onestà (serie A maschile). Sales è un tecnico preparatissimo, giovane (con i suoi 29 anni era il « baby » del campionato) ed entusiasta. Verrà a Torino se non sarà confermato alla guida dei cestisti milanesi (che aspettano l'abbinamento nuovo): in caso di una ulteriore risposta negativa (difficilmente un trainer accetta di passare dal basket maschile a quello femminile) i dirigenti torinesi potrebbero esaminare la candidatura di Nidia Pausich, ex azzurra, e ora allenatrice del Treviso con ottimi risultati (anche nel settore giovanile). Antonio Tavarozzi Hniiì nwnln Carlc Caglieris, detto « Charly », toripiU pittUIU nese ha |9 an,,^ è ai,0 i metro e 77: era il più piccolo cestista della serie A nel campionato scorso in cui ha giocato per il Cecchi Biella. Con la sua tecnica e la sua inventiva Caglieris dimostra che nel basket c'è posto anche per chi non è un gigante: alla sua «regìa» è affidato ora il gioco del Saclà Asti (Foto Moisio)