QUALCHE TITOLO IN VETRINA

QUALCHE TITOLO IN VETRINA QUALCHE TITOLO IN VETRINA A trentatre anni dalla comparsa dell'edizione originale e a ventotto anni dalla morte dell'autore esce in traduzione italiana il più importante saggio teorico di Arthur Rosenberg, Democrazia e socialismo (De Donato, L. 3500), opera che conserva una sua bruciante attualità nonostante il punto di partenza fondamentalmente errato da cui muoveva lo studioso marxista tedesco nel 1938, ossia nel momento di massima virulenza dei totalitarismi nazista e fascista da un lato, staliniano dall'altro: il presupposto, cioè, di un crollo definitivo e irrimediabile della democrazia liberale. Sotto forma di esposizione storica il saggio analizza l'evoluzione del rapporto fra democrazia formale e democrazia sociale dal¬ le rivoluzioni americana e francese a quella russa; e Rosenberg, che uscì nel 1927 dal partito comunista tedesco perché dissentiva dalla politica di Stalin, constata con amarezza che la rivoluzione russa ha perduto la capacità di instaurare una vera democrazia socialista nel momento in cui ha ripudiato il contatto con le masse. * * Non si può certo dire che i protagonisti e i comprimari della vita politica italiana siano circondati da un alone di tre volgente curiosità, anche da parte del pubblico che normalmente segue con attenzione le vicende politiche e parlamentari; ed è forse un peccato perché i risvolti umani, gli hobbies, i punti deboli — innocenti o maliziosi — di quel mi¬ gliaio di persone che siedono sulle poltrone ministeriali e ai banchi delle assemblee di Montecitorio e di Palazzo Madama possono rendere più agevole la comprensione di certe decisioni e di certi comportamenti. Pjr chi voglia orientarsi nell'intrico, davvero non semplice, della nostra vita parlamentare (con le necessarie incursioni nelle aree del parastato e del sottogoverno), nulla di meglio di un libro come Passi perduti (Tribuna politica, s.p.), ove è raccolta un'abbondante messe di corsivi di Chantal, nom de piume della giornalista parlamentare Gabriella Lepore Du Bois. Un tardivo ma non inutile contributo alla conoscenza delle relazioni italo-tedesche dal¬ l'avvento al potere del nazismo all'inizio dell'espansione hitleriana ci è offerto da II prologo del dramma (L. 3200), un libro di memorie di Massimo Magistrati che Mursia pubblica oggi, dopo la recente scomparsa dell'autore. Diplomatico esperto e capace, Magistrati, che fu primo segretario e quindi ministro consigliere dell'ambasciata italiana a Berlino, tiene soprattutto a dimostrare che l'alleanza italo-tedesca non scaturì automaticamente dalla con vergenza ideologica dei regimi ma fu piuttosto il risultato del faticoso superamento di una serie di difficoltà che più volte, fra il 1934 e il 1936, misero a dura prova i rapporti fra Roma e Berlino, prima fra tutte il violento attrito dopo l'assai sinio di Dollfuss. m. b.

Persone citate: Arthur Rosenberg, Gabriella Lepore Du Bois, Magistrati, Massimo Magistrati, Rosenberg, Stalin

Luoghi citati: Berlino, Roma