E uomo prevenuto

E uomo prevenuto Le donne che fanno politica E uomo prevenuto e à e Nella vita politica ha trovato prevenzioni maschili nei suoi riguardi? Come le ha vinte? In quanto donna, quali le maggiori difficoltà incontrate? Rispondono, in ordine alfabetico, Lina Aliquò (psdi), Franca Falcucci (de), E lena Gatti Caporaso (psi). Maria Antonietta Macciocchi (pei), Marisa Passigli (psiup), Tullia Romagnoli Carrettoni (Sinistra Indipendente), Rossana Rossanda (« Il manifesto »), Luciana Semini (pli), Giuseppina Sergnesi (pri). Franca Falcucci (de;: « Vere prevenzioni non direi. Non di rado però ho avuto la sensazione che si valutasse il mio impegno come un'eccezione — magari positiva — a quello che si ritiene il ruolo proprio della donna». Elena Gatti Caporaso (psi): «Fra i miei compagni non ho trovato pregiudizi. In genere però, in qualsiasi lavoro, una donna, per poter competere in condizioni davvero pari ad un uomo, deve dimostrare di valere più dì lui». Lina Aliquò (psdi): «All'inizio no: si era appena usciti dalla guerra e lo sforzo di tutti era teso verso la costituzione degli ordinamenti democratici. Le difficoltà so no piuttosto legate ad un tipico comportamento dell'uomo. Credere che gli uomini ci lascino spazio sarebbe illusorio: fino a quando tutte le elettrici non capiranno che la supremazia maschile è un vecchio e frusto luogo comune, e non rafforzeranno con il loro voto le donne che fanno politica, le cose resteran no allo stato attuale». Maria Antonietta Macciocchi (pei): «Certo che ho incontrato prevenzioni. Unica maniera di vincerle, nell'establishment attuale, è'iavorare con un livello più alto degli uomini. Il che comporta una fatica terribile: non foss'al tro per riuscire a sconfiggere intere generazioni di nonne, avole e trisavole la cui mentalità — con relative timidezza e pigrizia intellettuale — sopravvìve, più o meno consciamente, in.ognuna di noi. Inoltre gli uomini mediocri, di fronte a una donna che "pensa" la politica si sentono come menomati nei loro "attributi virili", mentre quelli intelligenti sono i suoi migliori amici e alleati». Marisa Passigli (psiup) «Al contrario, ho trovato da parte maschile attenzione considerazione, anche senza essere parlamentare. Più difficile è ottenere piena comprensione del valore di un avanzamento diffuso e specifico delle donne come rafforzamento della battaglia generale e come garanzia di una più ampia democrazia ». Tullia Romagnoli Carrettoni (sin. ind.): «Ai tempi in cui iniziai, la diffidenza era forte. Basti pensare che all'indomani della Liberazione — e in quel clima — tutti i partiti credettero giusto che il lavoro femminile si svolgesse soprattutto in una grande associazione unitaria, non che i nostri problemi si discutessero e risolvessero da donne e uomini insieme. Pregiudizi e difficoltà, li ho superati lavorando con serietà ». Rossana Rossanda (« Il manifesto »): « Nessuna ». Luciana Sensini (pli): «Prevenzioni, almeno nel mio partito, non posso dire di averne trovate. Certo, avendo tenuto centinaia di comizi, debbo ammettere che in principio i " va 'a fa' a carzetta " non mancavano. Sono stata minacciata anche di botte, se fossi tornata in una certa piazza: ci sono tornata e non è successo nulla. Direi che oggi, magari, si ascolta più vdmftldeps«gcfpsvlptctqada volentieri il comizio dì una donna che quello di un uomo; o se ne riceve lo stesso fastidio, come quando, mentre parlavo in una piazza nella quale ogni sera si avvicendavano gli oratori, uno, che evidentemente non ne poteva più urlò da una finestra: "Stasera baccaja 'na donna!" ». Giuseppina Sergnesi (pri): «Ricordo un giorno del giugno '44. Erano tempi "eroici": la Liberazione, la libertà, forse presto la'Repubblica. I partiti si organizzavano. Chiesi l'iscrizione al pri. Ero giovane, ma mi sentivo adulta: la mia richiesta provocò sorpresa, incertezza, smarrimento, polemiche. Intervenne pochi giorni dopo Giovanni Conti. Così ebbi la tessera. Dopo qualche mese, quegli stessi amici che me l'avevano rifiutata solo perché donna, mi delegarono a rappresentarli al 1" Convegno del partito». Ornella Rota