Mosca: sul Mediterraneo noi abbiamo antichi diritti di Paolo Garimberti

Mosca: sul Mediterraneo noi abbiamo antichi diritti Mosca: sul Mediterraneo noi abbiamo antichi diritti Un articolo delle «Izvestija»: «La visita del ministro Grechko alla flotta è stata disturbata dagli S.U.» (Dal nostro corrispondente) Mosca, 14 giugno. Le Izvestija scrivono stasera, in un resoconto della recente visita del ministro della Difesa Andrej Grechko alle unità di stanza nel Mediterraneo, che le navi sovietiche « non sono ospiti in questo mare », ma esercitano un diritto acquisito, la cui origine risale a parecchi secoli addietro. « Già ai tempi del principato russo di Kiev — spiega il giornale del governo — fu firmato un accordo che dava agli slavi il diritto di navigare indisturbati nel Mar Nero e nel Mediterraneo. Da allora, squadre militari russe hanno stazionato in permanenza nel Mediterraneo, garantendo gli interessi statali della Russia». L'articolo delle Izvestija appare in contraddizione con il discorso pronunciato venerdì scorso da Leonid Breznev al Cremlino. Il segretario generale del pcus aveva dichiarato la disponibilità della Unione Sovietica a « risolvere », su « un piano di parità » con gli americani, il problema della posizione delle flotte nel Mediterraneo e negli oceani in quanto Mosca non ha mai « giudicato buona una situazione in cui le marine militari d"lle grandi potenze incrociano lungamente a mille leghe dalle proprie coste ». D'altra parte, le Izvestija rilanciano agli americani l'accusa, spesso rivolta ai sovietici, di voler trasformare il Mediterraneo in un loro « lago privato ». « Gli americani — scrive il giornale — vogliono fare del Mediterraneo una piazza d'armi per l'aggressione. La VI Flotta vi compie continue missioni da " gendarme " per conto dei monopoli americani. Tale presenza nelle acque mediterranee non fa che incoraggiare l'aggressione israeliana ». Secondo il giornale gli americani si comportano ormai da padroni nel Mediterraneo, al punto che si sono permessi di disturbare, « violando sfacciatamente la buona educazione marinara», la breve crociera di Grechko, svoltasi sabato e domenica scorsi a bordo dell'incrociatore Dzerzhinskij. Il ministro della Difesa era accompagnato dal capo deH'amministrazione politica delle forze armate, generale Aleksej Epishev, e dal capo di stato maggiore della marina, ammiraglio Sergej Gorshkov. « Appena passati da Istanbul — racconta l'inviato speciale delle Izvestija — una motovedetta americana si è messa a molestare l'incrociatore Dzerzhinskij, avvicinandosi a distanza pericolosa. Sul ponte dell'unità americana, figuri in maschera tenevano continuamente l'incrociatore sotto la mira delle loro macchine fotografiche e cineprese. Ma i nostri ragazzi hanno saputo rispondere alle facce toste della " Cia ", mandando contro loro riflessi abbaglianti con alcuni specchi ». Secondo il resoconto del giornale, aerei americani hanno sorvolato a lungo le navi sovietiche, che poi sono state oggetto di una « sfacciata provocazione » ad opera di un cacciatorpediniere della VI Flotta, contrassegnato con il numero 5. Paolo Garimberti

Persone citate: Aleksej Epishev, Andrej Grechko, Dzerzhinskij, Leonid Breznev, Sergej Gorshkov

Luoghi citati: Istanbul, Kiev, Mosca, Russia, S.u., Unione Sovietica