Trent' anni ciascuno a sette imputati per il sequestro di un commerciante di Mario Guerrini

Trent' anni ciascuno a sette imputati per il sequestro di un commerciante La condanna dei giudici di corte d'assise a Nuoro Trent' anni ciascuno a sette imputati per il sequestro di un commerciante Anche tre sorelle finiranno in carcere - II rapito è Luigi Moralis, piemontese, che pagò 80 milioni di riscatto (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 12 giugno. I giudici della corte d'assise di Nuoro hanno condannato questo pomeriggio gli otto imputati (fra i quali tre donne) per il sequestro del commerciante cagliaritano Luigi Moralis, avvenuto nel marzo del '68. Sono state inflitte pene per complessivi 332 Inni di reclusione; il pubblico ministero aveva chiesto condanne, per un totale di 741 anni. Le tre donne, le sorelle Casula, sono state condannate ciascuna a 40 anni. I difensori hanno immediatamente presentato ricorso in appello. Ecco il dettaglio della sentenza: 60 anni di reclusione al trentaduenne Salvatore Falconi, di Formi ed al quarantanovenne Antioco Moro, di Sanile; 47 anni al tren¬ taduenne Pietro Ruju, di Buddusò; 40 anni alle tre sorelle Casula, Antonietta di 33 anni, Caterina di 30 e Marnicela di 21; e 40 anche al loro fratello Gesuino, di 31 anni, tutti di Sanile. Inoltre, una donna di 34 anni, siciliana, Nunziata Speculatore, accusata di favoreggiamento, è stata condannata a 5 anni di reclusione, due del quali condonati; un altro imputato accusato anch'egli di favoreggiamento, Giuseppe Luigi Cadeddu, di 44 anni, di' Sanile, è stato invece assolto perché il fatto non sussiste. Gli imputati ritenuti responsabili del rapimento, per effetto del cumulo delle pene, dovranno scontare ciascuno 30 anni di carcere, uno dei quali condonato. Inoltre, dovranno risarcire al commerciante cagliaritano i danni stabiliti dalla corte nella misura di 100 milioni (Moralis ne pagò 80 per il suo rilascio). Al momento della lettura della sentenza, avvenuta alle 16,40 dopo quattro ore di camera di consiglio, tutti gli imputati erano presenti in aula. Ha letto il verdetto della corte il giudice a latere Satta. L'aula era gremita di pubblico; moltissimi i parenti degli imputati, imponente il servizio d'ordine. Mentre il dott. Satta leggeva la sentenza, la disperazione si dipingeva sul volto degli imputati. Quando il giudice a latere ha dichiarato tolta l'udienza, una delle imputate, Antonietta Casula, ha emesso un urlo e, rivolgendosi al presidente della corte ha detto: « Signor presidente rimanga, rimanga. Io sono innocente. Se avessi sequestrato Moralis non sarei stata qui! ». Quindi, mentre le altre due sorelle cercavano di calmarla, Antonietta Casula ha avuto un'accorata invocazione per i figli: « Poveri figli miei — ha detto scoppiando in lacrime — non avete neanche il pane per sfamarvi a casa, altro che i milioni di Moralis! ». Gli altri imputati si sono limitati a mormorare: « E' pazzesco, è pazzesco », senza fare altri commenti. Dopo la lettura della sentenza, la madre dei Casula, che attendeva in un corridoio del palazzo di giustizia, ha avuto una crisi. S'è messa ad urlare tentando di raggiungere l'aula della corte d'assise. I carabinieri l'hanno trattenuta a stento. Ha invece raggiunto l'aula piangendo Cosimo Moro, il figlio dodicenne di Antioco Moro e Antonietta Casula, due degli imputati condannati. Il ragazzo ha potuto abbracciare i genitori e gli zìi prima che i carabinieri li trasferissero in carcere. Il processo che s'è concluso oggi a Nuoro si riferisce ad uno dei sequestri più clamorosi deg'i anni caldi del banditismo. Luigi Moralis, un commerciante piemontese trapiantato in Sardegna nell'immediato dopoguerra, fu rapito il 15 marzo del '68 alle porte di Cagliari, negli uffici della sua azienda di materiali ferrosi. Prelevato da alcuni fuorilegge sotto la minaccia delle armi verso le otto di sera, fu portato in Barbagia e tenuto prigioniero per oltre un mese. Mario Guerrini

Luoghi citati: Buddusò, Cagliari, Nuoro, Sardegna