Il posto che scotta di Giulio Accatino
Il posto che scotta Il posto che scotta (Dal nostro Inviato speciale) Roma, 11 giugno. Nel calcio italiano succede di tulio, anclie che un allenatore possa « licenziare » il suo presidente. Helenio Herrera, liquidato da Marchini, torna alla Roma, e passa sotto la presidenza - Anzalone, che du oggi sostituisce Marchini. Nell'episodio c'è del grottesco, ma pure una dura realtà. Il « presidente di società calcistica » sta diventando una figura sempre plU astratta, un mestiere che magari place e comporta anche un titolo di merito ma e sopratlutto una fonte di guai. Marchini lascia la Roma per non aver voluto Herrera, idolatrato dal ti/osi, ma quanti altri presidenti sono in crisi. Bagllni ha « lasciato » nel momento più difficile della Fiorentina, Carrara si è messo da parte con il Stilali secondo in classifica, c'è addirittura chi (come II responsabile del Padova) sì vede costretto a cedere tutti t giocatori e mettere la società in liquidazione. Il calcio vive momenti difficili. A rendere pesante la situazione nel football contribuisce in maniera determinante la crisi che attanaglia l'intera economia italiana. Il calcio forse ne è la prima vittima. Lo scambio di giocatori non basta ad alimentare l'Interesse del tifosi. Occorrerebbe molto denaro per smuovere lo stagnante mercato estivo dei a principi della pedata ». Ed i presidenti, di fronte alle proteste del tifosi che pretendono mi¬ gliorie tecniche alla squadra e sotto la pressione di bilanci che slittano verso il deficit, non trovano altra via che la « fuga ». Gli osanna piacciono, però t fischi lacerano anche la tempra degli uomini più corazzati. Il presidente è responsabile diretto di ogni cosa. Ha il diritto di comandare, ma ha soprattutto il dovere di pagare. Le nostre società sono sul limite del rischio. I debiti complessivi dei club si serie A e B superano t 32 miliardi. Qualcuno dovrà pur pagarli questi soldi a meno che un crollo totale del sistema annulli il bene ed il male del tempi passati e moderni. Meglio la scappatola delle dimissioni. Si può trovare la scusa di arbitraggi infelici o faztosi oppure si prende a pretesto la contestazione dei tifosi. Ogni pretesto c buono, per lasciare un posto che scotta e che prima o poi ti fa incontrare un funzionario del fisco, curioso dì scoprire il perché uno può spendere tanto tempo e tanto denaro per una società di calcio. Baglini, Carrara. Marchini sono gli esempi più recenti di questa situazione. Si teme die il male diventi epidemico e prima o poi potrebbe capitare di leggere qualche annuncio pubblicitario cosi concepito: ii Squadra di calcio, pluricampione e vincitrice di Coppe nazionali ed internazionali cerca presidente, ecc.. ». Giulio Accatino
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